Qualche giorno fa avevamo trattato la risposta ufficiale di Apple alla Electronic Frontier Foundation, la quale sostiene la piena legalità dello sblocco (o meglio, del Jailbreak) di iPhone e iPod touch. Lasciando perdere discorsi tecnici, in quanto trattati nel precedente articolo, potremmo riassumere scrivendo che a Cupertino giudicano il Jailbreak come un procedimento “illegale” perché viola il copyright del sistema operativo di iPhone e iPod touch mentre la EFF promuove l’idea di un melafonino più aperto. È interessante notare come due colossi del calibro di Mozilla e Skype stiano dalla parte dell’illegalità sostenendo le tesi della EFF: forse che questi due “grossi nomi” si sentano braccati dalle rigide regole della iPhone SDK?
illegalità
Jailbreak iPhone e iPod touch: per Apple è illegale
Da oggi, purtroppo, non dovremo più mettere tra le famose virgolette la parola illegale quando trattiamo di Jailbreak di iPhone e iPod touch: Apple ha ufficialmente dichiarato che applicare il Jailbreak ad iPhone e ad iPod touch è illegale. Mi viene da sorridere: ora per Cupertino sono una sorta di fuorilegge dopo che per qualche ora mi sono sentito addirittura dare dell’idiota dall’autorevole MacWorld.
La notizia in sé non sconvolge più di tanto perché la pratica del Jailbreak (propedeutica allo sblocco) è da sempre stata intesa come una procedura al limite della legalità: ora Apple ne ha solo chiarito ufficialmente i motivi con un documento di ben 26 pagine.
iPhone 3G e abusi commerciali: SOS Tariffe sporge denuncia
In Italia l’iPhone 3G ha riscosso un notevole successo di vendite, come in molti altri paesi del mondo. Ma a differenza di ciò che avviene all’estero, dove la ferrea regolamentazione nelle vendite non consente comportamenti anomali, gli acquirenti italiani sono sottoposti ad un sistematico abuso in violazione del Codice Civile da parte dei gestori dei negozi di telefonia di tutta la penisola. Se vi recate in un centro TIM o Vodafone chiedendo di acquistare un iPhone, con ogni probabilità sentirete rispondervi che al momento il melafonino è disponibile per la vendita solo in versione “abbonamento“, mentre per il modello “ricaricabile” dovrete aspettare per un periodo indefinito. Ma perché questa discrepanza se fra i due iPhone non vi è alcuna differenza tecnica? Qualora vi siano stock in magazzino non deve essere l’acquirente a poter scegliere se acquistare iPhone nella versione ricaricabile o in abbonamento?
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La puntata dedicata alla sezione p2p e Mac della settimana scorsa era dedicata al sistema dei torrent, senza però ancora recensire i programmi che ne permettono il funzionamento. Questa settimana prendiamo in esame la rete Emule. Una recensione completa del programma eMule la troverete nelle prossime puntate: oggi vogliamo conoscere insieme a voi eMule nelle sue varie espressioni.
P2P e Mac. Parte Settima: torrent
Dopo aver fatto la settimana scorsa un breve excursus sulla legalità del p2p tramite gli occhi degli addetti ai lavori, oggi come promesso, e come richiesto da qualcuno di voi in privato, tratteremo dei torrent. Ci stiamo avvicinando sempre più alle recensioni dei programmi p2p per Mac: oggi però rimarremo ancora sul piano teorico cercando di capire, sempre nella maniera più fruibile possibile, il sistema dei torrent. Se usate abitualmente questo metodo per scaricare contenuti di vostro interesse, troverete nel presente articolo delle semplici indicazioni riguardo i meccanismi del sistema dei torrent.
P2P e Mac. Parte Sesta: illegalità e underground
Se avete letto tutte le puntate precedenti, ormai sarete più esperti del sottoscritto riguardo al mondo p2p. Questa domenica, rimandando a data da destinarsi un noioso approfondimento sulla legislazione italiana ed europea, vogliamo parlarvi del concetto di illegalità, visto però con gli occhi del mondo degli “addetti ai lavori“: il tutto, come sempre, non ha l’intenzione di invogliare a passare dalla parte del torto ma piuttosto quella di far conoscere questo mondo tanto affascinante quanto illegale.