HTC vuole trovare un accordo di licenza con Apple

La “patent war” tra HTC e Apple potrebbe presto conoscere una tregua secondo quanto riportato da AppleInsider. Un dirigente del produttore di smartphone, principalmente con piattaforma Android, ha dichiarato pubblicamente che la sua azienda ha intenzione di trovare un accordo di licenza con Apple per mettere la parola fine alla disputa legale per la tutela dei rispettivi brevetti.

Come saprete, all’inizio di questo mese Apple ha ottenuto una pesante vittoria nei confronti di HTC, giudicata dalla ITC statunitense (con una sentenza preliminare) colpevole di aver violato due brevetti registrati dall’azienda di Cupertino. Come se non bastasse, Apple ha quindi approfittato del vantaggio per accusare HTC di un’ulteriore violazione della sua proprietà intellettuale.

AirPlay in licenza ai produttori TV?

Secondo quanto riportato da Bloomberg, AirPlay potrebbe, a breve, non essere più una tecnologia proprietaria di Apple. L’azienda di Cupertino, infatti, starebbe preparando tutto l’occorrente per concedere la tecnologia di streaming multimediale senza fili in licenza ai produttori TV di terzi parti.

Se la notizia dovesse essere confermata, di conseguenza i dispositivi iOS potrebbero inviare in streaming i contenuti audio/video non solo alla nuova Apple TV ma anche a qualunque televisore compatibile con le specifiche tecniche di AirPlay, permettendo alla nuova tecnologia di godere di una maggiore diffusione nel mercato e, magari, diventare uno standard de facto per lo streaming multimediale over Wi-Fi.

Tips Lounge: come localizzare Parallels 6 in italiano

In questo “Tips lounge” vi mostriamo come è possibile “italianizzare” la versione inglese di Parallels 6, visto che molti di voi potrebbero essere alle prese con questo problema dal momento che l’applicazione è stata inclusa nell’ottimo bundle di MacUpdate (di cui vi abbiamo parlato in questo post).

La versione inclusa (e la relativa licenza) nel bundle, infatti, è localizzata in lingua inglese. Tuttavia, è possibile tradurla in italiano con dei semplici passi che vi illustriamo qui di seguito. Se avete già installato Parallels 6 in lingua inglese è necessario per prima cosa disinstallarlo dal vostro sistema utilizzando una delle apposite utility (App Zapper, ad esempio). Non è sufficiente cancellarlo dalla cartella Applicazioni poiché è necessario eliminare anche le relative preferenze.

iTunes Store: Apple aumenterà la durata delle anteprime?

Secondo quanto riportato da AppleInsider, durante questa settimana Apple potrebbe aumentare la durata delle anteprime dei brani acquistabili su iTunes Store, raddoppiandola dagli attuali 30 secondi a ben 60 secondi. La fonte anonima, citata da Greg Sandoval in questo articolo di CNET News, sostiene che Steve Jobs annuncerà la novità domani, durante il rituale evento musicale programmato a San Francisco presso lo Yerba Buena Center For The Arts.

Il motivo di questa scelta sarebbe da ricondurre ad esigenze di mercato: diversi servizi presenti sul Web, tra cui Pandora e YouTube, permettono l’ascolto di anteprime ben più lunghe (spesso anche brani integrali). E così El Jobso, anche per accontentare coloro che si sono lamentati per l’insufficiente durata delle anteprime, potrebbe concedere “assaggi” più lunghi che permetterebbero di valutare al meglio l’eventuale acquisto di un contenuto musicale.

Video AVC/H.264, licenza gratis per sempre

La MPEG LA, il consorzio che raggruppa i detentori dei diritti di licenza sul formato video AVC/H.264, ha annunciato ufficialmente che non verranno mai imposte royalties  a chi utilizzerà il codec per produrre e distribuire filmati gratuiti per l’utente finale.

Un’ottima notizia che segna una svolta nella “guerra” dei formati video per Internet. Non molto tempo fa il consorzio aveva annunciato che le royalties non sarebbero state imposte per questa tipologia di utilizzo fino al 31 dicembre del 2015; che cosa sarebbe successo dopo non era dato sapere.

Nilay Patel di Engadget si era occupato della spinosa questione con un validissimo approfondimento, di cui anche noi vi avevamo già parlato (vedi “H.264, brevetti e licenze: come funziona?“). Il chiarimento tanto atteso, per fortuna, è arrivato.

Apple stringe accordo di esclusiva con Liquidmetal Technologies

Apple ha stretto un accordo di esclusiva con la californiana Liquidmetal Technologies per la concessione in esclusiva dei diritti d’uso della tecnologia di produzione di leghe metalliche “amorfe” sviluppata dall’azienda.
Grazie a tale “Master Transaction Agreement”, rivelato da un recente documento 8-K depositato presso la SEC da parte della Liquidmetal e scovato dal Baltimore Sun, Apple avrà licenza di sfruttare tutto il portfolio di brevetti dell’azienda nel settore dei dispositivi elettronici mobili. La Liquidmetal Technologies continuerà a detenere i diritti per l’uso della tecnologia in tutte le altre aree merceologiche.
Ma cosa sono le leghe metalliche “amorfe” e perché Apple è così interessata a questa tecnologia?

H.264, brevetti e licenze: come funziona?

Qualche giorno fa su Engadget è uscito un interessante articolo di Nilay Patel riguardante il codec H.264, le licenze che lo riguardano e cosa questo comporti per noi utenti finali. La questione è tutt’altro che semplice e Patel la affronta con grande esperienza. Cercherò, per quanto possibile, di riassumere brevemente i punti salienti del suo articolo.

Lo streaming su iPhone vìola un brevetto israeliano

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Apple è stata accusata da un’azienda israeliana, Emblaze, di aver violato un brevetto all’interno della tecnologia utilizzata per il live streaming da iPhone e iPod touch. L’azienda israeliana ha dichiarato di aver intrapreso un’azione legale nei confronti della società californiana con l’accusa di violazione di brevetto.

Emblaze si occupa dello sviluppo di nuove tecnologie per lo streaming di flussi multimediali da circa un decennio ed è stata la prima a svelare la sua tecnologia al pubblico con un live video in broadcast dalla Casa Bianca durante la Pasqua del 1998 (non è quello che si vede nella foto di apertura, ovviamente). Tale tecnologia permette agli utenti di inviare video in diretta (o registrati) ad altri dispositivi, ottimizza il traffico di dati, non richiede server di streaming dedicati e permette uno streaming affidabile anche in presenza di firewall.

iPhone, via libera dalla Corea del Sud

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iPhone è già disponibile in 89 paesi nel mondo; dalla prossima settimana dovrebbero diventare 90. Nella giornata di ieri, infatti, l’autorità per le telecomunicazioni del governo Sud Coreano ha concesso ad Apple una licenza commerciale che le permetterà di distribuire iPhone e i relativi servizi nel proprio territorio come dichiarato da Oh Sang-jin, direttore della sezione per la difesa della privacy e dell’etica della Korea Communications Commission.

A quanto pare, non è stato semplice ottenere una licenza di questo tipo a “causa” dei servizi offerti dalle applicazioni native installate sugli iPhone; in Sud Corea è necessario ottenere l’autorizzazione del governo per poter fornire i cosiddetti servizi di geo-localizzazione, come le mappe.

Un iTunes Store pan-europeo? Forse ci siamo

Ciò che di buono era stato seminato a Settembre dello scorso anno, durante l’incontro organizzato da Neelie Kroes, Commissario Europeo sulla Concorrenza, cui aveva partecipato anche lo stesso Jobs, potrebbe iniziare a dare i propri frutti.

In quell’occasione si era evidenziata la necessità, impellente, di unificare il mercato europeo dell’e-commerce, ancora frammentato tra le diverse nazioni dell’UE. In questo modo, esisterà un unico iTunes Store europeo, dove i prezzi dei brani (ma anche gli artisti in catalogo) saranno gli stessi in tutto il vecchio continente, senza distinzioni e in un’ottica di unità e chiarezza, come spiega l’Associated Press:

ARM ha siglato un nuovo accordo con Apple?

Il produttore di chip per smartphone e dispositivi mobili ARM potrebbe aver siglato un nuovo accordo di fornitura con Apple. Secondo quanto affermato dal CEO di ARM, l’azienda ha firmato un nuovo accordo per la cessione di una “architectural license” ad una società OEM leader nel settore della produzione di dispositivi portatili. La “licenza architetturale“, se ci concedete la traduzione, consente al licenziatario di utilizzare i core prodotti da ARM per integrarli in soluzioni più complesse o riprogettate.

Safari su Windows: modificata la licenza

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Qualche giorno fa vi abbiamo parlato dei metodi, affatto discutibili, utilizzati da Apple per invogliare gli utenti Windows ad installare Safari sulle proprie macchine. Ma oltre ai problemi di ordine deontologico (alla Mozilla Foundation fumano ancora le orecchie), Apple ha dovuto fronteggiare un problema di ordine meramente legale: i termini della licenza del browser di Cupertino dicevano espressamente che non sarebbe stato possibile installare il software su un computer non Apple. In tutta fretta l’ufficio legale di Infinite Loop ha provveduto a tappare la “falla”.