Apple brevetta una tastiera fisica con sensore di movimento

In base a quanto apprendiamo da MacRumors, lo USPTO ha pubblicato un nuovo brevetto appartenente all’azienda di Cupertino nel quale viene descritta una nuova tastiera fisica con sensori di movimento. Sappiamo bene che non tutte le invenzioni brevettate saranno sicuramente realizzate un giorno, ma in questo caso la periferica è abbastanza interessante, soprattutto dal punto di vista storico, perchè permetterebbe di sostituire completamente il mouse.

Il brevetto è frutto del lavoro dei ricercatori di FingerWorks, l’azienda acquisita da Apple nel 2005 e risultata fondamentale per le innovazioni tecnologiche nel campo del multi-touch. Prima dell’acquisizione, infatti, FingerWorks aveva realizzato diverse tastiere multi-touch (senza tasti fisici) che avevano riscosso anche un discreto successo ma che non erano riuscite ad imporsi nel mercato mainstream soprattutto per la mancanza del feedback tattile delle tastiere tradizionali.

Apple brevetta una “particle gun” per l’autenticazione wireless


Una nuova richiesta di brevetto depositata da Apple nel 2008 e resa pubblica ieri descrive un complicato meccanismo per l’autenticazione wireless basato sul confronto delle proprietà fisiche di una cosiddetta “pistola a particelle”. Se speravate in qualcosa di più fantascientifico resterete delusi, anche se pure questo nuovo brevetto Apple quanto a contenuti scientifici avanzati non lascia di certo a desiderare.

Il problema che si cerca di risolvere in questo caso è semplicemente quello che sta alla base della crittografia (o almeno così si legge nella “dichiarazione d’intenti” del brevetto):

“Concedere la possibilità di ottenere parte dell’informazione iniziale dall’informazione finale è una grossa lacuna dei sistemi crittografici, dato che il loro obiettivo è quello di proteggere l’informazione iniziale”. Pertanto, lo scopo del sistema descritto è quello di creare un metodo che “consenta l’autenticazione senza rendere possibile l’estrazione delle informazioni iniziali da quelle finali” .

Tutti i Mac della Maker Faire

La Maker Faire è una due giorni organizzata a San Mateo da Make Magazine e dedicata agli smanettoni e agli amanti del fai da tè e “dell’artigianato tecnologico” la cui ultima edizione si è svolta sabato 30 e domenica 31 maggio. Si tratta di un vero e proprio festival della creatività geek cui prendono parte, in veste di espositori, numerosi inventori, hacker (non solo nel puro senso informatico del termine) costruttori di macchine assurde e più in generale “makers”.

In una tale fucina di creatività non possono mancare i Mac. I luoghi in cui vengono usati non sono le linde scrivanie a cui ci ha abituato il marketing. Queste foto, raccolte da MacWorld, sono l’esempio della totale versatilità dei computer della Mela, la cui affidabilità è fondamentale anche quando c’è bisogno di programmare i driver di una stampante tridimensionale, comandare una proiezione stereoscopica, o sviluppare un’interfaccia open source per la gestione di una poltrona da ufficio che Twitta ogni volta che l’impiegato… l’ha mollata.

Godetevi la gallery, dopo il salto.

L’iPod l’ha inventato un inglese nel 1979

L’idea alla base dell’iPod è opera di un suddito della Regina Elisabetta, ma non si tratta del designer Jony Ive. Kane Kramer, 52 anni, è l’uomo che circa 30 anni fa brevettò per primo l’idea da cui Apple ha preso spunto per la creazione del lettore che ha rivoluzionato il mondo della musica digitale. A rivelarlo sono dei documenti processuali depositati dall’azienda di Cupertino che ha chiesto a Kramer di testimoniare in proprio favore contro Burst.com, una società che negli anni ’90 ha registrato una serie di generici brevetti riguardanti la riproduzione digitale di musica e ora ha denunciato mezza Silicon Valley (e pure Redmond) pretendendo milioni di dollari di diritti sulle proprie “invenzioni”.