App Week: Google Voice per iPhone

Sebbene fisicamente presente in App Store ma non scaricabile dalla filiale italiana del negozio di applicazioni per iPhone e iPod touch, la disponibilità di Google Voice per iPhone è sicuramente un evento da rimarcare. L’applicativo ufficiale per il servizio di telefonia e messaggistica alternativa “made in Google” è stato finalmente approvato durante la scorsa settimana dai perfidi censori di Cupertino garantendo così a tutti gli iPhoners americani la gratuità, o presunta tale come analizzeremo più avanti, della comunicazione mobile interna.

Forse superfluo, ma doveroso, ricordare che qui in Italia Google Voice è una realtà ancora attesa anche se qualcuno attraverso alcuni barbatrucchi riesce ad avere il servizio parzialmente funzionante sul proprio melafonino senza essere fisicamente sul suolo US.

GV Connect, Google Voice per iPhone

Google Voice Connect

Google Voice Connect

Dopo che Apple ha rivisto e modificato le rigide regole per l’accettazione delle applicazioni su App Store, iniziano ad arrivare software interessanti, come questo GV Connect, in fase di approvazione da oltre un anno e che solamente ora ha trovato spazio negli scaffali virtuali di App Store.

GV Connect è un app che permette di effettuare chiamate VoIP tramite iPhone ed iPod Touch, sfruttando Google Voice. Il servizio di Big G è attivo per ora solamente negli Stati Uniti. In ogni caso si tratta di un passo avanti importante, un precedente difficilmente ignorabile che permetterà ad altre applicazioni simili di sbarcare su App Store nel prossimo futuro. In primis quella ufficiale di Google, nel limbo da mesi.

Apple è diventata più permissiva nell’approvazione delle app?

La settimana scorsa, come vi abbiamo fatto sapere in un post precedente, Apple ha rilassato alcuni dei vincoli dell’App Store. In particolar modo sono stati rivisti i paragrafi 3.3.1, 3.3.2 e 3.3.9 dei termini di servizio di iOS 4 che impedivano l’utilizzo di compilatori di terze parti come il packager for iPhone di Adobe.

Oltre a garantire una visione più “aperta” della piattaforma e permettere a più sviluppatori di avvicinarsi al mondo di iOS, sembra che la decisione abbia condizionato in qualche modo anche il processo di approvazione delle app. Come riporta il Los Angeles Times, infatti alcuni sviluppatori, che avevano visto “parcheggiare” le proprie app per diverso tempo in attesa di approvazione, sono stati avvisati di aver superato il processo di selezione.

Apple vicina all’acquisizione del provider VoIP iCall?

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La prossima azienda nel mirino di Apple sarebbe iCall, secondo una fonte riportata da Silicon Alley Insider. Dopo i rumors sul presunto rinnovamento di iTunes e del suo modello di vendite e l’acquisizione di Lala, Apple sarebbe pronta ad investire nel mondo della comunicazione VoIP (acronimo di Voice Over IP). iCall è un provider di telefonia VoIP che fornisce già un client per i suoi servizi su Windows e su iPhone. Le due aziende sembrerebbero in contatto per definire un accordo che potrebbe concludersi per una cifra che si aggira intorno ai 50-60 milioni di dollari.

Apple ha grandi disponibilità di denaro. E si vede. Questo è un grande periodo per l’azienda di Cupertino che non ha risentito affatto della crisi internazionale. Anzi, mentre le grandi aziende continuano a chiudere stabilimenti e licenziare personale, Steve Jobs e soci mettono a frutto piccole porzioni dell’ingente capitale di liquidità accumulato da Apple negli ultimi anni acquisendo “piccole” compagnie emergenti. Non solo successi però, da questo punto di vista per Apple, visto che di mezzo si mette Google che fa lo “sgambetto”, come nel caso dell’accordo sfumato all’ultimo con Admob.

Ufficiale: AT&T supporta il VoIP over 3G su iPhone

attvoip3gUno dei grossi limiti di applicativi VoIP come Skype o Fring su iPhone 3G e 3GS è l’impossibilità di utilizzarli per effettuare e ricevere chiamate sfruttando la connessione 3G. Qualcosa, in questo senso, è finalmente cambiato. Almeno negli Stati Uniti.

Dopo la diffusione di alcune indiscrezioni riportate dal Washington Post e attribuite a fonti vicine ad AT&T,  il carrier U.S.A. (partner unico di Apple per la distribuzione di iPhone negli Stati Uniti) ha ufficializzato il supporto dei servizi VoIP con connessione 3G sull’iPhone. Il palcoscenico per tale annuncio sarebbe dovuto essere la CTIA Conference, evento che riunisce i grandi nomi dell’industria della telecomunicazione, al via quest’oggi a San Diego ma l’operatore statunitense ha anticipato i tempi con un comunicato stampa.

Google: Apple ha rifiutato Voice; Cupertino nega

Google ha pubblicato per intero la lettera di risposta all’indagine della FCC (la Commissione Federale per le comunicazioni) sull’affaire Google Voice. Il client iPhone del progetto VoIP di Big G, nonostante sia stato inviato da tempo al vaglio dei “censori” di Cupertino, continua a non venir accettato su App Store. Apple, rispondendo alle richieste di chiarimento della FCC, aveva preso pubblicamente posizione sulla questione spiegando che l’applicativo non è stato rigettato in toto ma sarebbe ancora al vaglio dei revisori.
Nel documento reso pubblico da Google, al quale sono stati tolti gli omissis che l’azienda aveva originariamente scelto di introdurre, si legge però una differente versione dei fatti: secondo Big G è stata Apple a rifiutare esplicitamente l’applicazione, e più precisamente la comunicazione di tale “rejection” è avvenuta telefonicamente. Il latore della notizia sarebbe stato il Vice Presidente Phil Schiller.

Google Voice, la censura si aggira via Web App

google voice

Qualche giorno fa avevamo trattato la “strana vicenda” intercorsa tra Google e Apple riguardante l’arrivo in App Store di Google Voice, l’innovativo “sistema telefonico globale”. L’attesa di poter utilizzare il proprio Google Number da parte dei possessori di un melafonino sembra ormai essere nella sua fase finale perché sono presenti dei nuovi rumors che vogliono l’arrivo di Google Voice come una Web App così da aggirare il “niet” di Cupertino. È utile ricordare che lo stesso espediente è già stato utilizzato dalla grande G per permette a Google Latitude di arrivare in App Store. Sembra proprio che Google abbia scoperto l’unico modo per combattere la rigida censura di Apple: basta aggirarla.