C’è il rischio che le foto che scattate vengano rubate dagli hacker

I dispositivi mobile di Apple sono conosciuti per essere particolarmente sicuri rispetto a quelli della concorrenza. In realtà, nemmeno i dispositivi con il sistema operativo di iOS sono completamente esenti da furti informatici. Come hanno evidenziato diversi episodi, gli hacker possono sottrarre dai telefoni informazioni personali, fra cui anche fotografie. Fortunatamente, per navigare sicuri basta attivare una serie di impostazioni e scaricare alcune applicazioni in grado di proteggerci. Ecco tutti i procedimenti da seguire.

Connettore Lightning, un gruppo di hacker ne ha aggirato la sicurezza

lightning hack

lightning hack

Questa è potenzialmente una notizia molto importante per la community dell’hacking, e, di conseguenza, del jailbreak dei dispositivi iOS. Nonostante nell’immediato non cambi nulla, alcuni hacker sono riusciti a penetrare nelle difese del connettore Lightning di Apple, il connettore proprietario presente in tutti i device iOS a partire iPhone 5, che ha sostituito il vecchio a 30-pin. Ma cosa vuol dire questo, per la precisione, per la community dell’hacking di iOS?
L’hacker tedesco Stefan Esser, conosciuto meglio nella community come i0n1c, ha recentemente twittato un link che punta a un post pubblicato sul blog francese Ramtin Amin, che va molto nel dettaglio riguardo i passi da compiere per aggirare la sicurezza del connettore. 

Hacker nei server di Apple: rubati account e password

14.01.14-Hack

Due gruppi di hacker sarebbero riusciti a fare breccia nei database di Apple, mettendo le mani su migliaia di account degli utenti di iTunes Store e iCloud. I 1775 Sec, che si dichiarano colpevoli del recente blocco di Dropbox, e la European Cyber Army, hanno annunciato l’operazione sui loro account Twitter nelle scorse ore. A dimostrare il lavoro svolto, un file pubblicato su Pastebin contiene alcuni dei dati rubati.

Il Dev Center torna online, mentre l’hacker dietro l’attacco si difende

balicbugs-800x336

Ieri sera un ricercatore si era dichiarato il misterioso hacker dietro all’attacco dei server di Apple. Ibrahim Balic aveva sostenuto di essere l’autore della breccia nel Developer Center di Cupertino, lamentando di avere avvisato Apple del suo procedimento prima che questa avviasse delle indagini per trovare il colpevole dell’intrusione (e il bottino digitale). Ora una intervista con TechCrunch mette in luce il comportamento quantomeno sospetto dell’esperto di sicurezza informatica.

Hack dell’iPhone con il caricabatterie, si può fare

caricabatterie hacker black hat

Il suo nome non è Bond, James Bond, ma di certo questo accessorio sembra uscito da un film di spionaggio. Si tratta di un caricatore per iPhone che promette di  by-passare i sistemi di sicurezza di Apple e caricare sul dispositivo codice non controllato da Cupertino.

Yontoo, nuovo trojan per Mac: come difendersi

2013-03-21-11-23-27-am-560x473

Trojan per Mac? Non è impossibile, anzi. Negli ultimi anni sono aumentati gli attacchi informatici anche ai sistemi operativi Mac OS X. Vediamo come proteggersi dall’ultimo trojan in diffusione sui sistemi Mac.

Attacco hacker Apple, il colosso di Cupertino nel mirino dei cinesi

Apple colpita dagli hacker (immagine in evidenza) - TheAppleLounge.com

Apple colpita dagli hacker - TheAppleLounge.comNessuno è più al sicuro. Neppure Apple che sulla sicurezza dei suoi sistemi aveva basato gran parte della sua forza nella comunicazione dei prodotti. La notizia rimbalza ovunque in rete dopo l’esclusiva lanciata da Reuters. Alcuni Mac di impiagati di Apple sono stati infettati dai medesimi hacker cinesi che recentemente hanno colpito anche i dipendenti di Facebook.

L’infezione è stata possibile grazie alla vulnerabilità di Java a causa della quale Apple ha disabilitato Java stesso. Evidentemente non su tutte le macchine però, visto che proprio alcune di quelle dei dipendenti di Cupertino sono risultate infette.

Furto degli UDID, Apple se ne lava le mani

antisec apple logo udid

antisec apple logo udid

Come si poteva facilmente immaginare, la vicenda di Antisec e dei presunti dati UDID Apple trafugati da un pc del FBI non si è certo fermata alla smentita diretta del Federal Bureau. Ad un giorno di distanza dalla pubblicazione dei presunti dati, infatti, è arrivata anche una smentita da parte di Apple nell’aver ceduto informazioni sui propri device al FBI.

FBI smentisce il furto degli UDID Apple

antisec fbi smentita

antisec fbi smentita

Dopo le rivelazioni di ieri di Antisec, il gruppo di hackers vicino ad Anonymous che aveva affermato di aver sottratto più di un milione di UDID da un pc del FBI americano, è arrivata ora la smentita diretta da parte dell’azienda di sicurezza americana.

Siri controlla il termostato, l’automobile e si prepara a un futuro integrato

Quando Apple ha presentato Siri è apparso subito chiaro che le capacità dell’assistente virtuale erano solo il primo assaggio di un futuro in cui un dispositivo come l’iPhone 4S potrà trasformarsi in un hub vocale capace di accedere alle funzioni più disparate. Al momento Apple ha bisogno di testare Siri in maniera controllata, con un set di funzioni ridotto che permetta di gestire i comandi di milioni di utenti in contemporanea. Per l’apertura delle API alle terze parti c’è ancora tempo, dobbiamo solo attendere la naturale evoluzione di un’interfaccia che è sul mercato, ricordiamolo, da poco più di un mese.
Tuttavia “attendere” è un termine che non compare nel vocabolario degli hacker e degli appassionati smanettoni tecnologici. Smanettoni come Brandon Fiquett, che grazie al Siri Proxy Server di plamoni è già riuscito a far gestire a Siri l’accensione e lo spegnimento della sua Acura.

Un gruppo di hacker vìola alcuni server Apple

In base a quanto riportato dal Wall Street Journal, un gruppo di hacker ha violato alcuni server di proprietà dell’azienda di Cupertino, accedendo ad un piccolo insieme di informazioni sensibili conservate sul portale Apple Business Intelligence.

Sono 27 le coppie di username e password pubblicate dagli hacker, associate ad alcuni sondaggi condotti da Apple sui server colpiti dall’attacco. Il gruppo è noto in rete con il nome “AntiSec” ed è responsabile per aver sottratto informazioni sensibili e averle rese pubbliche. Come potete vedere dall’immagine di apertura, il risultato dell’attacco è stato pubblicato sul profilo Twitter del gruppo, composto da alcuni elementi di “Anonymous” e “Lulz Security”.

Nuovo trojan in agguato per Mac OS X

Apprendiamo da AppleInsider che Mac OS X potrebbe essere vittima di un nuovo attacco da parte di malintenzionati. Un gruppo di hacker, infatti, sta sviluppando un nuovo trojan scritto appositamente per il sistema operativo desktop dell’azienda di Cupertino. Lo scopo principale della backdoor (come spesso accade in questi casi) è quello di sottrarre dati sensibili dal Mac infetto all’insaputa dell’utente.

La notizia è stata diffusa dai ricercatori di Sophos che hanno preso in analisi questo “Remote Access Trojan” (RAT) conosciuto con il nome di “Blackhole RAT”. L’aumento del numero di macchine che eseguono il sistema operativo Apple di certo fa gola ai malintenzionati che cercano sempre più frequentemente di attaccare non solo computer che utilizzano Microsoft Windows.

L’hacker di AT&T è un invasato razzista

Qualche giorno fa l’FBI ha arrestato Andrew “Escher” Auernheimer, l’hacker di Goatse Security che ha rivelato la grave falla nel sistema di AT&T. Grazie a quella breccia, senza colpo ferire, il gruppo di sedicenti hacker ha potuto raccogliere più di 100.000 email associandole al relativo ICC-ID della microSIM. Sebbene fosse stata avvertita della falla prima che venisse pubblicamente rivelata, AT&T non ha gradito e si è rivolta all’FBI. Nella perquisizione della casa dell’hacker i federali hanno trovato cocaina, LSD, ecstasy ed altri stupefacenti e medicinali. Inutile specificare che Auernheimer è stato sbattuto in cella con quattro accuse di cui dover rispondere.

In casi come questo non è difficile schierarsi dalla parte dell’hacker, soprattutto quando è autore di un’azione che  mette in evidenza la pochezza e l’incapacità di un gigante odioso e prepotente come AT&T. Purtroppo però questa reazione “emotiva” non sempre aiuta a leggere correttamente i fatti. In quest’occasione i fatti sono abbastanza chiari: Auernheimer sembra un personaggio uscito da un libro di Joe Lansdale. E non fa parte del cast dei buoni.

iPhone e sicurezza: altri worm sempre più agguerriti

privacy-illustration

Mai mi sarei aspettato, nel giro di una manciata di giorni, di assistere all’invasione di cattivissimi “worm” affamati di iPhone. Ne abbiamo viste di tutti i tipi: dal worm che chiede gentilmente un riscatto per smettere di infestare il proprio iPhone a quello che mette come sfondo il faccione sorridente di Rick Astley (ringrazio ancora tutti coloro che nell’articolo “ikee, il “worm” che attacca gli iPhone con Jailbreak” mi hanno permesso di associare un volto ad una famosa canzone).

Il nuovo worm arrivato agli onori della cronaca è ancora più cattivo dei precedenti. Non chiede soldi e non imposta facce simpatiche ma legge i nostri dati personali permettendo così ad un hacker malintenzionato (sempre più brutto e cattivo dunque) di appropriarsi delle foto che abbiamo scattato in vacanza. A parlare, questa volta, è addirittura Intego.

ikee, il “worm” che attacca gli iPhone con Jailbreak

ikee

Se il vostro fido iPhone ha come sfondo l’immagine proposta qui sopra, le possibili motivazioni sono due. O siete fan sfegatati di Rick Astley (cantante inglese di cui ho scoperto oggi l’esistenza) oppure possedete un iPhone con applicato il Jailbreak, vi trovate in Australia e vi state chiedendo di chi diavolo sia la faccia sorridente che è magicamente apparsa come sfondo nel vostro iPhone.

Scherzi a parte, il Mac Web è impegnato, sin dalle prime ore di oggi, nelle discussioni riguardanti “ikee“, ovvero il primo “worm per iPhone” che è in grado di insediarsi solo nei dispositivi Jailbroken (immaginiamo i sorrisini del tipo “io te l’avevo detto” stampati sul volto dei vertici di Cupertino).

Il primo “worm per iPhone Jailbroken” è un problema reale di cui iniziare a preoccuparsi oppure siamo nell’allarmismo insensato?

iPhone con Jailbreak in ostaggio. Riscatto 5 euro

jailbroken_iphone_hacked_intro-266x400

Per Apple, che da sempre sostiene che gli iPhone con Jailbreak applicato siano poco sicuri quanto illegali, la notizia di un hacker che ha terrorizzato qualche “utente illegale” del melafonino avrà sicuramente portato a Cupertino qualche sorrisino della serie “te l’avevo detto“.

La notizia di un hacker che “prende in ostaggio” gli iPhone con Jailbreak applicato, sotto minaccia di leggere tutti i nostri SMS per poi chiedere un “simbolico riscatto” di 5 euro, sinceramente, ha fatto sorridere anche noi. Mi immagino questo poverino che passa giornate intere a leggere messaggi d’amore altrui o, peggio ancora, liste della spesa spedite dalle fidanzate.

Scherzi a parte: sembra che questo misterioso personaggio abbia voluto lanciare un messaggio molto serio a tutti i possessori di iPhone con Jailbreak. “Cambiate la password di root e disabilitate la connessione SSH, quando non necessaria“.

Zibri (Zambrini) e il crash di iPhone

Udite udite! Zibri (Zambrini) è in grado di mandare in crash qualsiasi iPhone. Come dite? Ne era capace già qualche mese fa con ZiPhone? Su, non facciamo i cattivi e scopriamo insieme “quest’ultima trovata” dell’italico hacker di iPhone. Sembra che Zibri abbia scoperto un bug tale da mandare in crash non solo qualsiasi iPhone e iPod touch, ma anche qualsiasi computer Mac: ulteriori informazioni riguardanti tale scoperta saranno pubblicate a breve sul blog del nostro connazionale che però si riserva i dettagli per un eventuale contatto da parte di Apple. I particolari della vicenda li trovate dopo il salto.

Sblocco iPhone 3G: operator unlock sempre più vicino

Come da titolo, prosegue alacremente il lavoro del DevTeam per lo sblocco di iPhone 3G: questa volta i progressi che “il gruppo di hacker mattacchioni” rivela di aver compiuto sono davvero interessanti. Il post sul loro blog lascia da parte, per una volta, i toni giocosi dei precedenti interventi: gli argomenti trattati sono di carattere puramente tecnico e tramite questo articolo vogliamo aiutarvi a comprendere in maniera corretta il loro messaggio. Come ormai consuetudine, è ben evidenziato all’inizio del loro intervento che non si è ancora trovata la via che permetta lo sblocco di iPhone 3G: non a caso il titolo è due passi avanti e… uno indietro.

Movistar porta l’iPhone in Spagna… o no?

Nel paese delle nacchere e della corrida (perdonate gli stereotipi) ha sede Telefonica, una delle più grandi holding di telefonia mobile del mondo. Ciò nonostante l’annuncio dell’arrivo di iPhone in Spagna si è fatto attendere fino a ieri mattina, quando nella pagina www.iPhone.Movistar.es, apparentemente gestita da Movistar, è comparsa l’animazione che vedete nello screenshot ad inizio post. Il Mac Web spagnolo si è scatenato e in poche ore gli “impacientes” che “quiereban saber cuando” arrivasse nel proprio paese lo smartphone di Cupertino sono diventati circa 25.000. Poche ore di gioia, per poi scoprire che la pagina è scomparsa, dapprima ridirezionando al sito di Movistar, per poi restituire da ieri sera una Index page vuota, ancora presente nel momento in cui scriviamo.