Apple e Amazon fanno pace e chiudono il caso “appstore”

Quando si utilizza il termine App Store il pensiero va subito al negozio virtuale di applicazioni per i dispositivi Apple, forse anche per merito di quella somiglianza app-Apple che spesso fa andare in crisi i giornalisti nostrani.
Sulla base di questa semplice considerazione a Cupertino hanno deciso che fosse il caso di chiudere la diatriba legale con Amazon per l’utilizzo commerciale del termine “appstore”. O almeno questa è la versione ufficiale.xl_Amazon Appstore

App in prova su App Store, iOS 7 porterà qualche novità?

App Store costo appNella nostra lista dei desideri per iOS 7 non ha trovato spazio una feature che potrebbe migliorare l’esperienza d’uso di App Store su iPhone e iPad: la possibilità di testare le applicazioni prima di comprarle.

Se per le canzoni il concetto è semplice da implementare, per le app non si può dire altrettanto. Ma non tutti gli sviluppatori sono d’accordo sulla necessità di una simile soluzione.

App Store a quota 40 miliardi di download

Il primo comunicato ufficiale Apple del 2013 è dedicato alla celebrazione dei successi dell’App Store. L’azienda di Cupertino ha annunciato quest’oggi il raggiungimento dei 40 miliardi di download, con 20 miliardi di app scaricate solo nel 2012. Sono numeri impressionanti a cui si aggiungono quelli riguardanti gli account: sono ben 500 milioni gli utenti attualmente attivi. Altri numeri dal comunicato odierno: 775.000 applicazioni realizzate per iPhone, iPad e iPod touch e 7 miliardi di dollari già distribuiti agli sviluppatori.

Aumento dei prezzi in App Store, 0,89€ il nuovo prezzo minimo

Apple ha aumentato i prezzi delle applicazioni sull’App Store italiano e su altri Store dell’Unione Europea. La modifica è stata propagata nelle scorse ore e mentre scriviamo praticamente tutte le applicazioni dello Store riportano già la modifica. La base di prezzo per le applicazioni sale di 10 centesimi di Euro e passa da 0,79€ a 0,89€. Ci sono nuovi tagli anche per le applicazioni più costose  e a quanto pare Apple ha lievemente rivisto anche le commissioni sulla vendita dell’applicazione, che rimangono sul 40% (comprende tasse varie).

iPacchi: Bloomberg Businessweek e l’anarchia nell’App Store

25 miliardi di App (quasi) scaricate da iTunes App StoreQuasi 600.000 applicazioni per iPhone, iPod touch e iPad disponibili, 25 miliardi di download effettuati e svariati miliardi di dollari versati in pochi anni di attività agli sviluppatori: l’incredibile storia di successo dell’App Store di Apple è sotto gli occhi di tutti.
Con il successo, però, è cresciuto inevitabilmente anche l’interesse verso l’App Store da parte di numerosi soggetti dagli scopi ambigui: scammer, semplici truffatorucoli che provano a incassare qualche facile spicciolo copiando il gioco di successo del momento, oppure veri e propri servizi esterni all’App Store che in cambio di laute somme riescono a far scalare le classifiche ad applicazioni di ogni genere tramite download fasulli o altri metodi illegali.

La tendenza l’avevamo già notata anche noi, e non eravamo certamente da soli. Ne scrivevo giusto un paio di settimane fa, citando il caso dei cloni di Clear e della cosiddetta “deriva televisiva” dell’App Store italiano.
Ora anche le grandi pubblicazioni hanno subodorato “la storia” e se ne stanno occupando. Giusto ieri, ad esempio, Bloomberg Businessweek ha pubblicato un articolo di Adam Satariano e Douglas MacMillan il cui titolo non ha bisogno di traduzione: “Anarchy in the App Store”.

TV Italia App Pro: occhio al pacco dai commenti positivi

Ogni tanto viene da chiedersi con quali passatempi alternativi passino parte delle proprie giornate lavorative i membri del team di revisione delle applicazioni di App Store. Un caso recente ed eclatante è quello di “Pokemon Yellow Special Pikachu Edition”, un gioco da 0,79€ che secondo la descrizione conterrebbe un’emulazione di Pokemon Giallo, popolare gioco per Game Boy del 1998. Peccato che l’app, che già così sarebbe in palese violazione dei diritti di Nintendo, non si apra neppure.
Ma non è l’unico caso. Tv Italia App Pro (iTunes Link) è un’applicazione che nei giorni scorsi ha scalato la classifica delle app a pagamento su App Store Italiano e nel momento in cui scrivo mantiene saldamente il terzo posto. L’icona dozzinale dovrebbe già far drizzare le antenne mentre la descrizione, che sembra uscita direttamente da una versione ubriaca di Google Translate, promette ben 50 canali italiani da poter guardare in diretta. Ho subodorato qualcosa di strano e seriamente incuriosito ho deciso di sacrificare gli 0,79€ chiesti dallo sviluppatore. Ora vi posso dire con totale cognizione di causa: non comprate questa immane ciofeca.

Apple vicina al traguardo di 25 miliardi di app scaricate

25 miliardi di App (quasi) scaricate da iTunes App Store

25 miliardi di App (quasi) scaricate da iTunes App StoreCi immaginiamo Tim Cook che si sfrega le mani. Il nuovo CEO di Apple adora, infatti, parlare di numeri e mostrarli al mondo intero. È sempre stata una sua caratteristica. Ed il numero che a Cupertino si apprestano a raggiungere è da capogiro.

Su tutti i siti Apple localizzati per i vari Paesi è comparso l’annuncio e la relativa pagina che il traguardo dell’app numero 25000000000 (venticinque miliardi) si avvicina e, per festeggiare l’evento, a Cupertino hanno deciso di riproporre il concorso che già indissero per l’evento dell’app numero dieci miliardi di iTunes App Store e, ancora prima, del decimiliardesimo brano scaricato dall’iTunes Music Store.

Con Sector 33 si diventa aspiranti controllori di volo

NASA Sector 33 - TheAppleLounge.com

NASA Sector 33 - TheAppleLounge.comAlla NASA, l’agenzia spaziale americana, sembra che ci abbiano preso gusto a rilasciare applicazioni per smartphone e tablet. L’ultima della serie ha suscitato l’interesse anche di altri canali del nostro network ed il perché è presto detto.

Sector 33, questa l’app di cui parliamo oggi, è un gioco gratuito universal (fruibile su tutti gli iDevice) per iOS che trasforma l’utente in un controllore di volo di un particolare spazio dell’area ad est dell’area della Baia di San Francisco.

Il gioco, in apparenza piuttosto semplice, ha bisogno di una mente veloce e piuttosto brava a fare calcoli per completare i vari livelli disponibili con il punteggio massimo.

iTunes Store, ecco quanto costa ad Apple

Un paio di giorni fa abbiamo pubblicato un grafico realizzato da Asymco in cui veniva confrontata la crescita esponenziale del numero di applicazioni scaricate con il numero di download dall’iTunes Music Store.
Numeri così grandi danno l’impressione che Apple stia guadagnando chissà quanto direttamente dalle vendite di canzoni e applicazioni. Sempre Asymco ha pubblicato un follow-up in cui vengono presi in analisi i costi operativi dell’iTunes Store. Salta fuori (ma non è una sorpresa) che nel corso del 2010 tutto il sistema iTunes Store potrebbe costare ad Apple circa 75 milioni di dollari al mese. Le spese crescono con i download, però, e non è del tutto errato approssimare a circa 1 miliardo di dollari il costo complessivo della gestione di iTunes per il 2010.

La crescita di App Store e iPhone Music Store a confronto

Asymco ha pubblicato un interessante grafico comparativo fra la crescita del numero di download su iTunes Music Store e su App Store. L’ immagine che vedete in apertura parla chiaro: App Store è arrivato in 2 anni e un paio di mesi al livello che iTunes Music Store ha raggiunto più o meno in 5 anni.

Se questo livello di crescita dovesse continuare ad essere rispettato, e non ci sono validi motivi perché non debba esserlo, secondo l’autore del grafico il sorpasso delle applicazioni sulle canzoni potrebbe avvenire anche prima della fine dell’anno. Non è detto che sia esattamente così e i fattori da tenere di conto sono tanti, ma è praticamente certo che al più tardi nel 2011 App Store supererà abbondantemente i volumi di scaricamento dello Store musicale.

iTunes Store: ora si possono regalare le app

Apple ha aggiunto la possibilità di regalare applicazioni per iPhone e iPod touch su iTunes Store. La novità è da poco entrata in vigore con un cambiamento apportato al contratto di licenza del software (che andrà di nuovo accettato dall’utente). Adesso dal menu a tendina di ciascuna applicazione è possibile selezionare l’opzione “Regala questa App”, che porterà ad una schermata speciale dove andranno inseriti i dati del destinatario (o dei destinatari – sono possibili anche regali multipli), il proprio nome e l’eventuale messaggio che si vuole far arrivare al beneficiario dell’applicazione.

iPhone nano: via al secondo giro di valzer

Il MacWorld è stato davvero parco di novità per noi “iPhoners” poiché ha sostanzialmente proposto solo una App per gestire le bellissime presentazioni di Keynote ’09 e la possibilità di acquistare i files musicali da iTunes anche sotto copertura dati mobile (e non solo sotto copertura 3G come aveva detto il buon Schiller). Tutto qui: niente iPhone nano, niente iPhone 3G da 32GB e niente Push, navigatore satellitare, tethering etc. Dove Apple non arriva (probabilmente in certi ambiti nemmeno con il pensiero, vedi “il famoso contacaratteri per gli sms” da me tanto invocato), arrivano i rumors. L’ultimo è strabiliante e arriva dalla lontana Cina: il sito WeiPhone ha pubblicato l’immagine che vedete proposta qui sopra. Nonostante sul sito cinese le didascalie siano di difficile interpretazione, il messaggio è chiaro: iPhone nano appare addirittura sul sito Apple. Secondo voi è un fake?

App Store: la gente mormora e Apple cambia?

Nei giorni scorsi TAL ha analizzato quello che può essere definito il “caso App Store“: sviluppatori in rivolta contro la gestione delle App da parte di Apple nel negozio virtuale che ormai più di 10.000 applicativi. Abbiamo poi, anche grazie ai vostri preziosi commenti, analizzato e riflettuto riguardo alle possibili soluzioni ed è stato davvero interessante poter toccare con mano come ognuno abbia una diversa ricetta per il cambiamento che, come spesso si sottintende, è sinonimo di miglioramento. Curioso l’epilogo della situazione: nelle scorse ore Apple ha “rinnovato i locali” e ha aggiunto nuovi scaffali. Per uscire dalla metafora, Apple ha rinnovato un pochetto App Store, seguendo quasi le indicazioni dei developers scissionisti. Trionfo, vittoria del bene contro il male? Sarà che sono il solito malpensante, ma ci credo davvero poco.

iPhone, App Store e il problema dei prezzi delle App. Editoriale

App Store è innanzitutto un negozio: negozio che, siccome siamo nell’era digitale, non poteva che non essere un negozio virtuale dove ognuno dei più di 10.000 articoli presenti è facilmente raggiungibile. App Store è il sistema che ha già modificato l’approccio delle aziende delle telefonia mobile verso i clienti: Google ha creato il suo App Market per Android e BlackBerry ha aperto da poco le porte del suo App Center. App Store è anche quella che mi piace definire “democrazia universale” dove anche il più semplice degli sviluppatori può fare fortuna grazie a un’idea geniale. Ieri vi abbiamo proposto i “problemi delle grandi aziende” secondo le quali, siccome i prezzi in App Store tendono al ribasso, il negozio di applicativi di Apple diventerà sempre più un mercatino di cianfrusaglie perché i grandi brand non riusciranno più a coprire i costi di produzione. Stiamo scherzando, vero?

iPhone, App Store e il problema dei prezzi delle App

Lo abbiamo ribadito più volte e rischiando di essere noiosi lo scriviamo ancora un’altra volta: App Store è la vera chiave del successo di iPhone e iPod touch. È quel “quid” che permette di distinguersi nella massa, di far sognare di più, di essere unico insomma. App Store è talmente apprezzato dal pubblico che in circa quattro mesi di vita ha generato più di 300 milioni di downloads e ha spinto la più disparata tipologia di persone a creare qualcosa come 10.000 applicazioni. Numeri spaventosi, numeri che decretano il successo della piattaforma. Una “piattaforma democratica” come avevo definito qualche tempo fa, suscitando pure qualche piccolo mormorio. Eppure c’è qualcosa che non va e ciò rischia addirittura di rovinare tutto “l’eco-sistema App Store”. I prezzi delle App sono troppo bassi.

iPhone SDK: le applicazioni di AOL, Electronic Arts e SEGA

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Per presentare al pubblico le nuove funzionalità di iPhone SDK e per dimostrare le incredibili potenzialità della nuova suite di sviluppo, Apple ha chiesto a cinque software house di creare un applicazione per iPhone in circa due settimane di tempo. Purtroppo dovremo aspettare almeno fino a giugno prima di poter usufruire di una release definitiva di iPhone Software 2.0, ma intanto, grazie alle demo presentate giovedì, possiamo pregustare ciò che ci attende. Fra le grandi aziende che hanno collaborato con Apple troviamo AOL, che ha presentato una versione Mobile del proprio Instant Messenger, Electronic Arts, che ha ha presentato una demo del videogioco Spore e SEGA che ha invece ricreato su iPhone alcuni livelli del noto videogioco Monkey Ball.

iPhone SDK: Developer Programme e certificazione software

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Courtesy of Engadget

Durante il SDK Event tenutosi ieri a Cupertino, Apple ha annunciato che SDK porterà finalmente sul melafonino le applicazioni degli sviluppatori indipendenti, le quali saranno supportate a livello nativo. Per la distribuzione delle applicazioni Apple ha introdotto App Store. Gli sviluppatori che vorranno vendere o distribuire gratuitamente le proprie applicazioni dovranno aderire al Developer Programme al costo di 99$ mentre iPhone SDK potrà essere scaricato gratuitamente da chiunque.