Le regole di Apple non permettono di impostare browser predefiniti diversi da Safari su iOS. E’ una scelta di cui si è parlato spesso, paragonandola con il caso Microsoft, costretta a pagare una mega multa da parte dell’Antitrust europea per colpa dell’integrazione “esagerata” di Explorer su Windows.
In attesa di sviluppi che non si sa se arriveranno su questo fronte, Google ha trovato già da tempo una propria soluzione per ovviare al problema: un sistema che permette agli sviluppatori iOS di integrare nelle proprie applicazioni link che si aprono in Chrome per iOS. Ora punta a ricordarlo agli sviluppatori per aumentarne l’adozione pubblica.
Google Vs Apple
Carrier IQ, 150 milioni di smartphone spiano gli utenti
Nelle ultime 24 ore il nome dell’azienda americana Carrier IQ è salito prepotentemente alla ribalta dopo che un ricercatore esperto di sicurezza su Android, Trevor Eckhart, ha scoperto che su dispositivi Android, Blackberry e Nokia gira un software in grado di tracciare una quantità incredibile di informazioni sulle abitudini di utilizzo e sulla posizione geografica dell’utente.
Niente a che vedere con il locationgate, il mini-scandalo che colpì Apple quando venne scoperto un file di DB sull’iPhone che teneva traccia della posizione del telefono sulla base della triangolazione delle celle di telefonia. Il servizio fornito da Carrier IQ, i cui clienti sono gli operatori di telefonia mobile, permette una profilazione molto più dettagliata, al limite del pedinamento digitale. Come se non bastasse, il software è talmente integrato nel sistema che non può essere disattivato o rimosso se non effettuando un rooting del telefono (su Android) al fine di installare una versione del S.O. differente e priva del software.
Google Chromebook arriva a giugno. Sfiderà l’iPad?
Google ha concretizzato ieri la sua attuale superiorità nelle soluzioni cloud based con il lancio del Chromebook, la versione commerciale dell’esperimento Cr-48. Il Chromebook è un netbook interamente basato su Chrome-OS (che semplificando molto è come un browser sempre aperto) che vive perennemente connesso al Web. Garantirà l’accesso a tutte le Google apps attualmente esistenti e consentirà di connettersi al Chrome WebStore, store virtuale da cui scaricare applicazioni e in cui non manca l’ormai ubiquo Angry Birds. Il nuovo dispositivo è il primo di una nuova categoria di netbook che si può indicativamente piazzare tra la semplicità di un iPad e la portatilità di un MacBook Air. Ed è con questi due prodotti Apple, ma soprattutto con il primo, che si troverà a concorrere dal 15 giugno, data in cui sarà disponibile anche in Italia.
Google One Pass, la risposta di Big G agli abbonamenti in-app
La novità degli abbonamenti in-app non avuto nemmeno il tempo di sedimentare che già Google ha presentato la sua controproposta. Si chiama One Pass ed è “un sistema di pagamento che consente agli editori online di addebitare ai clienti il costo di articoli e altri contenuti”.
One pass è legato al servizio Google Checkout ed è diverso nell’approccio rispetto alla proposta di Apple. Quello che potrà ingolosire di più gli editori, però, è che Google potrebbe accontentarsi di una fetta degli introiti decisamente inferiore rispetto al 30% preteso da Apple.
Google eBooks per iPad e iPhone
Ieri Google ha lanciato il suo nuovo eBookstore da cui è possibile comprare o scaricare gratuitamente più di tre milioni di libri elettronici. Al momento il servizio è disponibile solamente negli Stati uniti ma nei prossimi mesi verrà ampliato e potrebbe arrivare anche da noi. Nel frattempo a chi vive fuori dagli States viene data comunque la possibilità di leggere alcuni titoli gratuiti in inglese.
Per facilitare la lettura degli eBooks anche su dispositivi come iPad, iPhone e iPod touch Big G ha realizzato Google Books per iOS (link iTunes US), un’applicazione universale già disponibile sull’iTunes Store americana. L’abbiamo scaricata e provata su iPad e iPhone 4.
Ecco Google eBooks, i libri volano sulla nuvola
Google ha inaugurato ufficialmente il suo nuovo servizio eBooks e l’annesso eBookstore, un marketplace virtuale da cui è possibile scoprire, leggere, scaricare gratuitamente e acquistare più di tre milioni di libri in formato elettronico.
La vera novità, di cui già si vociferava da tempo, è il modello che Big G ha scelto per questa nuova impresa. Tutti i volumi rimarranno “on the cloud” e il sistema integrato di Google Books, cui si potrà accedere con il proprio account Google, permetterà di leggere i propri libri “praticamente su qualsiasi dispositivo dotato di una connessione ad internet”. Per iPhone, iPod touch e iPad nonché per i dispositivi Android è disponibile un’applicazione dedicata.
Il servizio è al momento accessibile solamente negli Stati Uniti ma nel corso del 2011 è prevista l’estensione anche a paesi esteri.
Ebook: Google sfida Apple e Amazon, IBS si fa il reader
Arriverà entro la fine dell’anno Google Editions, la risposta di Big G all’iBookstore di Apple e al Kindle Store di Amazon. La libreria virtuale del gigante di Mountain View seguirà un modello nuovo rispetto a quello dei due concorrenti. Non avendo, per ora, eBook readers da vendere Google punta tutto sulla creazione di una libreria virtuale integrata on the cloud collegata al Google Account dell’utente.
Una scelta, quella di non legare la propria impresa ad un particolare dispositivo, che a prima vista sembrerebbe vincente. In questo modo Google non sceglie se stare dalla parte di Kindle o di iPad, che, volenti o nolenti, con tutti i distinguo del caso, dominano il mercato degli eBook readers spartendosi il 79% dell’utenza. Non sono numeri in libertà: li mette nero su bianco una recente ricerca di ChangeWave. Per gli stessi motivi lascia dubbiosi la scelta di IBS che proprio ieri ha lanciato il suo nuovo eBook reader Leggo IBS, sfidando, non senza un pesante ritardo, i due titani Apple e Amazon.