Quando si parla di rapporti industriali fra Apple e la Cina si pensa in automatico a tutte le complesse questioni relative alle condizioni di lavoro degli operai di Foxconn e di tutti gli altri fornitori Apple. E’ la comprensibile conseguenza dell’attenzione mediatica che i report del New York Times sulla iEconomy e la successiva risposta di Apple hanno contribuito a concentrare sull’argomento.
C’è però un altro aspetto molto importante nell’ambito della produzione di prodotti in Cina e vale a dire le politiche di controllo ambientale sugli stabilimenti dei fornitori, che spesso operano in condizioni, anche in questo caso, non esattamente accettabili per gli standard occidentali.
Qualcosa, per fortuna, si sta muovendo anche in questo senso. Apple ha infatti accettato di collaborare con l’IPE (Institute of Public and Environmental Affairs – un ente ambientalista cinese indipendente) alla conduzione di indagini accurate presso lo stabilimento di uno dei fornitori Apple.