AirPlay in licenza ai produttori TV?

Secondo quanto riportato da Bloomberg, AirPlay potrebbe, a breve, non essere più una tecnologia proprietaria di Apple. L’azienda di Cupertino, infatti, starebbe preparando tutto l’occorrente per concedere la tecnologia di streaming multimediale senza fili in licenza ai produttori TV di terzi parti.

Se la notizia dovesse essere confermata, di conseguenza i dispositivi iOS potrebbero inviare in streaming i contenuti audio/video non solo alla nuova Apple TV ma anche a qualunque televisore compatibile con le specifiche tecniche di AirPlay, permettendo alla nuova tecnologia di godere di una maggiore diffusione nel mercato e, magari, diventare uno standard de facto per lo streaming multimediale over Wi-Fi.

iAd, un developer incassa 1,372.20 $ in un giorno

Quanto rende iAd rispetto ad altri network pubblicitari? Permetterà agli sviluppatori di affidare le revenue delle proprie applicazioni interamente alla pubblicità? A giudicare dai primi numeri resi pubblici da un developer pare che la risposta a queste due domande sia affermativa, anche se è ancora decisamente presto per trarre delle conclusioni.

Jason Ting ha realizzato un’applicazione che utilizza il flash LED dell’iPhone 4 come torcia. Un’applicazione semplicissima che,  assieme ad altre (in)utility con la stessa funzione, è arrivata sull’App Store da pochi giorni dopo una lunga revisione tecnica da parte di Apple. A fare la differenza, la presenza degli iAd integrati che hanno permesso allo sviluppatore di incassare ben 1372,20$ in un giorno.

App Store: analisi del modello economico

Abbiamo più volte sottolineato l’unicità di App Store nell’ambito dei servizi riservati ai possessori di iPhone e iPod touch (ora anche altre case produttrici hanno sviluppato il proprio negozio di applicazioni), tralasciando forse un aspetto importante: quello economico. In App Store “girano” ogni giorno migliaia di Dollari che, come sappiamo, spettano in parte agli sviluppatori e in parte ad Apple stessa: sarebbe interessante capire parte delle dinamiche economiche che intervengono in App Store.

Greg Yardley, co-fondatore e CEO di Pinch Media (società di analisi della telefonia mobile), recentemente ha pubblicato i dati raccolti da più di 30 milioni di download da App Store (queste App hanno acconsentito allo studio). La presentazione, dal titolo App Store Secrets”, rivela una serie di interessanti statistiche e conclusioni.

App Store, Android Market e BlackBerry App Center: rivoluzione nei servizi

È finita l’epoca in cui un produttore di telefoni cellulari si sforzava al fine di creare un ottimo telefono inteso solamente come oggetto hardware. Dopo essersi dati battaglia su tutte le possibili funzioni multimediali (fotocamera e riproduttore files musicali) ed addirittura sul design degli accessori stessi (non solo auricolari ma anche i carica-batterie da muro), quest’anno è approdata una nuova rivoluzione: una “rivoluzione talmente nuova” che, francamente, era difficile da immaginare. Anche questa volta c’è lo zampino di Apple e, come avrete ormai intuito (anche grazie al titolo), ci riferiamo più precisamente ad App Store. Dopo il negozio virtuale di Apple sono approdati quello di Google (Android Market) e presto arriverà quello di BlackBerry (BlackBerry App Center).

App Store: il 70% delle applicazioni saranno gratuite?

App Store potrebbe rivelarsi un affarone per gli utenti iPhone. Ma anche per Apple, nonostante le apparenze. Un veloce sondaggio condotto al WWDC dal noto analista Gene Munster (Piper Jaffray) indica che la maggior parte degli sviluppatori sarebbe intenzionata a rendere disponibili le proprie applicazioni a titolo gratuito. Munster ha però condotto il proprio sondaggio su un gruppo di soli venti sviluppatori ed è quindi bene prendere questi risultati con le dovute cautele, data la loro rilevanza relativa in termini statistici. In ogni caso l’indicazione è chiara e il dubbio sorge spontaneo: ce la farà Apple far fruttare il nuovo servizio o le scelte “free” di molti sviluppatori rappresenteranno un pericolo reale per la redditività del nuovo servizio? Munster è decisamente ottimista.