AppleCare Protection Plan, via dai negozi ma sempre acquistabile e attivabile

AppleCare Protection Plan, confezione di APP per iPhone (contenuto della confezione, pagina italiano) - TheAppleLounge.com

AppleCare Protection Plan, confezione di APP per iPhone (fronte) - TheAppleLounge.comDallo scorso 9 novembre 2012 l’AppleCare Protection Plan non è più vendibile in alcun negozio fisico di Italia, sia esso un Apple Premium Reseller, un negozio di un operatore telefonico partner di Apple, un Apple Store o altro negozio autorizzato dall’azienda di Cupertino. La vendita era (ed è) possibile solo tramite l’Apple Store Online (o altri rivenditori non autorizzati sempre presenti on line). Probabilmente la scelta di Apple nasce dalla multa dell’Antitrust e dalle indagini dell’Unione Europea sulla garanzia biennale. Decisione che ha suscitato, anche nella redazione di TAL, non poche domande sul futuro dell’AppleCare Protection Plan. Così abbiamo voluto sperimentare l’acquisto di una AppleCare Protection Plan dal negozio on line della Mela dopo la data dello stop alle vendite nei negozi fisici per verificare se fosse ancora possibile attivarla. Abbiamo scelto di provare con una per il nuovo iPhone 5.

AppleCare Protection Plan per MacBook Pro 15”/17”, un’offerta da non lasciarsi scappare

AppleCare Protection PlanNessun rumor o nessun prototipo dimenticato da qualche parte nell’area metropolitana di San Francisco. Siamo qui per comunicarvi un’offerta interessante che abbiamo trovato in rete e che riguarda l’estensione di garanzia per i portatili Pro di Apple nelle versioni 15” e 17”.

Apple ha da poco pubblicato sul suo store online la decisione dell’AGCM sulle garanzie, ma questa non toglie che l’estensione proposta da Apple sia un vero valore aggiunto. “Aggiunto” perché aggiunge garanzia totale al prodotto designed by Apple in California e “valore” perché, con quel che costa, ha un valore piuttosto alto. Ma se avete un MacBook Pro 15”/17” e fate in fretta, potreste accaparrarvene una con il 23% di sconto circa rispetto al prezzo suggerito da Apple che si attesta a € 349,00 IVA e spedizione incluse.

Multa dell’Antitrust per la garanzia: Apple farà ricorso

AppleCare Protection PlanApple si prepara ad annunciare (a gennaio 2012) il miglior primo trimestre fiscale di tutti i tempi. Le vendite di prodotti Apple, in particolar modo iPhone, iPad e MacBook Air, la dicono lunga. Con questi tre oggetti del desiderio, l’azienda diretta da Tim Cook ha monopolizzato i mercati di smartphone, tablet e notebook. Dopo le vacanze prolungate ai dipendenti in occasione del giorno del ringraziamento e per le feste di fine 2011 e la felpa regalo designed in Cupertino (immaginiamo lo sforzo dei designer per scegliere colore e stampa da imprimere) dobbiamo immaginarci che Tim Cook farà qualche altro regalo alla grande famiglia della Mela.

Sembrava un anno perfetto, dal punto di vista dei ricavi, per Apple. Ma, proprio sul finire dell’anno, una nota stonata è arrivata dallo Stivale. Sebbene i ricavi di Apple siano da capogiro, iniziare l’anno che sta per arrivare con l’idea di dover pagare una multa da 900000 € (circa 1200000 US$) non deve far piacere a nessuno. E, poiché nessuno pagherebbe una tale multa senza batter ciglio (anche se nel torto), ecco che pure una azienda ricchissima come Apple si appresta a contestare formalmente la multa inflitta.

Garanzia e Apple Care: L’AGCM vuole fare chiarezza

AppleCare è un ottimo servizio Apple che permette, fra le altre cose, di vedersi arrivare a domicilio un tecnico con i pezzi di ricambio per effettuare la riparazione di un iMac davanti ai vostri occhi. O di ottenere la rapida sostituzione di dispositivi portatili difettosi, come iPhone, iPod e iPad, che vengono spesso cambiati con prodotti ricondizionati (e quindi come nuovi) in tre giorni lavorativi. Un servizio che può durare fino tre anni, se si paga per l’acquisto di un Apple Care Protection Plan che estende la garanzia di un anno dalla data dell’acquisto.
Peccato però che almeno il secondo anno di garanzia sarebbe un diritto di tutti i consumatori, come imposto dalla Comunità Europea. Per questo motivo l’AGCM, Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato, ha avviato un’ispezione nei confronti del distributore Comet e di Apple, colpevole di proporre “un contratto di assistenza a pagamento senza chiarire al consumatore che il contratto si sovrappone temporalmente al secondo anno della garanzia legale che non comporta costi per il consumatore”.

iPad 2, addio LCI

Siete di quelli che non portano in bagno dopo la doccia i propri prodotti Apple per paura che i sensori di liquidi possano attivarsi in presenza di un eccesso di umidità? Buone notizie per voi, allora, perché l’iPad 2 segna ufficialmente l’inizio della fine per i tanto vituperati LCI, Liquid Contact Indicators, che servono ai tecnici Apple per capire se il dispositivo che vorreste riparare in garanzia si è rotto per cause naturali o perché ve lo siete scordati nella tasca del costume prima di un tuffo in mare.

Da un’attenta analisi dello smontaggio dell’iPad 2 condotto da iFixit è saltato fuori che nell’attacco jack non trovano più spazio i sensori che erano presenti nel precedente modello. Si potrebbe pensare che sia un semplice compromesso per poter usare un attacco jack più sottile, ma allora perché gli LCI sono spariti anche dal connettore del cavo Dock di iPad 2?

Sensori di liquidi attivi su iPod: Apple meno severa

Come molti di voi sapranno all’interno di diversi dispositivi Apple sono presenti degli LCI (Liquid Contact Indicator), ovvero sensori che rivelano se il dispositivo è entrato in contatto con dei liquidi. Sono delle “sentinelle” che permettono agli addetti del supporto di capire se l’iPhone e l’iPod (o anche il MacBook) danneggiato che il cliente chiede di sostituire deve la sua condizione ad un imprevisto incontro ravvicinato con una qualsivoglia sostanza allo stato liquido.

Ma i sensori sono particolarmente sensibili e spesso finiscono per essere attivati anche soltanto dall’eccessiva umidità, dal sudore o da qualche goccia di pioggia, col risultato che il cliente che chiedesse una legittima sostituzione per un prodotto difettoso se la potrebbe veder rifiutata per la presenza di un sensore attivato che niente ha a che fare con le cause “congenite” del guasto.

Buone notizie. Almeno nel caso degli iPod Apple ha preso coscienza, finalmente, del problema e a quanto si legge in un recente documento interno, ha deciso di rendere meno stringente la policy di garanzia in questi casi.

AppleCare trasferibile entro 30 giorni anche per i Mac?

L’Apple Care Protection Plan per iPhone ha un particolarità che la differenzia dall’omologo piano di estensione della garanzia per gli altri prodotti Apple: l’utente può trasferirla da un iPhone ad un altro entro trenta giorni dall’acquisto della prima unità su cui il servizio era stato attivato.

Secondo quanto riporta un presunto memo interno di Apple Retail pervenuto a BoyGeniusReport, dallo scorso 30 ottobre il trasferimento dell’Apple Care Protection Plan può essere effettuato anche fra Mac. iPad, Apple Tv e Apple Display.

AppleCare Protection Plan, il valore aggiunto di un Mac

Ciò che molti utenti dimenticano quando acquistano un nuovo prodotto, quale esso sia, sono i diritti che la legge mette loro a disposizioni. Ogni prodotto, infatti, è coperto da una garanzia del venditore di due anni. Spesso la garanzia del venditore coincide con quella del produttore. Così non è per un Mac. Da Cupertino, infatti, offrono solo un anno di garanzia del produttore.

Allo scadere del primo anno di garanzia del produttore, quindi, si ha diritto ad un secondo offerto dal venditore. Venditore che non sempre ha (o si rivolge a) personale certificato Apple. Questo può diventare un problema per quanti abbiano dei guasti al proprio Mac dopo il primo anno dall’acquisto.

Ma Apple “viene in aiuto” dei propri clienti con AppleCare Protection Plan per i suoi vari prodotti.

Vediamo dopo il salto la nostra esperienza sul suolo nazionale.

Estensione di garanzia per MacBook con hard disk difettoso

Con un comunicato pubblicato oggi nella sezione del proprio sito dedicata al supporto clienti, Apple ha ufficializzato l’avvio di un programma di estensione gratuita della garanzia per alcuni vecchi modelli di MacBook in policarbonato che potrebbero presentare problemi con il disco rigido.

Apple ha riscontrato che, in determinate condizioni, alcuni dischi rigidi utilizzati in specifici sistemi MacBook, venduti approssimativamente tra il maggio 2006 e il dicembre 2007, potrebbero non funzionare.

Apple: raggirata dai centri d’assistenza autorizzati

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La settimana scorsa, Hardmac ha rivelato in un paio di articoli che Apple sta da tempo lavorando per arginare atteggiamenti fraudolenti nei suoi confronti da parte dei centri d’assistenza autorizzati. Le frodi vengono condotte da tali centri di terze parti svolgendo riparazioni non coperte dalla garanzia Apple e facendosi pagare dai clienti. Fin qui non ci sarebbe nulla di male. Ma spesso l’apparenza inganna.

Il trucco sta nel comunicare ad Apple che tali riparazioni sono invece coperte da garanzia; in questo modo gli Apple Service Provider (ASP) da un lato ricevono i pezzi di ricambio gratuitamente da Cupertino e dall’altro li rivendono ai clienti (con un guadagno del 100%), ignari di tutto ciò.

Il fumo nuoce gravemente al tuo Mac

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Una strana storia arriva nell’ambito dell’assistenza di Apple. The consumerist riporta la testimonianza di due utenti Mac, Derek e Ruth che hanno subito l’invalidazione della loro AppleCare poichè sono state rilevate tracce di fumo di sigarette nei loro Mac.

Derek ha deciso di portare il suo MacBook nero all’Apple Store di Jordan Creek, West Des Moines a causa di un eccessivo surriscaldamento del suo notebook. “Oggi, 28 Aprile 2008, l’Apple Store mi ha chiamato informandomi che, siccome il computer è stato utilizzato in una casa dove c’era del fumo, è stata invalidata la garanzia e che si rifiutano di riparare la macchina a causa di rischi per la salute dovuti al fumo passivo”. Secondo Derek “Nelle condizioni di utilizzo dell’AppleCare non compare niente che menzioni l’invalidazione della garanzia in caso di utilizzo in un ambiente in cui ci sia del fumo”. Sappiamo però che la garanzia può essere invalidata “per altre cause esterne” e quindi Apple può tutelarsi sempre con qualunque motivazione ragionevole.

iPhone, garanzia e AppleCare. Parte seconda

Come vedete dalla foto proposta qui sopra, il nostro amato iPhone 3G bianco è tornato a casa: o meglio, un suo lontano cugino è tornato a casa. Dopo un’attesa durata davvero pochissimo tempo, Apple ha accettato la nostra richiesta di intervento in garanzia sull’iPhone 3G che avevamo inviato grazie al servizio di assistenza AppleCare. Siamo rimasti piacevolmente colpiti dall’intervento di sostituzione in garanzia di iPhone 3G: ottima velocità nel trasporto, ogni azione è sotto controllo grazie alla pagina dedicata presente sito di Apple e l’iPhone 3G che abbiamo ricevuto funziona perfettamente ed è esente da qualsiasi tipo di difetto. Peccato solo che non sia più il nostro amato iPhone 3G bianco, ma, come scritto sopra, un suo lontano parente.

iPhone, garanzia e AppleCare. Parte Prima

Anche il nostro amato melafonino, come qualsiasi altro oggetto tecnologico, può svegliarsi un mattino e decidere di non funzionare più. Questo è ciò che è successo a uno dei nostri amati iPhone 3G redazionali che utilizziamo quotidianamente per testare applicazioni e funzionalità: l’altra mattina ci siamo accorti dell’insolito problema. Dopo aver condotto numerose prove, a nostro avviso in grado di resuscitare il conteso iPhone 3G bianco, ci siamo rassegnati e, constatandone quindi il decesso, abbiamo telefonato ad Apple per ottenere la riparazione in garanzia.

Data la “particolarità della situazione” abbiamo deciso di rendervi partecipi della nostra esperienza con il servizio AppleCare per la riparazione in garanzia di iPhone 3G. Ecco cosa avviene.

Applecare: conviene acquistare l’estensione di garanzia Apple?

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Al momento dell’acquisto di prodotti hardware di casa Apple è possibile, per un modico prezzo, acquistare una estensione della garanzia, AppleCare. Spesso ci si pone la domanda se sia utile affrontare questa ulteriore spesa oppure no. Premesso che non vogliamo portare sfortuna a nessuno, cerchiamo di capirlo insieme.