Dopo due settimane abbondanti di utilizzo ecco la nostra recensione dell’iPhone 5 con tanto di crash test artigianale. Un lungo articolo nel quale abbiamo approfondito tutti gli aspetti del nuovo iPhone, cercando di evitare le facili banalità.
Il titolo è di quelli ironico-divertenti, proprio come la storia che vi raccontiamo in questo post. Chissà cosa penseranno, una volta giunti in fondo a questo post, i lettori circa la robustezza (o fragilità, dipende dai punti di vista) di iPhone 4. Che sia predisposto a subire danni alle parti in vetro è fuori discussione ma, forse, basterebbe un semplice case per rimediare (proprio come per l’antenna).
Un lettore di iLounge, nonché possessore di iPhone 4, ha raccontato al blog la sua avventura. Si tratta di Ron Walker, membro della U.S. Air Force Combat nel ruolo di Jump Master, ovvero colui che controlla che l’aereo sia nella posizione corretta da permettere ai paracadutisti di lanciarsi nel vuoto. Mentre l’aereo viaggiava ad una velocità di circa 130 nodi (circa 240 Km/h) ad un’altitudine di 1000 piedi (circa 300 metri), Ron si è sporto dalla cabina di lancio per controllare i segnali a terra.
C’era da aspettarselo; dopo la presentazione dei nuovi MacBook Pro e di iPad 2 (e relativi rumor più o meno azzeccati) è molto probabile che per i prossimi tre mesi saremo tartassati dai rumor su iPhone 5, che condividerà la scena con l’altrettanto atteso Mac OS X Lion.
Iniziamo, infatti, con un rumor proveniente dall’estremo oriente che mostra un mockup del prossimo smartphone dell’azienda di Cupertino. Come potete vedere dall’immagine di apertura, l’influenza del design dell’appena presentato iPad è molto forte. Scommetto che qualcuno ora dirà che iPhone 5 sarà un piccolo iPad.
No, cos’avete capito. Non sto incitando Biancaneve a sfigurare i suoi sette piccoli amici e questo non è neppure un articolo che invita al razzismo nei confronti di persone di bassa statura.
Ormai avrete imparato a conoscermi, sono il solito burlone. L’articolo di oggi invece è dedicato ad un fenomeno molto popolare negli Stati Uniti d’America e che in Italia esiste, seppur ignorato dai più, già dalla fine del 2007: la class action.