Oggi pomeriggio alle 15:30, ora italiana, il CEO di Apple Tim Cook, il CFO Peter Oppenheimer e il capo delle operazioni fiscali Phillip Bullock saranno ascoltati dalla commissione d’indagine del Senato statunitense in merito alla fiscalità dell’azienda.
L’indagine vuole fare luce sugli schemi di elusione delle “corporate taxes” attraverso la giacenza estera dei capitali e non è rivolta unicamente ad Apple ma a diverse grandi SPA americane, come HP e Microsoft. L’azienda di Cupertino, tuttavia, è nel mirino: il Senato l’accusa di una maxi-elusione fiscale operata grazie alle sue società controllate internazionali con sede in Irlanda.
La “difesa pubblica” di Apple è cominciata già la scorsa settimana con una serie di interviste in cui Tim Cook ha chiarito la posizione fiscale dell’azienda e continua ora con la pubblicazione di un dettagliato documento in materia.
indagine
Apple e le tasse sui capitali esteri, Tim Cook vuole fare chiarezza
Tim Cook è tornato a parlare dei capitali esteri Apple e della tassazione cui è sottoposta l’azienda negli U.S.A. in vista dell’udienza in Senato cui parteciperà martedì prossimo.
Il CEO di Apple ha voluto ribadire che l’azienda non ha alcun conto in sospeso con il fisco degli Stati Uniti e che ha sempre pagato fino all’ultimo centesimo delle tasse dovute. I capitali all’estero, dice Cook, sono generati all’estero e non rientrano perché la tassazione sul rimpatrio dei capitali è eccessivamente alta.
Tim Cook convocato al Senato per un’udienza sui capitali esteri di Apple
Non è un mistero: dei circa 150 miliardi di dollari che Apple ha in cassa in questo momento più di 100 sono “stoccati” all’estero e non vengono rimpatriati per evitare di pagare tasse salate sul loro rientro.
Il Senato degli Stati Uniti vuole vederci chiaro su questa pratica (diffusa e legale) che costa ogni anno miliardi di dollari di mancati introiti federali ed ha avviato una nuova indagine nell’ambito della quale martedì prossimo sarà chiamato a testimoniare anche il CEO di Apple, Tim Cook.
Apple conferma il secondo posto tra i produttori di smartphone
Secondo un’indagine condotta dall’IDC a proposito delle vendite di smartphone nel quarto ed ultimo trimestre del 2010, l’azienda di Cupertino consolida la seconda posizione (ottenuta nel trimestre precedente).
Al primo posto troviamo sempre Nokia che insieme a RIM inizia a risentire fortemente dell’influenza dello smartphone di Apple e, soprattutto, dei cellulari che utilizzano il sistema operativo Android di Google. Come potete vedere dall’immagine di apertura, Apple con il suo 16,1% di share mantiene saldamente la seconda posizione dietro al colosso finlandese (con il 28% di share), guadagnando terreno rispetto al produttore di Blackberry (passato dal 19,9% al 14,5% anno su anno).
Android e iOS: le app vi spiano
Qualche giorno fa, il Wall Street Journal ha pubblicato i risultati di un’interessante indagine a proposito di come viene gestita la privacy sui dispositivi iOS e Android. Senza troppo stupore, ci si è resi conto che in realtà i dati sensibili degli utenti sono tutt’altro che protetti da occhi indiscreti, almeno per quanto riguarda un campione di app.
Nel dettaglio, sono state analizzate 101 app famose per smartphone (sia per Android che iOS) ed è risultato che 56 di queste (il 55%) trasmette l’UDID (un identificativo univoco associato ad ogni terminale) a terzi senza il consenso esplicito dell’utente. Voi direte: “l’UDID non contiene informazioni personali”; certo questo è vero, ma se altre app inviano ulteriori informazioni oltre l’UDID non è certo difficile incrociarle per ottenere un quadro degli utenti. Infatti, 47 app tra quelle ispezionate inviano anche la posizione del telefono e 5 inviano addirittura età, sesso e altre informazioni personali.
NPD: Apple venderà 4,3 milioni di Mac in questo trimestre
Secondo quanto riportato da una nuova indagine condotta da NPD, l’ultimo trimestre dell’anno solare potrebbe permettere ad Apple di stabilire un nuovo record per le vendite di Mac. Per la prima volta, infatti, l’azienda di Cupertino potrebbe arrivare a vendere circa 4,3 milioni di computer, superando la soglia dei quattro milioni.
In base ai nuovi dati rilasciati dall’NPD Group e analizzati da Gene Munster, Apple sarebbe in grado di vendere tra 4,1 e 4,3 milioni di Mac durante il trimestre corrente, approfittando anche della forte domanda per le festività natalizie. Le vendite di Mac nei soli Stati Uniti sono aumentate del 20% anno su anno nei primi due mesi del trimestre.
iPhone 4: lo smartphone più affidabile e più fragile
Secondo una recente indagine condotta su oltre 50.000 smartphone in commercio, iPhone 4 di Apple è quello che registra il minor numero di malfunzionamenti ma, allo stesso tempo, quello più sensibile ai danni dovuti a cadute accidentali.
Come riporta AppleInsider, i dati provengono dalla compagnia assicurativa SquareTrade che ha elaborato le statistiche delle sue 50.000 polizze per telefoni cellulari stipulate con i clienti. Tra gli smartphone sottoposti allo studio troviamo iPhone 4 e iPhone 3GS di Apple, Droid, Droid X e Cliq di Motorola, Nexus One, Evo e Droid Incredible di HTC, BlackBerry Curve, Bold e Storm di RIM, oltre a diversi smartphone di Samsung, Palm, LG, Nokia e Sony-Ericsson.
Il 68% delle app più famose trasmette l’UDID
Come riporta AppleInsider, da una recente ricerca a proposito della sicurezza di iPhone è emerso che oltre la metà delle più famose app di terze parti presenti in App Store trasmette l’UDID (Unique Device Identifier) ai server in chiaro.
Il codice UDID, associato ad ogni dispositivo, è utilizzato per limitare la pirateria delle applicazioni presenti in App Store.
Apple “vince” il campionato del mondo di insicurezza software… secondo Gizmodo
Ci risiamo. I rapporti incrinati tra Apple e Gizmodo sono di nuovo sotto gli occhi di tutti. Questa volta i ragazzi di Gizmodo non tornano sull’argomento “Antennagate” smontato da Jobs a dalle poche lamentele degli utenti (almeno fino ad ora) riguardo ad iPhone 4. Ma attribuiscono ad Apple il gradino più alto del podio per produrre software insicuro.
Se da Gizmodo, nelle poche righe riportate, ci tengono a specificare che il loro titolo ad effetto non è da leggersi come il fatto che Mac OS X sia il sistema operativo più insicuro, le poche notizie che riportano ci danno l’idea di una informazione che continua ad essere faziosa nei riguardi della Mela.