Durante l’incontro per la presentazione dei dati dell’ultimo trimestre (il secondo del 2015) il CEO di Apple Tim Cook ha parlato anche di costi produzione.
guadagno
iPhone e Mac spingono i 45,6 miliardi di fatturato dell’ultimo trimestre Apple
Apple ha presentato nelle scorse ore i risultati per l’ultimo trimestre, conclusosi lo scorso 28 marzo. Apple ha fatturato 45,6 miliardi di dollari, con un utile netto trimestrale di 10,2 miliardi di dollari. Si tratta di un margine del 40,8%, contro il 39,3% dello stesso trimestre di un anno fa.
App Store: cambiare il prezzo di una app non cambia i guadagni?
Non serve un esperto di economia per capire che una applicazione (di qualità, s’intende) a basso prezzo si vende più facilmente di una applicazione a prezzo alto. Questo è soprattutto vero su Mac App Store e App Store, per i quali esistono delle soglie psicologiche sopra le quali una applicazione viene venduta più difficilmente. Stiamo chiaramente parlando dei 0,79 centesimi, prezzo minio di vendita sullo store digitale di Apple, che è stato utilizzato, tra gli altri, da titoli di grandissimo successo come Cut the Rope, Tiny Wings e l’immancabile Angry Birds.
In queste ore Oliver Reichenstein, sviluppatore di iA Writer per iPad e Mac, ha reso pubblici i dati di vendita del suo software. Secondo il developer non importa a quale prezzo una applicazione viene venduta, i guadagni che si ottengono non cambiano. Reichstein si è persino spinto al punto di domandarsi, con vena ironica, se App Store possa essere truccato.
Steve Jobs è il quarto CEO più pagato degli ultimi dieci anni
Una delle curiosità che colpisce sempre positivamente è lo stipendio che “nominalmente” Jobs riceve da Apple ogni anno: un solo dollaro. Ovviamente, questo non significa che nelle tasche di Jobs arrivi così poco per il lavoro che svolge, perché in realtà il suo guadagno è una somma di bonus e guadagni realizzati su titoli e stock option.
Questo, gli permette di incassare cifre che fanno girare la testa e che lo rendono uno degli amministratori delegati più pagati degli ultimi dieci anni.
Apple: raggirata dai centri d’assistenza autorizzati
La settimana scorsa, Hardmac ha rivelato in un paio di articoli che Apple sta da tempo lavorando per arginare atteggiamenti fraudolenti nei suoi confronti da parte dei centri d’assistenza autorizzati. Le frodi vengono condotte da tali centri di terze parti svolgendo riparazioni non coperte dalla garanzia Apple e facendosi pagare dai clienti. Fin qui non ci sarebbe nulla di male. Ma spesso l’apparenza inganna.
Il trucco sta nel comunicare ad Apple che tali riparazioni sono invece coperte da garanzia; in questo modo gli Apple Service Provider (ASP) da un lato ricevono i pezzi di ricambio gratuitamente da Cupertino e dall’altro li rivendono ai clienti (con un guadagno del 100%), ignari di tutto ciò.
Tapulous, ovvero come guadagnare 1 milione di dollari al mese con App Store
Siccome è Natale si tende a dare spazio alle favole, alle belle storie che possono diventare realtà. Quando invece la storia è vera, come quella di Tapulous, si resta quasi increduli perché sembra impossibile che i sogni, talvolta, possano diventare realtà.La notizia arriva da Reuters, fonte decisamente attendibile: Tapulous ha venduto più di 20 milioni di copie dei suoi giochi in App Store.
Una cifra importante che proietta la piccola software house (20 dipendenti in totale) nell’olimpo dei developers di App Store. Circa 1 possessore di iPhone/iPod touch su 3 ha una App sviluppata da Tapulous installato nel proprio device: un successo commerciale inaspettato soprattutto per chi, come Tapulous, è partito dalle nebbie di Installer ancor prima che App Store divenisse realtà.
App Store non rende ricchi gli sviluppatori
App Store, oltre a diventare un modello per tutti i maggiori produttori di telefonia mobile, è il più fornito negozio virtuale di applicazioni per un telefono cellulare (ovvero iPhone) e un riproduttore MP3 (iPod touch). In App Store sono ora disponibili più di 100mila applicazioni: una cifra enorme, forse anche esagerata. Un cifra, però, che risponde al dictat di Apple che si può riassumere nelle parole “chiunque può vendere la propria idea in App Store“.
Lo sviluppatore è libero di proporre il proprio lavoro che, se accettato, sarà disponibile alla vendita al prezzo desiderato. Questa è un’opportunità incredibile per offrire le proprie applicazioni: una vetrina mondiale non è cosa da tutti i giorni. Peccato però, come dimostra una recente ricerca, che i guadagni non siano così spropositati come il numero di applicazioni presenti.
App Store: per Apple non è la miniera d’oro che sembra?
Qualche tempo fa vi avevamo proposto un articolo su AdWhirl, il sistema che genera i banner per le applicazioni di App Store in grado di far intascare incassi record agli sviluppatori. In questo modo il guadagno generato dalle “impressioni dei banner” finisce direttamente nelle tasche dello sviluppatore senza la percentuale che Apple intasca per ogni vendita eseguita sul suo negozio virtuale di applicazioni. Abbiamo da sempre seguito gli incassi degli sviluppatori (coloro che sono stati i più meritevoli hanno addirittura acquistato una casa) senza mai fare i conti in tasca a Steve Jobs e soci. Secondo un recente articolo di Lightspeed, gli incassi di Apple attraverso il sistema App Store coprirebbero soltanto le spese dell’infrastruttura generando un margine di guadagno davvero piccolo.
Apple e la borsa: puntare sull’effetto Keynote
Matthew Haughey, noto blogger americano fondatore di MetaFilter, ha avuto un idea che sta facendo il giro di internet e che è piaciuta anche agli addetti del settore di Fortune: quale guadagno si sarebbe potuto ricavare negli ultimi dieci anni acquistando le azioni Apple un giorno prima del Keynote di San Francisco e rivendendole uno o due giorni dopo? Un sacco di soldi, secondo Matthew. Il metodo utilizzato da Haughey è molto semplice: è andato a cercare le statistiche del titolo AAPL (ovvero Apple) relative al periodo 14-15 gennaio dal ‘98 in poi ed ha analizzato i dati. Il risultato è un netto guadagno, con indici di profitto entusiasmanti negli ultimi due anni.