Misunderstood, l’ultimo spot natalizio di Apple, ha scaturito non poche critiche sia qui su The Apple Lounge che in giro sulla rete. Se lo spot non vi è piaciuto, però, non capite niente di pubblicità. Alemeno secondo Ken Segall.
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iPhone, Segall dice basta alla lettera S
Per Ken Segall, il pubblicitario “preferito” di Steve Jobs che curò la realizzazione della campagna “Think Different”, non ci sono dubbi: inserire la lettera S accanto al nome iPhone va ad influire in maniera negativa sull’iDevice indebolendone l’immagine.
La pratica cui fa riferimento Segall la conosciamo bene ormai, visto che è stata adottata da Apple già da alcuni anni a questa parte, da quando venne lanciato l’iPhone 3GS. Si tratta di modelli di iPhone che esteticamente rimangono praticamente identici al proprio predecessore e si differenziano a livello hardware.
iPhone, cinque nomi alternativi presi in considerazione da Apple
Nel corso di un recento seminario sul marketing tenuto dall’Università dell’Arizona Ken Segall ha rivelato alcuni nomi alternativi vagliati da Apple per il primo iPhone. Come sostiene (anche) Jony Ive il nome è fondamentale per il successo di un prodotto e per fortuna Apple ha optato per la scelta più logica, evitando nomenclature orribili.
Steve Jobs, the crazy one, the misfit
“La scorsa settimana ho notato che combinando le parole dello spot Apple Crazy Ones con alcune immagini storiche di Steve Jobs poteva avere perfettamente senso”. A scrivere queste parole sul suo blog è Ken Segall, autore del video tributo che vedete qui a seguire.
Se il nome Ken Segall vi dice qualcosa, consideratevi pure dei buoni Apple-storici, perché Segall è che il creativo che ha ideato il concept originale di quel famosissimo spot televisivo che fu la chiave di volta dell’altrettanto nota campagna Think Different.
Il filmato di apertura assume un valore che va ben oltre quello del tributo di un semplice fan: è il creatore stesso della campagna che, a 14 anni di distanza, la corregge per integrare una carenza importante.