Corning prova a rispondere allo zaffiro con il suo Project Phire

Il forte interesse di Apple verso soluzioni in grado di conferire resistenza ai graffi per gli schermi dei suoi dispositivi, l’hanno spinta in passato ad interessarsi al vetro zaffiro, fino a stringere una partnership con GT Advanced, poi conclusasi col fallimento di quest’ultima e l’acquisizione da parte di Apple, a causa di problemi nel processo produttivo.

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Le problematiche riscontrate dall’azienda nel processo produttivo sono dovute alle proprietà stesse del materiale: lo zaffiro è estremamente resistente (è secondo solo al diamante nella scala di durezza), ma altrettanto fragile, aspetto che ne condizionava le performance nei test di caduta, dove quasi sempre si aveva la sua rottura.

Apple costruirà un centro da 2 miliardi di dollari in Arizona

Ormai si tratta di notizia ufficiale: a Mesa, nello Stato dell’Arizona, Apple costruirà un grande “centro di controllo” nei luoghi dove GT Advanced (azienda che dichiarò bancarotta nello scorso ottobre) avrebbe dovuto realizzare gli schermi di zaffiro.

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Rivelati i dettagli degli accordi di non divulgazione tra Apple e i suoi partner

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Anche se Tim Cook non riesce a nascondere i nuovi modelli di iPhone dagli occhi di leaker curiosi, Apple continua ad applicare uno stringente protocollo di sicurezza. Lo dimostra anche l’accordo di non divulgazione che sono costrette a firmare le aziende che accettano di collaborare con Apple. Un accordo come questo è stato reso pubblico in queste ore grazie alla bancarotta di GT Advanced Technologies.

Zaffiro, termina la partnership tra Apple e GT Advanced

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Secondo un report del The Wall Street JournalAppleGT Advanced avrebbero appena raggiunto un accordo per la conclusione della partnership che le legava. Secondo Luc Despins, avvocato di GT Advanced, l’accordo tra le due compagnie segna una “separazione consensuale”.
L’accordo prevede che GT Advanced svenda più di 2.000 di fornaci di zaffiro, con parte dei ricavi che andrà ad Apple per ripagare il prestito di 440 milioni di dollari che la compagnia aveva concesso a GT per l’acquisto del necessario per la lavorazione del materiale.