I netbook sono morti. A dichiararlo è il Guardian, che sottolinea come questa settimana due delle compagnie che più avevano creduto in questo formato di computer portatile (Asus e Acer) chiudono le catene di produzione.
I netbook sono morti. A dichiararlo è il Guardian, che sottolinea come questa settimana due delle compagnie che più avevano creduto in questo formato di computer portatile (Asus e Acer) chiudono le catene di produzione.
Ieri Acer ha presentato i risultati finanziari del secondo trimestre fiscale 2011. Per gli investitori le notizie non sono positive, visto che l’azienda per la prima volta non riporta alcun profitto a causa del forte calo subito dalle vendite di PC portatili nel corso dell’ultimo anno. La perdita ammonta a 234,3 milioni di dollari.
Qualcuno potrà dire che è una resa dei conti sulle strategie commerciali intraprese negli ultimi anni, visto che gran parte delle revenues di Acer derivano dal settore netbook. Gli amati-odiati piccoli portatili dal costo contenuto che vengono venduti con un bassissimo margine si vendono molto meno rispetto al passato e sono senza dubbio i PC che di più hanno subito la concorrenza dei tablet (se ne parla da più di un anno). Il che equivale a dire, oggi come oggi, la concorrenza dell’iPad.
Google ha concretizzato ieri la sua attuale superiorità nelle soluzioni cloud based con il lancio del Chromebook, la versione commerciale dell’esperimento Cr-48. Il Chromebook è un netbook interamente basato su Chrome-OS (che semplificando molto è come un browser sempre aperto) che vive perennemente connesso al Web. Garantirà l’accesso a tutte le Google apps attualmente esistenti e consentirà di connettersi al Chrome WebStore, store virtuale da cui scaricare applicazioni e in cui non manca l’ormai ubiquo Angry Birds. Il nuovo dispositivo è il primo di una nuova categoria di netbook che si può indicativamente piazzare tra la semplicità di un iPad e la portatilità di un MacBook Air. Ed è con questi due prodotti Apple, ma soprattutto con il primo, che si troverà a concorrere dal 15 giugno, data in cui sarà disponibile anche in Italia.
Come riportato da AppleInsider, nella giornata di ieri sono stati pubblicati i risultati di un’indagine condotta da ChangeWave a proposito del crescente successo di iPad, che continua ad accumulare sempre più consensi.
Dai dati è emerso che la domanda per i netbook a basso costo continua a rimanere limitata, mentre il tablet prodotto dall’azienda di Cupertino è sempre più in voga tra gli utenti del settore. Nonostante gli sforzi di altri vendor come Samsung e RIM di produrre un dispositivo che possa interrompere il trend, iPad è comunque il tablet più desiderato al momento.
Ne abbiamo parlato anche recentemente: iPad ha ottenuto un successo mostruoso a discapito dei netbook. Secondo alcuni esperti infatti il tablet Apple avrebbe letteralmente cannibalizzato il mercato dei piccoli computer portatili.
Adesso invece, dopo la pubblicazione dei dati NPD aggiornati, dobbiamo ricrederci. A quanto pare più che i netbook, iPad ha messo in pericolo il mercato degli ebook reader, i lettori di libri digitali, come il Kindle, per esempio.
L’iPad è limitato. L’iPad non serve a nulla. Con l’iPad si possono solo fruire contenuti, ma non li si può creare. L’iPad non venderà. Se avessi un euro per ogni volta che ho sentito una frase del genere, ora starei sorseggiando un drink tropicale comodamente sdraiato su una spiaggia dei Caraibi, fusi orari permettendo. Una spiaggia di un’isola di mia proprietà, intendo.
In verità l’iPad è stato ed è un enorme successo commerciale, probabilmente anche per mancanza di veri concorrenti. Ma di chi era in precedenza la fetta di mercato che il tablet di Cupertino si è ritagliato?
Acer è attualmente la più grande produttrice di netbook, nonché market leader nel settore di questi “cheap laptop”, per dirla alla Jobs.
Eppure Scott Lin, a capo della divisione netbook di Acer, ha dichiarato che non è nei piani dell’azienda entrare in concorrenza con l’iPad di Apple, nonostante (dal punto di vista tecnologico) sarebbe piuttosto facile per Acer realizzare un prodotto con le stesse funzionalità dell’iPad. A fare la differenza, però, come già successo con iPod e iPhone non è il prodotto in sé, quanto l’ecosistema che Apple gli ha costruito intorno e che le altre aziende non possono replicare (iTunes Store, App Store e ora iBooks Store).
Un recente studio di Rescuecom ha rivelato che Apple è tornata ad essere leader della classifica dei costruttori di computer più affidabili a discapito di ASUS, fortemente penalizzata a causa della sua recente dipendenza da netbook.
Sebbene ASUS abbia guidato il gruppo nel primo trimestre del 2008 e nella primavera di quest’anno, Apple è tornata in testa per l’affidabilità con un punteggio pari a 374 per il terzo trimestre del 2009, ovvero più del doppio dei 166 punti attribuiti ad ASUS per il terzo posto in classifica.
Il buon Rob Beschizza di Boing Boing Gadgets sta portando avanti da tempo un piccolo
La battaglia legale fra Apple e Psystar, è tornata a far parlare di sé questa settimana per le accuse di negligenza nell’adesione alle regole processuali da parte dell’ormai noto produttore di cloni. Il processo vero e proprio inizierà il prossimo 9 novembre. Nel frattempo Psystar non si da per vinta e continua a sfornare un clone dietro l’altro.
Dopo la commercializzazione di una nuova versione di Open Computer che vorrebbe fare concorrenza all’Xserve di Apple, ai clonatori della Florida manca solo un modello portatile. Tempo fa se ne vociferò, ma il progetto cadde nel dimenticatoio. Adesso, secondo quanto sostenuto da MacRumors, Rudy Pedraza e soci hanno confermato ad un potenziale cliente il lancio futuro di un modello clone portatile.
Un interessante articolo apparso su AppleInsider, sottolinea la possibilità che a breve potrebbe esserci un significativo taglio di prezzi in favore di iMac e MacBook, i computer di Cupertino destinati agli utenti non-professional.
Il sito, ve lo anticipo, non si sbilancia però sui nuovi prezzi dei computer Apple né, tantomeno, su eventuali nuove configurazioni che permetterebbo a Jobs e company di vendere i propri prodotti a prezzi più bassi; magari scendendo al di sotto della soglia dei 1.000 dollari (o dei 1.000€, per leggere la questione in termini a noi più consoni).
Come molti di voi sapranno, uno dei più popolari programmi per la messaggistica istantanea su un computer Apple è Adium, che ha la possibilità di riunire all’interno di un unico programma vari nostri account di svariati servizi disponibili sul web.
Questo programma, come molti, genera delle statistiche, che sono liberamente consultabili in questa pagina del sito di Adium. Fin qui, niente di eccezionale, ma un utente di The Unofficial Apple Weblog, un certo Josh, ha notato che in questa lista è comparso un ospite un po’ particolare, qualcuno di molto atteso tra i più caldi sostenitori della Mela.
Durante la conference call dedicata alla presentazione dei risultati fiscali del secondo trimestre 2009, i dirigenti Apple sono stati interrogati ancora una volta sulla possibilità di un futuro netbook Apple. Tim Cook ha risposto per tutti:
A noi interessa creare ottimi prodotti. Quando guardo a ciò che viene commercializzato nel mercato dei netbook, vedo tastiere strizzate, hardware spazzatura, schermi piccolissimi, cattivo software. Non è una consumer experience sulla quale potremmo mettere il marchio Apple.
Stando a quanto riportato dal Commercial Times (un magazine cinese), Foxconn Electronics sarebbe a un passo dalla firma di un importante accordo con Apple per la fornitura dei componenti necessari per l’assemblaggio di un netbook made in Cupertino.
Foxconn, l’alias commerciale dietro cui si cela Hon Hai Precision Industry, ha già forti rapporti di fornitura con Apple per l’assemblaggio dei MacBook, e, stando a queste ultime notizie, diventerà il principale fornitore per quanto riguarda questo nuovo (fantomatico e ampiamente rumoreggiato) device.
Il titolo di Apple sta salendo. Dopo un lungo periodo passato a navigare in acque tempestose sotto la soglia dei 100$, AAPL ha risalito la china e sembra si prepari ad una nuova ascesa. Gli analisti alzano i propri prezzi obbiettivo e quasi tutti guardano speranzosi ai numeri che verranno snocciolati mercoledì prossimo durante la conference call di presentazione dei risultati del secondo trimestre 2009.
Ma come mai in un periodo di dissesto economico senza precedenti, in cui anche il market share di Apple si è relativamente ristretto, il titolo dell’azienda continua a guadagnare terreno? Secondo Mikako Kitagawa di Gartner Research il merito (o la colpa, a seconda dei punti di vista) è dei netbook. E di un piccolo acronimo: ASP.
A quanto pare, nelle lande fredde e desolate della Russia, qualcuno ha voglia di scaldare gli animi dei propri connazionali con qualche inaspettato rumor, guarda caso a tema Apple. La notizia, che lascia il tempo che trova, ve la riportiamo per dovere di cronaca, anche se nutriamo forti dubbi sulla veridicità della stessa.
Più che di una notizia, in sostanza, potrebbe trattarsi di un bello scherzo o, al massimo, di una fantasiosa ipotesi di qualche informatico annoiato che ha deciso di creare un po’ di scompiglio.
Nella giornata di lunedì si sono diffusi alcuni rumors secondo cui Apple si appresterebbe a lanciare un netbook touch-screen verso l’inizio dell’estate. L’indiscrezione era stata suggerita dalla testata in lingua cinese Commercial Times, secondo cui l’azienda taiwanese Wintek avrebbe iniziato la produzione di schermi multi-touch da implementare in un futuro prodotto Apple.
Ieri il Dow Jones Newswires (l’agenzia di stampa del Dow Jones) ha confermato l’ipotesi aggiungendo alcune informazioni circa le caratteristiche del futuro touch-netbook di Cupertino. Fonti interne al settore avrebbero confermato la produzione di schermi di dimensioni comprese fra i 9,7 e i 10 pollici da parte della Wintek. Le medesime fonti sostengono anche che sarà Quanta, l’azienda che già produce fisicamente i MacBook e gli iMac per conto di Apple, ad assemblare il nuovo dispositivo.
Possiamo con certezza scrivere che l’interesse del mercato verso i Netbook sia direttamente proporzionale a quello degli analisti verso un Netbook firmato Apple: non passa giorno, infatti, senza le dichiarazioni di qualche “esperto del mercato” che prevede l’imminente arrivo di un piccolo portatile con la meletta. La notizia solletica da sempre tutto il Mac Web e non solo: non è un caso che le ultime dichiarazioni di un analista, riguardanti l’arrivo di un Apple NetBook, siano apparse proprio su PC World.
Le dichiarazioni raccolte sono di Brian Marshall, analista presso Broadpoint AmTech: secondo Brian, Apple potrebbe invadere il mercato informatico grazie a un prodotto dal costo contenuto (sotto i 599 Dollari). Diamo un’occhiata alle parti saliente della relazione di Brian Marshall.
Toni Sacconaghi, noto analista della Sanford C. Bernstein & Co, torna a far parlare di sé portandosi appresso nuove indiscrezioni che riguardano le mosse future di Apple. Sacconaghi avrebbe avuto un colloquio direttamente con Tim Cook (al momento a capo di Apple finché Jobs non avrà risolto i suoi problemi di salute), Phil Schiller (direttore marketing di Apple, nonché protagonista dell’ultimo Macworld) e Peter Oppenheimer, responsabile finanziario.
Dall’incontro sarebbero emerse interessanti novità per il futuro; Cook, infatti, si sarebbe lasciato scappare qualche allusione relativa a un netbook di Apple, cambiamenti di prezzo per iPhone e, addirittura, nuovi modelli di smartphone.
Tim Cook, al momento a capo di Apple mentre Jobs si sta occupando delle proprie condizioni di salute, ha rilasciato una serie di dichiarazioni significative sul futuro di Apple e sui prodotti verso cui l’azienda, nonostante i rumors, non nutre alcun interesse.
Durante la conference call, relativa ai risultati fiscali del primo trimestre del 2009, Cook ha risposto a una serie di domande incentrate su iPhone nano e su un eventuale netbook di Apple. La risposta, in entrambi i casi, è stata negativa, ma vale la pena conoscere le motivazioni che sono alla base di tali scelte.
Eh no, non bastano le voci che vogliono l’imminente arrivo di un iPhone nano: ora ne arrivano altre che prevedono l’arrivo di un iPod touch gigante per la primavera 2009. Se per il primo rumor, ormai diventato una telenovela, sapremo presto la verità, questo dell’iPod touch più grande si appresta a diventare il tormentone dei prossimi mesi. Un iPod touch più grande può significare nel cuore di tutti i grandi sognatori (e nel mio) l’approdo di Apple nel settore dei netbook, fascia di mercato tra le più floride in assoluto. Vuoi vedere che questo iPod touch gigante sarà la risposta di Apple ai netbook diventando magari proprio quell’iTablet al quale spesso facciamo riferimento?
Il niet di Steve Jobs sulla questione è noto: al momento Apple non si sogna neppure di entrare nel mercato (effimero?) dei netbook. Brian Chen di Gadget Lab però non si è arreso e ha messo nero su bianco (ed ha ripreso in video) una guida per tutti quelli che come lui vorrebbero veder girare Mac OS X su un Netbook. Il mini portatile prescelto è un MSI Wind. Oltre ad una serie di passaggi che presuppongono un minimo di esperienza da smanettoni software al fine di rendere bootabile un drive USB su cui viene posta l’immagine disco di installazione, sarà necessario sostituire fisicamente la scheda wireless interna, che non funzionerebbe, con un’altra compatibile con OS X (marca DELL, su eBay Italia intorno ai 20€)
Gene Munster, per chi non lo conoscesse, è un’analista finanziario che si occupa di tenere d’occhio l’andamento economico di Apple per conto della nota firm Piper Jaffray. Munster ha da poco rilasciato ai propri clienti un report in cui dice la sua su 12 questioni (o come le chiama lui, 12 domande senza risposta) inerenti il presente il futuro di Apple, confermando la sua natura di Nostradamus di fiducia del Mac Web. In alcune occasioni passate Munster ha dimostrato di saper vedere abbastanza lontano. Dai Netbook ai MacTablet, l’analisi di “Apple Gene” sfiora molti degli argomenti più sensibili del momento. Diamo dunque un occhiata a quali sono le previsioni maggiormente interessanti per tutti gli Apple fans.