Apple assume professionista per la pubblicità su iTunes Radio

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Con l’intenzione di espandere iTunes Radio nel mondo (e soprattutto con l’intenzione di guadagnarci qualche soldo tramite le interruzioni pubblicitarie) Apple ha assunto Michael Pallad nel team di esperti di pubblicità che lavorerà ad iTunes Radio. L’assunzione di Pallad, che ha lavorato fino a qualche giorno fa alle vendite di Cumulus Medie, è stata annunciata da AdAge.

Il Dev Center torna online, mentre l’hacker dietro l’attacco si difende

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Ieri sera un ricercatore si era dichiarato il misterioso hacker dietro all’attacco dei server di Apple. Ibrahim Balic aveva sostenuto di essere l’autore della breccia nel Developer Center di Cupertino, lamentando di avere avvisato Apple del suo procedimento prima che questa avviasse delle indagini per trovare il colpevole dell’intrusione (e il bottino digitale). Ora una intervista con TechCrunch mette in luce il comportamento quantomeno sospetto dell’esperto di sicurezza informatica.

Apple acquista Particle per lo sviluppo in HTML 5?

Apple avrebbe acquistato Particle, una compagnia di San Francisco specializzata nello sviluppo di web-app in HTML5. A pubblicare la notizia è CNET. Particle è stata fondata nel 2008 e ha ricevuto i finanziamenti di alcune celebrità come il cantante e attore Justin Timberlake.

iAd: Apple aumenta la percentuale per gli sviluppatori

Apple ha annunciato di avere aumentato la percentuale di guadagno per gli sviluppatori sulle inserzioni effettuate tramite iAd, passando dal 60 al 70 percento.  La notizia è stata confermata da Cupertino in un comunicato ai developer: Developer Advertising Services Agreement Update. Abbiamo effettuato le seguenti modifiche all’Accordo per i Servizi Pubblicitari con gli Sviluppatori: la percentuale di guadagno per il Network iAd è ora del 70% per lo sviluppatore.

iOS 5: gli sviluppatori non potranno più accedere all’UDID

Apple ha da poche ore lanciato la sesta Beta di iOS 5. La frequenza di release di queste versioni per gli sviluppatori è notevole, ma è necessaria vista la grande quantità di novità che il prossimo firmware per iPhone introdurrà quando sarà pubblicamente rilasciato il prossimo ottobre. La nuova Beta porta però con sé quella che potrebbe essere una cattiva notizia tanto per gli sviluppatori quanto per gli utenti.

Come indicato nelle sue linee guida, Apple bloccherà l’accesso all’UDID di un iDevice ai developer, impedendo loro di accedervi e di usare questo codice alfanumerico identificativo per risalire al dispositivo che l’utente sta usando. La soluzione: ogni sviluppatore dovrebbe fare in modo che ogni sua app abbia un UDID, che possa essere usato in maniera alternativa a quello di iPhone, iPod touch o iPad.

iAd, Apple taglia ancora i costi d’ingresso

Apple ha ridotto ancora una volta i costi minimi per la sottoscrizione di una campagna pubblicitaria su iAd. Bloomberg scrive che secondo un paio di fonti interne al settore adesso la quota minima da versare ad Apple non è più di 500.000$ bensi di 300.000$. Quando la piattaforma pubblicitaria è stata inaugurata i grandi inserzionisti dovevano essere disposti a sborsare almeno un milione di dollari per poter essere “ammessi” al programma.
Gli alti costi della piattaforma pubblicitaria ufficiale Apple hanno sempre funzionato volutamente da selezione all’ingresso, ma nonostante da Cupertino sostengano che il programma funziona e che sono già più di 100 le campagne di alto livello attivate (senza contare gli iAds a basso costo per gli sviluppatori), le percentuali di invenduto rimangono alte e la concorrenza sembra cavarsela molto meglio.

iAd, Apple dimezza il budget minimo delle campagne


Apple ha rivisto al ribasso il costo del “biglietto d’entrata” per iAd, la piattaforma di Mobile Advertising che ha debuttato su iOS la scorsa estate.
L’azienda richiedeva alle agenzie e alle grandi compagnie che volessero investire in advertising su iAd una spesa minima di un milione di dollari. Una cifra che rientra sicuramente nel budget di molte firm di produzione pubblicitaria e di molti grandi brand ma comunque parecchio alta per una piattaforma appena nata.

Ora che una prima fase stagionale può dirsi conclusa, Apple ha deciso di tagliare a metà il costo “d’accesso” e basterà una campagna da almeno 500 mila dollari per poter portare il proprio marchio sulla piattaforma pubblicitaria made in Apple.

Apple denunciata per violazione della privacy

Qualche giorno fa vi avevamo informati circa la violazione della privacy da parte di alcune applicazioni presenti sia nell’App Store che nell’equivalente store digitale per Android. Dall’analisi condotta dal Wall Street Journal era emerso, infatti, che diverse app inviano dati personali ai server di diverse aziende che si occupano di mobile advertising senza il consenso esplicito dell’utente.

In base a quanto riporta AppleInsider, di conseguenza, un utente ha citato Apple in tribunale per quanto appena scritto. La causa legale, depositata il 23 dicembre, potrebbe trasformarsi in class action e coinvolgere tutti i possessori di iPhone che hanno scaricato app a partire dal dicembre 2008.

iAd debutterà in Europa la prossima settimana con lo spot Unilever

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Continua l’espansione di iAd che approderà finalmente anche in Europa la prossima settimana. Unilever, una delle prime aziende che è entrata a far parte del programma pubblicitario, è evidentemente rimasta soddisfatta dall’investimento fatto negli States e sarà la prima a usufruire di iAd anche nel Vecchio Continente.

Tron Legacy per il primo iAd su iPad

La piattaforma pubblicitaria di Apple, iAd, ha debuttato ieri anche su iPad. Il primo spot multimediale disponibile sul Tablet Apple sponsorizza Tron Legacy, colossal fantascientifico prodotto dalla Disney e sequel dell’originale Tron (1982).
Lo spot, ricco di grafica e contenuti video, sarà l’unico esempio di pubblicità iAd a sbarcare su iPad nel 2010. Un portavoce Apple ha fatto a AdAge sapere che la road map della piattaforma prevede un allargamento progressivo della presenza degli ad sul Tablet, inizialmente solo negli Stati Uniti, nel corso del 2011.

iAd sotto il 10% di share a fine anno?

Nonostante le diverse previsioni favorevoli a proposito dell’andamento di mercato per quanto riguarda il mobile advertising, sembra che non sarà un fine anno felice per Apple e la sua neonata piattaforma (per la pubblicità su dispositivi mobili) iAd.

A differenza di quanto annunciato qualche mese fa dall’IDC, che aveva pronosticato un testa a testa tra Apple e Google (entrambi con il 21% di share nel mercato del mobile advertising), le proiezioni attuali vedono BigG in netto vantaggio con un dominante 59% di share, mentre Apple non riuscirà a superare la soglia dei 10 punti percentuali (8,4% per l’esattezza).

iAd sbarca in Europa a dicembre

Nella giornata di ieri Apple, attraverso un comunicato stampa ufficiale, ha annunciato che iAd sarà disponibile in Europa a partire dal mese di dicembre.

iAd, la nuova piattaforma per mobile adverstising dell’azienda di Cupertino, sarà estesa anche in Gran Bretagna e Francia dal prossimo mese, per approdare in Germania a gennaio 2011. Gli inserzionisti di maggior rilievo saranno aziende molto famose nel panorama mondiale, come L’Oréal, Renault, Louis Vuitton, Nespresso, Perrier, Unilever, Citi, Evian, LG Display, AB InBev, Turkish Airlines e Absolute Radio.

“Siamo emozionati”, sostiene Andy Miller (VP della divisione iAd), “di aggiungere importanti marchi mondiali al network iAd in Europa e creare ulteriori grandi opportunità per gli sviluppatori. In appena quattro mesi, abbiamo raddoppiato il numero di inserzionisti sulla rete e migliaia di sviluppatori ora hanno una nuova apprezzabile fonte di guadagni”.

FT: iAd presto in Europa

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Secondo quanto scrive il Financial Times, Apple sarebbe in procinto di lanciare la piattaforma iAd anche in Europa. Dopo un avvio claudicante negli States, dovuto agli alti costi ed alla lentezza nella realizzazione degli spot, il servizio di advertising su dispositivi mobili della Mela si prepara a sbarcare dunque nel vecchio continente per cercare di conquistare nuovi clienti.

Sempre secondo il report dell’autorevole testata britannica, Apple aveva già posticipato per ben due volte il lancio di iAd in Europa e si era anche già resa disponibile, per venir incontro ai clienti, a prendere in consegna campagne pubblicitarie da meno di un milione di dollari, il limite minimo che Apple aveva fissato sin dall’inizio.

iAd più che generare introiti aiuta la concorrenza?

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Sembra che iAd, piuttosto di generare guadagni solo per Apple, abbia in realtà aiutato la concorrenza stimolando le varie aziende che vogliono investire in pubblicità a guardare con interesse questo settore in cui Apple non è l’unica a fornire gli ad.

Le piccole società che iniziavano ad occuparsi di questo settore, quando Apple annunciò iAd a luglio, temevano di perdere completamente il loro business in favore della casa di Cupertino. Molte di esse, ora spiegano però che Apple ha in realtà dato una scossa a questo mercato generando introiti per tutti.

Adidas abbandona iAd per colpa di Apple?

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La notizia non è ancora ufficiale ma a quanto pare Adidas avrebbe letteralmente stracciato un contratto per una campagna pubblicitaria (da ben 10 milioni di dollari) su iAd.

L’azienda tedesca infatti sarebbe stufa delle continue intromissioni di Apple nella realizzazione del materiale creativo per la campagna pubblicitaria.

iAd guadagna terreno nei confronti di Google

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Secondo quanto riportato da AppleInsider, il nuovo servizio di mobile advertising introdotto da Apple, iAd, non si lascia affatto intimidire dalla concorrenza di Google.

In base ad una recente stima effettuata dalla IDC (International Data Corporation), Google, Microsoft e Yahoo hanno “perso share velocemente” sin dall’introduzione di iAd nel mese di luglio. Sempre secondo i dati emersi dalla ricerca, entro la fine dell’anno, sia Apple che Google avranno il 21% di share (ovvero Google perderà circa il 6% del mercato, rispetto al 27% dello scorso anno).

iAd sarà un flop, secondo Carol Bartz di Yahoo!

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In una recente intervista rilasciata a Reuters il CEO di Yahoo! Carol Bartz ha usato parole di fuoco nei confronti di iAd, la piattaforma di annunci pubblicitari ideata da Apple e introdotta a luglio su iOS 4.

Secondo la Bartz iAd è destinato ad andare in pezzi, per colpa della politica “chiusa” scelta da Apple. La società infatti pretende di avere il controllo totale sui contenuti presenti nei banner interattivi caricati tramite iAd. Proprio per questo, secondo lei, i clienti e gli inserzionisti scapperanno a gambe levate. 

Apple iTV: a settembre per ‘cambiare tutto’?

Da AppleInsider giungono nuovi rumor riguardo quella che potrebbe essere la prossima Apple TV, o iTV (in base ad alcune indiscrezioni di cui vi abbiamo già parlato in un post precedente).

Secondo le dichiarazioni di Kevin Rose, fondatore di Digg, alcune fonti all’interno di Apple sostengono che l’azienda introdurrà il suo prossimo box multimediale iTV durante il mese di settembre per l’audace prezzo di 99 dollari.

WSJ: il forte controllo di Apple preoccupa gli inserzionisti di iAd

Secondo un recente articolo del Wall Street Journal il nuovo servizio di mobile advertising di Apple, iAd, sta subendo una “partenza turbolenta”, conseguenza dei ritardi provocati agli inserzionisti nella pubblicazione delle loro pubblicità.

Nonostante in un post di qualche giorno fa avevamo testimoniato quanto fossero soddisfatti inserzionisti e sviluppatori della nuova piattaforma, il WSJ scrive che diversi inserzionisti hanno avuto non poche difficoltà di adattamento al nuovo sistema realizzato dall’azienda di Cupertino. In base a quanto affermato dai diretti interessati, il problema è da imputare anche al “rigido controllo sul processo realizzativo” da parte di Apple.

iAd, inserzionisti felici e sviluppatori contenti

iAd, la piattaforma pubblicitaria per iOS 4 sviluppata da Apple, sta raccogliendo riscontri più che positivi e sembra che sia stata accolta molto bene sia dagli inserzionisti che dagli sviluppatori che già l’hanno implementata sulle proprie applicazioni.

Nissan è una delle aziende che ha scommesso su questo formato pubblicitario per il lancio della Nissan Leaf (video sotto), e proprio l’iAd della nuova auto completamente elettrica prodotta dalla casa automobilistica giapponese, il primo iAd in assoluto, è un successo che ha superato ogni aspettativa. Gli utenti hanno passato una media di 90 secondi sull’ad, circa dieci volte il tempo medio di fruizione di un messaggio pubblicitario “mobile” tradizionale.

Il peggior incubo del consumatore si avvicina

Il 17 novembre scorso titolavamo così: un brevetto Apple descrive il peggiore incubo del consumatore. Ora pare che l’incubo si stia avvicinando in quanto l’azienda di Steve Jobs avrebbe ripresentato il brevetto, per dare una continuità al progetto.

Ma facciamo un passo indietro e ricordiamo di che cosa si tratta: il brevetto descrive la possibilità di avere software o più specificatamente un sistema operativo che verrebbe dato in licenza gratuitamente oppure ad un costo ridotto, in cambio della possibilità di interrompere il lavoro dell’utente con pubblicità periodiche.

Geo-privacy, Apple risponde ai due parlamentari U.S.A.

Verso la fine di giugno, i due parlamentari statunitensi Edward J. Markey (democratico del Massachussets) e Joe L. Barton (repubblicano, Texas) hanno inviato ad Apple una serie di domande per invitare l’azienda a fare chiarezza sull’archiviazione dei dati di geo-localizzazione degli utenti e sul loro uso in relazione ad iAd secondo quanto scritto nei recenti Terms of Service di iTunes e  iOS 4 e nella nuova Privacy Policy di Apple aggiornata in occasione del lancio del nuovo sistema operativo mobile.

Ora è arrivata la lettera di risposta da parte di Apple, inviata dall’ufficio del General Counsel Bruce Sewell, con cui l’azienda risponde a tutte le richieste dei due onorevoli.

iAd, un developer incassa 1,372.20 $ in un giorno

Quanto rende iAd rispetto ad altri network pubblicitari? Permetterà agli sviluppatori di affidare le revenue delle proprie applicazioni interamente alla pubblicità? A giudicare dai primi numeri resi pubblici da un developer pare che la risposta a queste due domande sia affermativa, anche se è ancora decisamente presto per trarre delle conclusioni.

Jason Ting ha realizzato un’applicazione che utilizza il flash LED dell’iPhone 4 come torcia. Un’applicazione semplicissima che,  assieme ad altre (in)utility con la stessa funzione, è arrivata sull’App Store da pochi giorni dopo una lunga revisione tecnica da parte di Apple. A fare la differenza, la presenza degli iAd integrati che hanno permesso allo sviluppatore di incassare ben 1372,20$ in un giorno.