John Sculley: cacciare Steve Jobs da Apple fu un errore

La frase con cui Steve Jobs lo strappò alla Pepsi e lo convinse a diventare CEO di Apple – non vorrai mica vendere acqua zuccherata per tutta la vita? – è ormai entrata nella storia. Allora Jobs non sapeva ancora che quell’uomo, John Sculley, sarebbe stato corresponsabile della sua cacciata dall’azienda che aveva co-fondato. Oggi, a quasi 30 anni di distanza da quel 1985, Sculley torna a parlare della decisione di allontanare Steve dalla Apple e la definisce, senza mezzi termini, un errore.

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Il commento di Sculley è stato riportato dal Times of India, nell’ottica di più ampia copertura del progetto Obi, uno smartphone a basso costo che l’ex-CEO Apple si appresta a lanciare sul mercato indiano.

Secondo John Sculley la prossima rivoluzione Apple sarà l’iWatch

L’ex CEO Apple John Sculley, l’uomo chiave che Steve Jobs aveva strappato alla Pepsi e dal quale ricevette il benservito nel 1985, è convinto che quello che stiamo vivendo è un momento di calma piatta dal quale Apple si potrà riscattare con una nuova next big thing.
“Innovation lull”, bonaccia d’innovazione, l’aveva chiamata tempo fa. Ora, con un’intervista all’Huffington Post, fa chiarezza e spiega: la prossima grande area in cui vedremo grandi novità è quella dei sensori indossabili.

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Sculley racconta Jobs nell’intervista esclusiva di CoM

Leander Kahney ha pubblicato su Cult Of Mac una interessantissima intervista a John Sculley, CEO di Apple dal 1986 al 1993. La carriera di Sculley a Cupertino non fu delle più brillanti, nonostante fosse stato proprio Steve Jobs a strapparlo alla Pepsi con una frase che sarebbe passata alla storia: “vuoi vendere acqua zuccherata per tutta la vita o vuoi cambiare il mondo?”.

Viene attribuita in gran parte alla sua gestione la crisi in cui sprofondò Apple all’inizio degli anni ’90 e Steve Jobs non gli ha mai perdonato di averlo di fatto cacciato dalla sua stessa azienda nel 1985. Ora, a 25 anni di distanza da quella rottura, e a 17 dall’ultima volta che ha messo piede a Cupertino, Sculley si è deciso a parlare di Steve Jobs e della sua visione. Non lo aveva mai fatto nel corso di questi lunghi anni in cui la Silicon Valley che conta si è praticamente scordata di lui.

La Apple nel 1997 secondo la Apple del 1987

Il video che vedete in apertura fu realizzato da Apple nel 1987 ed è un tentativo particolarmente ottimistico (e particolarmente sfortunato) di immaginare il grande successo che Apple avrebbe ottenuto nel giro di dieci anni. Nel 1997, si pensava, i computer Apple sarebbero stati praticamente ovunque, i componenti sarebbero stati modulari e facilmente sostituibili e, inspiegabilmente, il look del Macintosh classic non sarebbe cambiato di una virgola, come se davvero si ritenesse che quello scatolotto fosse il non plus ultra del design e non lo si potesse migliorare ulteriormente.

Il video voleva essere autoironico e spiritoso (non in tutte le sue parti riesce nell’intento) ed è testimone di una Apple che non esiste più da un pezzo. John Sculley, l’allora CEO dell’azienda, non poteva certo immaginare che il destino che attendeva Apple negli anni ’90 sarebbe stato tutt’altro che roseo.

Steve Jobs: settimo CEO di tutti i tempi

Quali sono i migliori e i peggiori CEO americani di tutti i tempi? Portfolio, rivista economica (ahimé di prossima chiusura) di Condé Nast ha provato a girare la domanda a professori di economia di riconosciuta fama e ha stilato due classifiche: una top 20 e una worst 20. In entrambe c’è un pezzetto di Apple: Steve Jobs fa parte della lista dei buoni mentre John Sculley, CEO di Apple fino al 1993, si è meritato un posto nella lista dei cattivi.