Lodato il supporto di Steve Jobs alle donne (dai tempi di NeXT)

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Il business del settore dell’elettronica di consumo non ha mai dato molto spazio al sesso femminile, soprattutto nel corso degli anni ’70 e ’80. Apple e NeXT, però, sono sempre stati luoghi differenti rispetto alla media. Almeno secondo il Cunningham Collective.

Video: Steve Jobs, Keeper of the Vision

Quella appena trascorsa è stata una settimana di novità interessanti e numerose, con l’iPad mini a dominare la discussione in tutto il MacWeb.
Dopo giorni così intensi vale la pena staccare un po’ dal presente con un po’ di “storia”.
“Steve Jobs: Keeper of the vision” è il titolo, un po’ pomposo, di un documentario su Steve Jobs e la fondazione della NeXT girato da John Nathan sul finire degli anni 80, pieno di spunti a dir poco interessanti.

Steve Jobs: le interviste degli anni di NeXT e Pixar

Steve Jobs è tornato ad Apple dopo avere passato 11 anni lontano dalla compagnia. Prima di questa “pausa”, Jobs ha fondato e reso famosa Apple. Rientrato nell’azienda alla fine degli anni 90 l’ha rilanciata, presentando al mercato gli iconici iMac e iPod. Ma cosa è successo in quei lunghi 11 anni? Ha cercato di rispondere a questa domanda Bren Schlender, che in un articolo per Fast Company recupera alcune interviste fatte proprio a Jobs da cui emergono interessanti dichiarazioni.

Steve Jobs alla NeXT in un documentario degli anni ’80

Dopo la morte di Steve Jobs sono comparse su internet moltissime testimonianze di chi l’aveva conosciuto e aveva lavorato con lui. Non solo testimonianze scritte e semplici ricordi ma anche interviste e video finiti nel dimenticatoio o sparite per qualche motivo dalla circolazione. Alcuni di questi contributi, come ad esempio l’intervista per l’Oral History Project dello Smithsonian Institute, avevano solo un problema di conversione di formato.
E’ il caso pure del documentario della serie Entrepreneurs, prodotto alla fine degli anni ’80, che documenta la fondazione e i primi mesi di vita della NeXT, l’azienda che Steve Jobs fondò una volta uscito da Apple nell’intento di realizzare un computer all’avanguardia destinato alle scuole e agli istituti di ricerca.

Businessweek pubblica un profilo dettagliato di Scott Forstall

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Per noi è quello del cick e ciak, ma per il Businessweek Scott Forstall, vicepresidente della sezione software per iOS, è niente meno che l’apprendista dello stregone, brillante e tenace come il suo mentore, Steve Jobs.

Nelle pagine che compongono questo profilo su Businessweek, emerge un personaggio diverso rispetto a quanto potrebbe sembrare a prima vista: una sorta di “mini-Steve”, orientato ai dettagli e con cui è difficile lavorare. Notate somiglianze?

Le icone per Mac OS di Susan Kare diventano stampe a tiratura limitata

Se c’è qualcuno esperto di pixel art, di certo è Susan Kare. Fedele a Jobs dai tempi della prima Apple, Susan seguì l’iCEO alla NeXT dopo la sua cacciata da Cupertino negli anni ’80. All’inizio del decennio l’artista disegnò alcune tra le icone che hanno fatto la storia di Mac OS, e ideò tra gli altri il font Geneva, il simbolo del pulsante cmd sulle tastiere di Apple e l’icona dell’Happy Mac che ha accompagnato gli utenti di Mac OS al boot dei loro computer per diversi anni prima di venire sostituita dalla sagoma della mela morsicata.

Da qualche tempo Susan ha messo in vendita alcune stampe in edizione limitata delle icone da lei create per Mac OS. Riprodotte su sfondi colorati, le icone sono disponibili presso Kare Prints. Il prezzo oscilla tra gli 89 dollari (per le versioni più piccole in 200 copie) ai 499 dollari (per le edizioni 30×40 pollici in 100 copie).

Come sarebbe oggi Apple se Jobs non si fosse dimesso nel 1985?

Il New York Times di oggi propone un interessante articolo scritto da Randall Stross, professore di economia presso la San Jose State University, a proposito delle dimissioni di Steve Jobs da Apple nel 1985.

Se Jobs non avesse lasciato Apple nel 1985 e se avesse convinto il Consiglio di Amministrazione dell’azienda ad espellere John Sculley (l’allora CEO di Apple), “Sotto la direzione ininterrotta del Sig. Jobs, Apple sarebbe arrivata alla vetta raggiunta oggi, ma con dodici anni di anticipo”?

Happy Birthday Internet

Nel momento in cui scrivo questo articolo, Tim Berners-Lee sta tenendo una conferenza stampa sulla storia di internet, insieme a Ben Segal, Jean-Francois Groff e Robert Cailliau, all’interno della celebrazione dei 20 anni dalla nascita del World Wide Web.

Tim Berners-Lee, nel Marzo dell’89, consegnò al CERN un documento compilato con un Mac (Information Management: a proposal), in cui, in via ancora embrionale, si nascondevano i primi vagiti del web.

Bugfixes: 25 anni per sistemare un bug!

Alla base del cuore di Mac OS X c’è Darwin, un sistema operativo nato dalla fusione del kernel Mach con FreeBSD.
FreeBSD è un sistema operativo opensource di derivazione Unix, portato avanti dall’università di Berkley.

Alla base di moltissimi sistemi operativi moderni ci sono delle derivazioni di BSD, oltre al nostro Mac OS X.