Prototipo iPhone 4: indagini verso la chiusura

La polizia Californiana sta per tirare le somme sull’indagine per il furto del prototipo di iPhone 4 smarrito in una birreria di Redwood City. Come ricorderete la versione top secret del nuovo melafonino era finita nelle tasche dello studente Brian Hogan, che pur consapevole di chi potesse essere il legittimo proprietario di quel telefono non aveva fatto nulla per restituirlo, ed anzi ci aveva ricavato 5000$ rivendendolo a Gizmodo.

L’indagine è proseguita, lontano dall’attenzione mediatica, e ora siamo vicini alla conclusione. Secondo quanto ha detto il Sostituto Procuratore Generale della Contea di San Mateo Stephen Wagstaffe a CNET nel corso delle prossime settimane gli inquirenti potranno chiudere definitivamente il fascicolo e consegnarlo al suo ufficio. Al Sostituto procuratore spetterà poi il compito di soppesare le informazioni e muovere eventuali accuse ufficiali.

Brian Lam di Gizmodo batte il karma 1 a 0

Jason Chen di Gizmodo, qualche mese fa, non si è fatto alcuno scrupolo a comprare il prototipo di iPhone “rubato” da Brian Hogan in una birreria Californiana. Incalzato dalla direzione (Nick Denton in testa) e dal suo Editor in Chief, Brian Lam, Chen ha condotto la trattativa che ha portato all’acquisto del dispositivo che l’ingegnere Gray Powell aveva dimenticato sul bancone del locale dove aveva appena festeggiato il suo compleanno.

Ora che anche Brian Lam poteva essere ripagato con la stessa moneta, la giustizia del caso ha fallito. Il direttore di Gizmodo, lo scorso weekend ha lasciato il proprio cellulare in un locale e un’amorevole signora ha pensato bene di avvertirlo e di restituirgli il telefono dimenticato.

Caso Gizmodo: la polizia inizia l’analisi dei dispositivi di Chen

Nell’ambito dell’indagine sul prototipo di iPhone smarrito da un ingegnere Apple e rivenduto a Gizmodo, la polizia ha iniziato ad analizzare i dispositivi sequestrati qualche tempo fa a Jason Chen, l’editor di Gawker che avrebbe materialmente contrattato con Brian Hogan e acquistato da lui il prototipo di iPhone 4G.

Cnet ha ricevuto maggiori informazioni da Stephen Wagstaffe, il sostituto procuratore distrettuale della contea di San Mateo, e riporta che il tribunale ha provveduto alla designazione di uno “special master”, una sorta di perito esterno, non pagato e totalmente indipendente, che provvederà alla disamina del materiale sequestrato e dovrà recuperare solamente le informazioni utili ai fini dell’inchiesta.

Steve Jobs: duro scambio di mail con Valleywag [Aggiornato]

Non accenna a diminuire la frequenza con cui Steve Jobs risponde alle mail di comuni utenti, programmatori, blogger e giornalisti. Sembra che El Jobso si sia preso in carico il compito di comunicare ufficialmente in prima persona con la comunità Apple, in un insolito tentativo di aumentare la trasparenza sulle politiche dell’azienda.

L’ultima testimonianza dell’impegno che l’iCEO dedica al proprio nuovo compito ci arriva da Valleywag, blog del gruppo Gawker (di cui fa parte anche Gizmodo). Il blogger Ryan Tate ha pubblicato interamente lo scambio di email (6 inviate da lui, 4 ricevute in risposta) che ha avuto con Steve Jobs nella notte fra venerdì e sabato scorsi.

I temi sono sempre i soliti: le regole di App Store, lo scontro con Adobe, la vocazione al controllo che Apple esprime con alcune scelte, riguardanti soprattutto l’ecosistema di iPhone OS. Il tono, però, è parecchio sopra le righe, almeno per quanto riguarda il giornalista. Sempre che non sia tutta una balla colossale: in quel caso sarebbe un altro duro colpo per la reputazione già malconcia del gruppo Gawker.

Aggiornamento
: Ryan Tate ci ha risposto fornendoci le headers del primo messaggio inviato da Steve Jobs. Sembra tutto decisamente autentico.