Perché Apple ha sostituito  con ⌘

Screen-Shot-2014-06-23-at-7.42.40-AM-640x480

Per quale ragione Steve Jobs ha scelto di sostituire il simbolo della mela del pulsante Commad con ⌘? Lo racconta la designer Susan Kare alla recente EG Conference.

Oggi il Macintosh compie 30 anni

Il 24 gennaio 1984, dopo una gestazione lunga e travagliata, il primo Mac vide la luce. Si chiamava “Apple Macintosh” – la dicitura 128k fu aggiunta più avanti, per distinguerlo dal successore – ed arrivava sull’onda di una campagna pubblicitaria senza precedenti e portava con sé innovazioni allora mai viste su un computer destinato al mercato consumer.

30-anni-mac-600

Mac Plus: come un computer del 1986 ha conosciuto l’Internet del 2013

system_info

Il Macintosh Plus è finito sul mercato nel gennaio del 1986. Questo significa che tra qualche giorno compirà 28 anni. La vostra lavatrice ha, quasi certamente, un processore più potente di quello utilizzato in questo computer, nato in un’epoca in cui Internet non esisteva. Ecco per quale ragione è interessate vedere come Jeff Keacher sia riuscito a collegare al nostro moderno Internet il suo decrepito Mac Plus.

Wozniak Conundrum: un Macintosh steampunk

Il Wozniak Conundrum è un computer che Steve Wozniak avrebbe potuto costruire se fosse nato nel 1875 e se nel 1897 fosse esistito il concetto di computer e soprattutto lo schermo a tubo catodico fosse già stato inventato. Nella realtà il Wozniak Conundrum è una vera e propria opera d’arte steampunk realizzata da Steve La Riccia unendo in un curioso incontro di meccanica e circuiti una macchina da scrivere Remington vecchia di 114 anni e le interiora, nonchè il display, di un Macintosh del 1991. Il risultato è stupefacente. E perfettamente funzionante.

Mac Portable, un prototipo su eBay

Dopo il Lisa venduto su eBay per 15.000 dollari e il Mac SE trasparente la cui asta con base a 25.000$ è finita deserta, ecco in vendita un altro oggetto Apple adatto a finire nella collezione di qualche appassionato di tecnoarecheologia cupertiniana.

Il computer vintage in questione è un Macintosh Portable risalente alla fine degli anni ’80. E’ una versione portabile di un Macintosh “da scrivania” che poteva essere trasportato con una “facilità” che in quegli anni era forse ritenuta sufficiente per poter definire portabile un computer.

Un vecchio Mac SE/30 trasformato in server

L’incredibile modding del Mac SE/30 illustrato nel video che vedete qui sopra, è opera dell’hacker elettronico olandese Jeroen Domburg, tenutario del sito spritemods.com. Non uno smanettone qualunque, ma un vero e proprio hacker coi fiocchi, capace di trovate di altissimo livello tecnico. Il Mac SE/30 in oggetto, ristrutturato e letteralmente resuscitato come server casalingo con l’uso di una Seagate Dockstar, di un processore da 1.2 GHz e un paio di porte USB 2.0, è il suo capolavoro.

The Story of Macintosh: video promozionale del 1984

The Story of Macintosh è un documentario promozionale che Apple distribuì ai rivenditori autorizzati in occasione del lancio del primo Macintosh nel 1984. Come il dietro le quinte dello spot di Ridley Scott che abbiamo pubblicato qualche giorno fa, anche questi video sono stati riversati in digitale dalle cassette VHS originali ad opera di Mike Kimble, consulente Mac che all’epoca gestiva un punto vendita autorizzato Apple.

La Apple nel 1997 secondo la Apple del 1987

Il video che vedete in apertura fu realizzato da Apple nel 1987 ed è un tentativo particolarmente ottimistico (e particolarmente sfortunato) di immaginare il grande successo che Apple avrebbe ottenuto nel giro di dieci anni. Nel 1997, si pensava, i computer Apple sarebbero stati praticamente ovunque, i componenti sarebbero stati modulari e facilmente sostituibili e, inspiegabilmente, il look del Macintosh classic non sarebbe cambiato di una virgola, come se davvero si ritenesse che quello scatolotto fosse il non plus ultra del design e non lo si potesse migliorare ulteriormente.

Il video voleva essere autoironico e spiritoso (non in tutte le sue parti riesce nell’intento) ed è testimone di una Apple che non esiste più da un pezzo. John Sculley, l’allora CEO dell’azienda, non poteva certo immaginare che il destino che attendeva Apple negli anni ’90 sarebbe stato tutt’altro che roseo.

Un Genius alla prova con un vecchio Mac

macgenius

I Genius degli Apple Store sono coloro che dovrebbero sapervi dire tutto su eventuali problemi del vostro Mac. Ma quale potrebbe essere la loro reazione di fronte ad un Macintosh commercializzato 22 anni fa? Sapranno risolvere i problemi di un computer costruito quando alcuni di loro probabilmente non erano ancora nati o stavano ancora gattonando? Adam Frucci di Gizmodo si è fatto la domanda e, molto marzullianamente, ha provato a darsi una risposta. Si è recato alla Genius Bar dell’Apple Store del Meatpacking District di New York con un Macintosh Plus 1MB non funzionante e ha chiesto aiuto, registrando il tutto con una telecamera nascosta.

Operazione Apple Fanboy Sticker Revival

Curiosando fra i memorabilia Apple di questa svendita di cui vi abbiamo parlato un po’ di tempo fa, mi sono imbattuto in un vecchio sticker della prima metà degli anni novanta, il periodo in cui la battaglia ideologica fra Mac User e utenti Windows toccava punte mai più eguagliate.

Oggi sul retro della vostra macchina potete appiccicare al massimo una delle meline adesive che trovate nella confezione di un prodotto Apple. Back in the days, come direbbero gli anglosassoni, a Cupertino si usava sfornare sticker ben più divertenti, come questo con la scritta “Windows 95 = Macintosh ’89” che, oltre ad affermare un dato di fatto, racchiudeva in sé tutta l’acredine che al tempo correva fra le due aziende.

Axis: com’era il futuro di Apple nel 1991

Pochi giorni fa abbiamo pubblicato l’ennesimo design concept con il quale un progettista, in quel caso Isamu Sanada, ha tentato di suggerire la propria visione su un un futuro prodotto Apple. Nella storia del design industriale i “concept” sono sempre esistiti. Si tratta di ipotesi grafiche, progetti che non necessariamente dovranno essere realizzati, attraverso le quali i designers focalizzano e mettono nero su bianco la propria visione.
Nel 1991 la rivista giapponese Axis pubblicò un intero articolo dedicato ai concept di prodotti Apple che l’azienda di Cupertino avrebbe potuto produrre di lì a pochi anni. Per fortuna, o sfortuna a seconda dei casi, la maggior parte di tali idee è rimasta nella mente dei designer. Galleria dopo il salto.

25 anni con Macintosh: il contest di TheAppleLounge

Come molti di voi sapranno, il 24 gennaio prossimo il Macintosh compirà 25 anni. In un quarto di secolo è stata fatta molta strada. Dalla prima beige box del 1984 all’alluminio scintillante degli attuali modelli, quello del Macintosh è stato un percorso variegato e pieno di difficoltà: dai primi successi della seconda metà degli anni ’80, alle difficoltà degli anni ’90 fino alla rinascita firmata Steve Jobs negli anni ’00.

Per celebrare, senza eccessi, il quarto di secolo di questa macchina straordinaria, TheAppleLounge ha deciso di organizzare un piccolo quiz-contest. Regaleremo una iTunes Card da 25€ a due fortunati lettori, estratti fra tutti coloro che avranno risposto correttamente alle tre domande “a tema” che vi proponiamo dopo il salto.

ToMacs: sincronizzazione dati tra due o più Macintosh


Nome: ToMacs 1.6.1
Categoria: Sistema – Licenza: Free
Data di rilascio: 26/04/2008 – Piattaforma: PPC/Intel

ToMacs è un software freeware sviluppato per consentirvi di gestire e condividere la maggior parte dei dati presenti sul vostro Mac con un altro Mac.

Indirizzi, segnalibri, calendari, ma anche mail e portachiavi a molto altro ancora è già pronto per essere condiviso attraverso le scelte che farete all’interno del vostro pannello di preferenze.

Apple Macintosh 128k e il testimonial che non t’aspetti

macintosh1.jpg

“Creare uno standard significa creare qualcosa che non sia solo un po’ diverso. Significa creare qualcosa che sia veramente nuovo e catturi l’immaginazione della gente. Macintosh è l’unico che corrisponde a questo concetto di standard.”

Chi credete che possa aver pronunciato questa solenne esaltazione del mitico Macintosh 128K in occasione dell’introduzione del rivoluzionario computer Apple, nel 1984? Mi dispiace, sbagliato. Non è Steve Jobs. Se state cominciando a percepire un odore di zolfo alquanto sospetto siete però sulla strada giusta per indovinare la risposta. Chi ha prodotto tale lusingante affermazione è proprio lui, l’eminenza grigia ed eterna nemesi del bianco cavaliere El Jobso: William Henry Gates III.