Microsoft Laptop Hunters: spot creati su Mac

Alla Crispin Porter + Bogusky il capo e i dipendenti usano computer della Apple, come in moltissime altre agenzie pubblicitarie. Peccato che questa sia l’agenzia che Microsoft ha assoldato per creare le ultime serie di ads, da quelle con Seinfield protagonista, all’ultima infornata di sciocchezze che va sotto il nome di Laptop Hunters.
Sarebbe interessante dare 2000 dollari ad un pubblicitario e lanciarlo alla ricerca di un portatile per vedere che cosa sceglierebbe, altro che Sheila la film-maker.

Microsoft Laptop Hunters: Frank il senzatetto

Dopo Lauren, Giampaolo, Jackson e Lisa ecco il quarto spot della serie Laptop Hunters. Il protagonista di questo episodio è Frank, un senzatetto a cui la produzione regala 1000$ per comprare un laptop a sua scelta. Ma c’è un problema: a differenza dei suoi predecessori, e nonostante la propria infausta condizione, Frank non ne vuol sapere di comprare un PC, preferirebbe comunque un Mac. O magari i 1000$ cash. Alla fine si convince a malincuore e trova un uso consono per il proprio PC nuovo.

Allo staff che cerca in ogni modo di orientarlo all’acquisto di un PC:“Sono povero, mica ritardato! Questo computer fa schifo!”

Peccato che non sia un vero episodio della serie di spot, era il migliore fra quelli visti finora.

Microsoft Ad: “I’m a PC” perchè non sono cool

Dopo il dubbio risultato della campagna pubblicitaria da 300 milioni di dollari e la serie di ads I’m a PC, Microsoft ci riprova con un nuovo spot il cui scopo è quello di diffondere il mito del costo eccessivo dei computer Apple. Allo stesso tempo il nuovo ad conferma altri sciocchi luoghi comuni sui PC Windows, esplicitamente indicati come la scelta giusta per poveri squattrinati insicuri che non si sentono abbastanza cool per comprare un Mac. Le parole di Ballmer erano evidentemente il preludio di una nuova offensiva commerciale basata su assunti semplicistici e fuorvianti. Se fossi un dipendente Microsoft che davvero vuole bene alla sua azienda mi metterei le mani nei capelli.

Ma veniamo al commercial. Protagonista del nuovo spot è tale Lauren; la ragazza deve acquistare un portatile senza sforare un budget di 1000$ assegnato dalla produzione e per prima cosa, poiché è stata traviata dal marketing maligno dell’azienda di Cupertino, si reca in un Apple Store. Niente da fare: esce sconsolata dichiarando, affranta, che l’unico portatile sotto i 1000$ ha un miserrimo schermo da 13,3 pollici. Che sfortunaccia nera.

Microsoft all’attacco davanti all’Apple Store

E’ ormai noto che la campagna I’m a PC di Microsoft punta ad attaccare direttamente il messaggio dei noti spot Apple della serie Get A Mac. Già da prima che l’operazione di Redmond entrasse nel vivo ci si aspettava che avremmo assistito anche a tattiche di marketing aggressivo, ma nessuno sicuramente poteva ipotizzare quanto sta accadendo a Birmingham. Microsoft ha deciso di installare un proprio stand video proprio di fronte all’ingresso dell’Apple Store della città del Regno Unito in cui i passanti possono registrare il proprio messaggio “I’m a PC” personalizzato, che l’azienda probabilmente pubblicherà su internet o utilizzerà in futuri spot.

Microsoft, avvolgi le tue finestre intorno a me

Tranquilli non siamo impazziti. Il titolo richiama la traduzione di un verso della nuova canzone ideata da Microsoft per il video che pubblicizza la Professional Developer Conference 2008. Si tratta ovviamente di un video interno ad uso e consumo dei dipendenti e dell’indotto di Redmond che è successivamente stato caricato su YouTube. Se vi ricordate la Vista Street Band di Bruce ServicePack allora saprete che Microsoft ha una lunga tradizione di ridicoli video interni che poi immancabilmente diventano pubblici. Video dopo il salto.

Ballmer è un PC, o un invasato?


La Monkey Dance è difficile da dimenticare, la cantilenante incitazione a corredo di un indegno bagno di sudore – developers developers developers developers – è allo stesso modo impressa ad eterna memoria in decine di video e remix che continuano a collezionare visualizzazioni su YouTube e Google Video. Steve Ballmer è tornato a svelarsi per ciò che realmente è, e ha riproposto una delle sue solite ridicole sortite in una clip registrata per la nuova fase della campagna pubblicitaria di Microsoft.

“I’m a PC” ma uso un Mac. C’è una prova?

Giusto sabato ci appellavamo, in senso lato, al legittimo sospetto: ma se la Crispin Porter + Bogusky è addirittura finita sul sito di Apple come agenzia pubblicitaria emerita per l’uso dei Mac “on the field” non è forse lecito dubitare che anche la recente mega-campagna di Microsoft, di cui gli spot “I’m a PC” sono l’ultima emanazione, possa essere stata realizzata su un Mac? I dati EXIF di una delle immagini tratta dai nuovi spot e diffusa da Microsoft sul proprio sito ad uso e consumo della stampa sembra confermare proprio queste ipotesi.

“I’m a PC”, arriva la risposta di Microsoft a Get a Mac

La campagna pubblicitaria da 300 milioni di dollari che Microsoft ha messo in piedi per riabilitare il proprio brand è entrata nella fase due. In tre nuovi spot il gigante che fu di Bill Gates cerca disperatamente di far sembrare cool chi usa un PC, ma è solo l’ennesima riprova che tentare di riaffermare il valore di un prodotto a colpi di marketing e di dollari non necessariamente produce buoni frutti. Ai consumatori decidere se Microsoft è riuscita nell’intento. I nuovi spot (video dopo il salto), che insistono in maniera pressante sul mantra “I’m a PC” e che dovrebbero mostrare come l’utenza di PC sia la più eterogenea possibile, vengono introdotti da un ingegnere di Microsoft ([email protected]) vestito come John PC Hodgman. Si sente già la nostalgia di Seinfeld.