iTunes e gli account bucati, che c’entra il “walled garden”?


La scorsa settimana si è fatto un gran parlare del caso di Thuat Nguyen, lo sviluppatore vietnamita che, grazie a 400 account iTunes compromessi di cui aveva ottenuto il controllo, è riuscito a spingere nella top 50 della categoria libri di App Store U.S.A. una 40ina di applicazioni da lui sviluppate che dei libri avevano solo la parvenza – erano semplici app maltradotte zeppe, per altro, di contenuti protetti da copyright.

La risposta di Apple è stata relativamente rapida: il developer è stato sbattuto fuori dall’App Store e tutte le sue applicazioni sono state rimosse. Era un caso isolato, un (bel) po’ esagerato da TheNextWeb, la testata online che per prima ha diffuso la notizia.

Un problema di lieve entità, quindi, che riguarda per altro degli utenti i cui dati d’accesso sono stati rubati con pratiche di phishing che nulla hanno a che fare con iTunes. Paolo Attivissimo, che conoscerete sicuramente per la sua fama di smontatore di bufale e leggende metropolitane, non la pensa così e ritiene che questo evento sia una palese dimostrazione delle debolezze del “walled garden”. Ma siamo sicuri che le due cose si possano mettere in relazione con tanta semplicità?

“Hacking” di App Store: Apple risponde


Avrete probabilmente sentito parlare in questi giorni di un “attacco hacker” ai danni degli utenti dell’App Store. Se ci seguite su Twitter avete probabilmente letto i nostri update sulla questione, ma non abbiamo riportato qui su TAL la notizia per il semplice fatto che tutta la faccenda è stata decisamente ingigantita da più parti. Si è arrivati a parlare di “attacchi diffusi” e account compromessi quando in realtà il numero degli utenti coinvolti è sempre stato limitato ed è tutto riconducibile alla frode messa in piedi da un unico sviluppatore.

Ma cos’è successo di preciso? Uno sviluppatore vietnamita che risponde al nome (molto probabilmente fittizio) di Thuat Nguyen ha utilizzato un buon numero di account iTunes di ignari utenti statunitensi, sgraffignati tramite vari metodi (forcing di password semplici o phishing) per spingere nella top 50 della sezione books di iTunes Store U.S.A. una ventina di applicazioni da lui pubblicate.

Effetto Apple, le canzoni rese famose dagli spot della Mela

L’uscita di un prodotto Apple coincide spesso e volentieri con il lancio di una nuova band indipendente che ha la fortuna di veder scelto un proprio brano per la pubblicità del nuovo gadget melato. Ma quanti sono gli artisti che hanno goduto dell’effetto Apple? Mashable ha raccolto una cronologia dei casi più eclatanti.

Fra i primi ci furono i Jet, la band australiana di “Are you gonna be my girl”, resa famosa, almeno negli Stati Uniti, da uno degli ormai celebri spot con le silouhette danzanti. I Jet arrivarono a vendere 3,5 milioni di copie dell’album Get Born, in buona parte grazie all’esposizione mediatica fornita dallo spot.

iPad: show televisivi a 1 dollaro in USA?

Dalla presentazione di iPad, Apple si sta muovendo in maniera prorompente per cercare accordi in tutti i settori, dall’editoria alla produzione musicale; l’ultima notizia riguarda il mondo della televisione.

Secondo un articolo di ieri del Financial Times, Apple starebbe pianificando di offrire singoli spettacoli di alcuni programmi televisivi negli Stati Uniti al prezzo di 1 dollaro, a partire dal lancio di iPad in aprile. Questa fase sperimentale di “pricing” sarebbe riservata inizialmente ad un numero limitato di spettacoli, con l’obiettivo di verificare se ridurre i costi della programmazione determini un incremento delle vendite. Come si legge dal Financial Times, “Alcune reti televisive hanno accettato di diminuire i prezzi dopo mesi di trattative, e dopo aver resistito inizialmente alla pressione di Apple. I dirigenti dei media sono sotto pressione a causa del calo di vendite di DVD e al taglio dei prezzi di noleggio di alcuni servizi come Redbox, che offre DVD a noleggio per 1 dollaro”.

iTunes detiene il 25% delle vendite di musica in U.S.A

Venditorimusica

Secondo i dati diffusi ieri da NPD Group, iTunes è responsabile di un quarto delle vendite complessive di musica negli U.S.A.. Poco più di un anno fa iTunes sorpassava Wal Mart piazzandosi al primo posto nella classifica dei principali music retailers statunitensi. Lo store multimediale di Apple ha mantenuto saldamente il comando ed è ulteriormente cresciuto fino a raggiungere il risultato svelato dai recenti dati di NPD. La percentuale sale drasticamente quando si guardano solamente le vendite di musica online: iTunes Store domina il mercato con il 69% di download. Segue con l’8% Amazon MP3 mentre una nutrita costellazione di resellers minori contano per il restante 23%.

iTunes Store USA: arrivano i 45 (giri) digitali

I nostri lettori con qualche annetto sulle spalle avranno avuto a che fare, un bel po’ di tempo fa, con i 45 giri, i dischi in formato “corto” con una canzone incisa per lato. Portavano spesso come titolo il nome della canzone che doveva essere il “singolo” designato e che occupava il lato A. Sul B-side veniva inciso solitamente un brano considerato meno vendibile dai discografici (giudizio più volte ribaltato dal gradimento del pubblico).

Apple ha aderito all’iniziativa promossa dalla EMI che in occasione dei 60° compleanno dei vinili a 45 giri ha deciso di riprendere quel concetto per applicarlo all’era della musica digitale. Su iTunes Store USA da ieri sono disponibili i nuovi Digital 45s, vale a dire mini album composti da due canzoni di un solo artista, spesso nella stessa accoppiata del 45 giri originale.