Buona parte del fatturato Foxconn, il grande produttore asiatico di dispositivi elettronici di consumo, è legato ad un unico cliente: Apple. E’ il motivo che con ogni probabilità sta spingendo Hon Hai Precision Group (di cui Foxconn è una diretta controllata) a cercare una diversificazione della produzione che non esclude la possibilità del lancio di una serie di prodotti a marchio dell’azienda. Un processo che non riguarderà solamente l’hardware, ma anche le forniture di software e contenuti per i dispositivi che Foxconn assembla per i propri clienti orientali.
Hon Hai
Tre cinesi in carcere per la fuga di notizie su iPad
Secondo quanto apprendiamo dal Wall Street Journal, un tribunale cinese ha ordinato il carcere per tre operai che hanno collaborato per sottrarre informazioni, da un fornitore chiave di Apple, a proposito dell’ultimo modello di iPad alcuni mesi prima della presentazione ufficiale al pubblico.
La sentenza è stata raggiunta dopo aver appurato che sarebbero stati pagati un ex impiegato e due operai del produttore taiwanese Hon Hai Precision (meglio conosciuta con il nome di Foxconn) per ottenere informazioni sensibili a proposito di iPad 2 in modo da riuscire a produrre in anticipo dei case protettitivi per il tablet (gli stessi che, probabilmente, fornirono i primi indizi sulle novità del nuovo tablet).
Foxconn produrrà gli iPad in Brasile
Dal prossimo novembre una parte gli iPad assemblati da Foxconn potrebbero portare la dicitura “Made in Brazil”. Secondo quanto riportato da Reuters, Hon Hai Precision Industries sta trattando con le autorità brasiliane i termini di un investimento di 12 miliardi di dollari in 5 o 6 anni finalizzato ad installare linee di produzione e assemblaggio in alcune aree del paese sudamericano.
Il piano di investimento, che rientra in un più ampio progetto di industrializzazione tecnologica del Paese, è stato svelato ieri dalla Presidente Dilma Roussef durante una visita di Stato a Pechino.
Apple ordina il 60% dei display touch sul mercato
Tutti i prodotti mobile di Apple (iPhone, iPad, iPod) sono dotati di un display touch-screen capacitivo. Partendo da questa considerazione, e aggiungendo che le vendite di questi prodotti va a gonfie vele, non c’è da stupirsi più di tanto se apprendiamo da un’analisi effettuata da Rajesh Ghai che Apple ha prenotato il 60% di tutti i display disponibili sul mercato.
Ghai, analista per ThinkEquity, in una nota agli investitori sostiene che Apple si sta muovendo in questa direzione per supportare la forte domanda di iPad 2, soprattutto per cercare di rimediare in qualche modo ai gravi ritardi causati dalla terribile tragedia dello tsunami giapponese. Secondo quanto sostiene Ghai, difficilmente Apple si troverà a dover affrontare carenze di componenti per la produzione di iPad 2.
Foxconn incrementa la produzione di iPad in Cina
In base a quanto riportato dal DigiTimes, Apple sta adeguando la produzione dei suoi iPad coerentemente alla forte domanda prevista per l’imminente stagione natalizia.
Da quanto emerso, infatti, Foxconn (azienda del gruppo Hon Hai Precision) ha recentemente avviato la produzione di massa di tablet dell’azienda di Cupertino nei suoi nuovi stabilimenti realizzati a Chengdu, in Cina. In base alle previsioni, la capacità produttiva dovrebbe aggirarsi attorno alle 10.000 unità al giorno (considerata irrisoria), ma permetterebbe comunque di soddisfare la domanda attesa per i regali di Natale.
Foxconn, ancora un suicidio
Qualche giorno fa, nel commentare le foto dei dormitori di Shenzen pubblicate da Gizmodo, scrivevamo che le tristi e umilianti reti di protezione installate all’altezza del primo piano di molti edifici del complesso industriale avevano sortito l’effetto voluto e assieme ad altre misure erano servite ad interrompere la scia di suicidi di dipendenti dell’azienda.
Purtroppo tale considerazione viene smentita dalla notizia più triste: ieri un altro dipendente Foxconn si è ucciso lanciandosi dal tetto di uno dei dormitori della iPod City di Shenzhen. Le famigerate reti nulla hanno potuto per impedire il peggio. Si tratta del 14° suicidio del 2010.
Foxconn, le foto dei dormitori di Shenzhen
Quel che da queste parti pensiamo dei modi di Gizmodo è abbastanza noto. Ma ogni tanto va dato a Gizmodo quel che è di Gizmodo, e questo è uno di quei casi. Ieri la testata del gruppo Gawker ha pubblicato un breve reportage fotografico realizzato da Joel Johnson (ex Boing Boing). Johnson si trova a Shenzhen, in Cina, per realizzare un pezzo per conto di Wired U.S.A. sulle condizioni di lavoro degli operai di Foxconn, il grande produttore che annovera fra i propri clienti grandi marchi del calibro di Apple, Nokia, HP e molti altri.
Nelle immagini pubblicate da Gizmodo, tutto lo squallore di un grande dormitorio in cui vive una parte degli operai che producono iPhone, iPod e altri gadget elettronici nella fabbrica di Shenzhen.
Foxconn conferma l’aumento dei costi di produzione
Nella giornata odierna, l’azienda taiwanese Foxconn ha confermato i recenti rumor a proposito di un eventuale aumento dei costi di produzione. Come aveva riportato Reuters, a questo punto in maniera corretta, l’azienda del gruppo Hon Hai stava valutando di proporre un aumento dei prezzi a clienti del calibro di Nokia, Microsoft, Sony Ericsson ed Apple (come anticipato in questo post).
La conferma ufficiale arriva proprio da un portavoce dell’azienda che ha sottolineato come “molti clienti abbiano già accettano le nuove condizioni” e che le trattative andranno comunque avanti con le aziende che non sono ancora d’accordo.
Foxconn aumenterà i costi di produzione?
Il gruppo Hon Hai, di cui fa parte il noto produttore elettronico Taiwanese Foxconn, continua ad essere protagonista delle headlines dei media che si occupano di tecnologia. Secondo quanto scrive Reuters citando l’analista finanziario di CitiBank Chang Kaiwei, l’azienda sarebbe pronta ad aumentare i propri prezzi per una serie di importanti clienti, quali Nokia, Microsoft, Sony Ericsson e ovviamente Apple.
Il report va preso decisamente con le molle visto che l’agenzia di stampa non cita direttamente la fonte di CitiBank bensì una testata Taiwanese che per prima ha pubblicato l’indiscrezione. Difficile capire quindi di quale entità possa essere l’aumento e se si rifletterà sul costo finale dei prodotti delle aziende interessate.
Abusi e sfruttamento, Foxconn nega
Il produttore elettronico taiwanese Foxconn, fornitore di Apple, Dell, Hp e altre grandi aziende è di nuovo al centro dell’attenzione dopo la pubblicazione da parte dei media cinesi e occidentali di un report che accusa l’azienda di sfruttare i lavoratori attraverso l’organizzazione militaresca del lavoro e di abusi ai loro danni.
Lo studio è stato condotto da una ventina di università della Repubblica Popolare, di Taiwan e Hong Kong intervistando un campione di 1700 operai che hanno lavorato o lavorano per la Foxconn. Secondo questa analisi le condizioni di lavoro all’interno degli stabilimenti del grande produttore elettronico non sarebbero affatto migliorate dopo l’ondata di suicidi che li ha colpiti nel corso della prima metà dell’anno.
Il gruppo Hon Hai, la megaconglomerata di cui Foxconn fa parte, ha risposto con fermezza e sostiene che quelle mosse dal gruppo di studiosi che hanno patrocinato la ricerca sono solamente “accuse non circostanziate”.
Foxconn, un altro suicidio
Ancora un altro dipendente di Foxconn ha perso la vita “cadendo” da un dormitorio di
Foxconn ferma uno stabilimento in India
In base a quando riportato da Google News, Foxconn, uno dei maggiori partner industriali di Apple, ha interrotto la produzione di uno stabilimento situato in India in seguito al presunto avvelenamento di circa 250 operai.
I lavoratori, infatti, sono stati ricoverati presso una struttura ospedaliera in seguito all’inalazione di sostanze tossiche. Secondo quanto dichiarato dall’azienda all’inizio della settimana, la catena di produzione dello stabilimento di Chennai (India meridionale) è stata fermata nella giornata di lunedì e si prevede che tutto torni alla normalità nel giro di una settimana.
iPad: i fornitori di Foxconn smentiscono i problemi di produzione
Come abbiamo già avuto modo di informarvi, all’inizio di questa settimana l’analista di Canacord Adams Peter Misek ha rivelato che ci sarebbero dei problemi per quanto riguarda la produzione di iPad. In seguito a tale “collo di bottiglia”, l’inizio delle vendite del tablet di Apple avrebbe potuto subire dei ritardi consistenti, e di certo l’azienda di Cupertino non avrebbe ottenuto un buon ritorno d’immagine.
Nonostante la pronta smentita di Apple, con la quale è stata confermata la data di lancio per la fine di questo mese, anche alcune fonti legate indirettamente a Foxconn sostengono l’infondatezza di tali illazioni. Nel suo intervento Misek si riferiva a delle problematiche riscontrate dall’azienda Hon Hai Precision, società satellite del gruppo Foxconn, che avrebbero portato ad una forte limitazione delle scorte iniziali (dal milione di unità previste a sole 300.000).
Foxconn: una fabbrica da un miliardo per i prodotti Apple
Secondo quanto riportato da Market Watch, il gruppo Hon Hai, principale azionista di Foxconn, ha annunciato la volontà di realizzare un nuovo complesso industriale in Cina, per la cui costruzione sarà necessario un investimento di un miliardo di dollari, da destinare alla produzione dell’hardware Apple di prossima generazione.
Foxconn è uno dei principali fornitori di Cupertino e dalle fabbriche dell’azienda escono, pronti e assemblati, una buona parte dei prodotti Designed by Apple in California. Il nuovo complesso industriale servirà proprio per allargare la base produttiva nei prossimi anni.
Suicidio Foxconn, risarcimento e vitalizio alla famiglia
Un nuovo dettaglio sulla vicenda del dipendente Foxconn suicidatosi a seguito dello smarrimento di un
Hon Hai sta costruendo il nuovo iTablet
AppleInsider riporta la voce diffusa in un giornale cinese secondo il quale Wintek (Hon Hai
Nuovi particolari sul suicidio del dipendente Foxconn
L’entrata della cosiddetta iPod City, la città-dormitorio di Foxconn a Shenzen
Ci sono novità ed alcune precisazioni sul caso del dipendente Foxconn morto suicida a seguito della presunta scomparsa di un prototipo di iPhone 4G.
Il giovane Sun Danyong non si sarebbe suicidato gettandosi dalla finestra del proprio appartamento, come riportato ieri da numerose fonti internazionali, ma si sarebbe lanciato dal tetto del dormitorio dell’impianto Foxconn per cui lavorava.
Questo particolare complica notevolmente la posizione di Foxconn, tanto che un addetto alla sicurezza è stato sospeso dalla direzione dell’Hon Hai Group, la holding proprietaria di Foxconn.
Apple sposta la produzione di MacBook
La dipendente di Foxconn che rimase “immortalata” in un iPhone 3G nel 2008 Digitimes riporta