Uber Pop: il tribunale di Milano blocca il servizio

uber_app-100356741-large

Il Tribunale di Milano ha decretato il blocco in Italia di Uber Pop, il servizio dell’app Uber che permette di noleggiare un autista e una automobile per un breve tragitto tramite prenotazione via app. I giudici del tribunale hanno preso questa decisione definendo l’app concorrenza sleale.

USA: vendere musica digitale usata è illegale

iTunes

Apple, poco tempo fa, aveva brevettato l’idea di vendere app usate acquistate tramite App Store. L’idea potrebbe però non trovare spazio a livello pratico a causa di problemi legali. Un giudice americano ha infatti deciso che è illegale rivendere le proprie canzoni acquistate tramite iTunes.

Caso Papermaster: Apple potrebbe spuntarla su IBM

L’assunzione del nuovo Vice Presidente sezione iPhone/iPod Mark Papermaster da parte di Apple si è trasformata in un percorso ad ostacoli. Dopo la decisione del giudice Kenneth Karas di cui  vi abbiamo parlato qualche giorno fa, Apple si è vista costretta a rimuovere la biografia del sostituto di Tony Fadell dalla pagina dei Top Executives sul proprio sito.

Papermaster è stato denunciato da IBM, l’azienda per cui lavorava prima della proposta di Apple, poiché avrebbe violato il non-compete agreement firmato a suo tempo con BigBlue, che al momento, legalmente parlando, tiene ancora il coltello dalla parte del manico. Ma con un piccolo colpo di scena alla Perry Mason, John Gruber di Daring Fireball ha scovato un precedente in una sentenza di un caso analogo datato 1998 che deporrebbe nettamente a favore di Apple.

Open Computer: Apple denuncia la Psystar

Apple ha sguinzagliato gli avvocati ed ha deciso di fare causa alla Psystar, l’azienda della Florida che ha sfidato apertamente l’EULA di Mac OS X e da qualche mese vende PC con il Sistema Operativo di Cupertino preinstallato. Psystar, forte del silenzio di Apple, era arrivata a proporre anche un proprio clone di Xserve su cui l’azienda, a richiesta, avrebbe potuto installare la versione server di Mac OS X.  Alcuni hanno interpretato quel silenzio come un tacito assenso da parte di Cupertino ed erano già pronti a scommetere sul ritorno alla pratica della concessione in licenza del sistema operativo (la scelta che mise  definitivamente in ginocchio Apple a metà anni ’90). E’ invece più probabile che Cupertino abbia atteso diversi mesi prima di denunciare l’azienda  al fine di studiare la migliore strategia legale prima della querela.

Stock Options retrodatate: arriva un’altra causa

steve-jobs-lawyer.jpg

Una nuova denuncia riapre l’amara questione delle stock-options retrodatate e il conseguente scandalo finanziario che investì Apple ad inizio decennio. Secondo quanto riportato da FindLaw il Boston Retirement Board, un fondo pensionistico che ha investito da anni in azioni Apple, ha sporto querela contro Jobs & Co. in base a nuovi particolari emersi da un inchiesta condotta dalla Superior Court della Contea di Santa Clara sui registri contabili dell’azienda di Cupertino.