iPhone 4 dovrà affrontare l’aumento dei costi di produzione

Da un’interessante indagine condotta dal New York Times emerge che i produttori di hardware asiatici, tra cui Foxconn (uno dei maggiori partner di Apple), stanno lottando contro l’aumento dei costi di produzione in Cina, in modo da mantenere la competitività e un certo margine di profitto nel mercato attuale.

L’analisi condotta dal New York Times prende come esempio il nuovo arrivato iPhone 4, il quale dovrà affrontare i crescenti costi di produzione delle aziende asiatiche, soprattutto cinesi. Come viene sottolineato nell’articolo, le cause di questo fenomeno sono da attribuire a diversi fattori, tra cui “l’aumento del costo della manodopera causato dalla carenza di operai e dal disagio, l’emergente moneta cinese che rende le esportazioni più costose, l’inflazione e i crescenti costi di housing”, che potrebbero determinare un aumento significativo dei prezzi di produzione per tutte le aziende che vendono prodotti elettronici come Apple.

Foxconn sposta gli operai, il fratello del fondatore apre negozi Apple

Aveva promesso aumenti di stipendio per contrastare l’ondata di suicidi nello stabilimento di Shenzen e tecnicamente i patti sono stati rispettati, ma Foxconn ha previsto una scappatoia che permetterà all’azienda di contenere i costi dell’operazione. A farne le spese sono ancora i dipendenti, stavolta spostati come tante piccole pedine da una parte all’altra della Cina, da Shenzhen ad aree industriali del Nord dove la paga può essere più bassa. Nella fabbrica vicina al confine con Hong Kong rimarranno comunque coloro che lavorano alla linea di produzione dell’iPhone.

Nel frattempo il fratello del fondatore dell’azienda, T.C. Gou, ha in cantiere l’apertura di  un centinaio di punti vendita esclusivamente dedicati alla commercializzazione dei prodotti Apple, quelli che i dipendenti della fabbrica non si potrebbero permetter di comprare neppure con una somma pari a quella guadagnata in un anno.

Steve Jobs: scambio di email riguardo i suicidi presso Foxconn

I tragici eventi degli ultimi mesi presso la fabbrica della Foxconn in Cina hanno attirato l’attenzione sulle disperate condizioni di lavoro alle quali sono sottoposti i dipendenti delle fabbriche orientali.

Un ammiratore di Apple e di Steve Jobs, Jay Yerex, ha pensato di inoltrare al CEO dell’azienda di Cupertino una mail contenente la campagna iniziata da LabourStart, finalizzata a sensibilizzare i sindacati dei lavoratori dipendenti affinché reagiscano di fronte a queste terribili circostanze.

Apple alzerà lo stipendio ai dipendenti Foxconn?

Secondo quanto riportato da Engadget, che cita a sua volta il report di un giornale cinese, Apple avrebbe deciso di corrispondere ai lavoratori di Foxconn un bonus calcolato in percentuale sui profitti dei dispositivi da loro prodotti. Tale misura servirebbe a contenere il malcontento diffuso fra i dipendenti del gigante dell’elettronica cinese, il cui stabilimento di Shenzen è nuovamente balzato agli onori della cronaca nei giorni scorsi per l’ondata di suicidi che ha scosso la comunità dei dipendenti (più di 300.000) e ha scatenato una ridda di report allarmati da parte della stampa internazionale.

La fonte originale della notizia, il sito di news cinese Zol.com (controllato da CBS interactive), è una testata attendibile, ma è bene prendere la notizia con le cautele del caso. La difficoltà di traduzione giocano inevitabilmente un ruolo importante, soprattutto quando si ha a che fare con indiscrezioni non confermate di questo genere.

Suicidi alla Foxconn, l’azienda aumenta la paga

Nel tentativo di porre un freno all’ondata di suicidi nella comunità dei dipendenti dello stabilimento di Foxconn a Shenzen, il produttore cinese, fra i maggiori fornitori di Apple e altre grandi aziende dell’elettronica di consumo, ha fatto sapere che aumenterà del 20% il salario minimo dei lavoratori.

Sono già dieci i dipendenti che si sono tolti la vita nel giro di un anno. L’ultimo suicidio è avvenuto lo scorso mercoledì, mentre giovedì un altro lavoratore ha provato a tagliarsi le vene ma è stato salvato dall’intervento dei soccorsi.

Apple ha rilasciato una dichiarazione pubblica a riguardo con cui ha fatto sapere di essere in contatto diretto con l’alta dirigenza dell’azienda e di aver avviato un’indagine autonoma sulla situazione all’interno degli stabilimenti.Altre aziende che hanno stipulato contratti di fornitura con il produttore, come Nokia, Sony Dell e HP hanno rilasciato dichiarazioni analoghe nei giorni scorsi.

Foxconn: Apple interviene riguardo i recenti suicidi nelle fabbriche

Dopo i tragici eventi che hanno portato all’undicesimo suicidio tra i dipendenti di una fabbrica della Foxconn situata a Shenzhen, Apple ha deciso di rilasciare una dichiarazione pubblica a riguardo.

Un portavoce dell’azienda di Cupertino, Steve Dowling, ha dichiarato a Bloomberg: “Siamo in diretto contatto con l’esecutivo di Foxconn e crediamo che loro stiano considerando la faccenda molto seriamente. Un team di Apple sta valutando indipendentemente i passi che loro stanno compiendo per risolvere questi tragici eventi e continueremo le nostre attuali analisi delle strutture dove i nostri prodotti vengono fabbricati”.

Wintek, 44 operai vogliono sporgere denuncia contro l’azienda

Non si placa la bufera attorno alla Wintek, azienda taiwanese che realizza display LCD e touch panel per Apple e altri grandi nomi dell’elettronica di consumo. Secondo quanto riportato da Barron’s su segnalazione di Strafor.com, 44 operai impiegati nello stabilimento Wintek di Suzhou, in Cina, hanno intenzione di denunciare il proprio datore di lavoro in relazione ai già noti casi di avvelenamento da esano. L’azienda ha confermato a febbraio che 62 dipendenti erano finiti in ospedale, alcuni dei quali con gravi danni neurologici, perché intossicati dal componente chimico, utilizzato per pulire gli schermi dei display.

L’azienda era stata costretta ad ammettere le proprie colpe per placare uno sciopero che ad inizio anno aveva bloccato la produzione proprio nello stabilimento di Suzhou. La protesta, in quel caso, era poi rientrata anche a seguito del riconoscimento di un incentivo economico che per il 2010 non era ancora stato corrisposto ai lavoratori.

iPad: i fornitori di Foxconn smentiscono i problemi di produzione

Come abbiamo già avuto modo di informarvi, all’inizio di questa settimana l’analista di Canacord Adams Peter Misek ha rivelato che ci sarebbero dei problemi per quanto riguarda la produzione di iPad. In seguito a tale “collo di bottiglia”, l’inizio delle vendite del tablet di Apple avrebbe potuto subire dei ritardi consistenti, e di certo l’azienda di Cupertino non avrebbe ottenuto un buon ritorno d’immagine.

Nonostante la pronta smentita di Apple, con la quale è stata confermata la data di lancio per la fine di questo mese, anche alcune fonti legate indirettamente a Foxconn sostengono l’infondatezza di tali illazioni. Nel suo intervento Misek si riferiva a delle problematiche riscontrate dall’azienda Hon Hai Precision, società satellite del gruppo Foxconn, che avrebbero portato ad una forte limitazione delle scorte iniziali (dal milione di unità previste a sole 300.000).

Apple aggiorna al 2010 la pagina sulla Supplier Responsibility

Nel corso dell’ultimo anno i rapporti fra Apple e i fornitori orientali che producono materialmente i prodotti progettati in California hanno fatto notizia più di una volta. Il fatto più grave è stato certamente il suicidio di Sun Danyong, un lavoratore di Foxconn accusato di aver sottratto alcuni prototipi di iPhone 4G, ma hanno fatto discutere anche gli scioperi dei dipendenti Wintek, che chiedevano condizioni più eque e nell’ultimo caso il reintegro di una sorta di tredicesima che l’azienda aveva deciso di abolire.

E’ dunque questo il clima che accompagna l’annuale aggiornamento delle pagine sulla Supplier Responsability sul sito di Apple. Come comprensibile (ma non del tutto accettabile) da nessuna parte si fa menzione dei problemi che hanno complicato i rapporti con l’estremo oriente nel 2009.

La segretezza Apple applicata alla fase di produzione

Nel corso degli anni, soprattutto dopo il ritorno di Steve Jobs, Apple ha fatto della segretezza sullo sviluppo dei futuri prodotti uno dei propri pilastri. Sebbene il problema dello spionaggio industriale e dei “leaks” riguardi tutti i grandi produttori del settore informatico e dell’elettronica di consumo, Apple è forse l’unica azienda a mettere in campo pratiche di controllo paragonabili a quelle di alcune aziende del settore militare che operano su progetti top secret.

A Cupertino i dipendenti corporate di Apple devono sottostare a ferree regole di accesso e ogni singolo movimento o spostamento deve poter essere monitorato. Esiste anche un nucleo interno di controllo, quella che Gizmodo definì, in maniera totalmente inappropriata, la Gestapo di Apple.

La progettazione però non è l’unica fase sottoposta a severi controlli. Un nuovo report di Reuters fa luce sulle pratiche di segretezza che Apple mette in pratica anche in fase di produzione, in Cina, con richieste e pretese che spesso mettono in difficoltà le aziende fornitrici.

Cina: sciopero violento dei dipendenti Wintek Corp.

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Come riportato da Bloomberg, la fabbrica di Wintek Corp. a Suzhou (Cina) ha subito lo sciopero di oltre 2.000 dipendenti che hanno anche provocato danni materiali ai beni dell’azienda. L’azienda è legata ad Apple per la fornitura di alcuni componenti elettronici che vengono impiegati nella fabbricazione degli iPhone; lo sciopero potrebbe mettere a rischio la produzione dei pezzi ordinati da Cupertino.

In un articolo pubblicato sul China Daily, emerge che le lamentele dei dipendenti dell’azienda cinese si sono manifestate, la scorsa settimana, attraverso uno sciopero violento durante il quale sono stati danneggiati materiali e veicoli appartenenti alla società, accusata di essere responsabile di un numero eccessivo di morti causate dalla sovraesposizione a materiali chimici tossici, come l’esano (un composto utilizzato in prodotti per pulire i pannelli touchscreen e che può provocare danni al sistema nervoso).

Apple ordina i componenti per il nuovo tablet?

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In questi ultimi giorni sono apparsi in rete rumors riguardo l’attesissimo tablet di Apple. L’argomento principale riguardava il nome del prossimo gioiello di Apple. iSlate, Magic Slate o qualche combinazione di questi nomi?

A quanto pare Apple comincia a fare sul serio e sta passando ai fatti. Secondo quanto riportato dal quotidiano taiwanese Economic Daily News, l’azienda Cheng Uei Precision Industries avrebbe ricevuto degli ordini da parte di Cupertino per quanto riguarda un tipo “connettore” per il futuro tablet, nonostante il dispositivo non dovrebbe essere venduto prima del terzo trimestre del prossimo anno.

Toshiba: moduli Nand Flash da 64GB per iPhone e iPod touch?

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Toshiba, tramite un comunicato stampa, ha annunciato un nuovo modulo di memoria NAND flash da 64GB che rappresenta un nuovo record nel settore. Il colosso giapponese dovrebbe iniziare la produzione di massa del nuovo prodotto nel primo trimestre del prossimo anno. Proprio la settimana scorsa vi abbiamo anticipato che Apple avrebbe commissionato al produttore Taiwanese Foxconn la produzione della nuova generazione di iPhone. Di qui nasce spontaneo il pensiero che vedrebbe la quarta generazione di iPhone e iPod touch equipaggiati, rispettivamente, di 64GB e 128GB (2 moduli da 64GB) di memoria. Tali chip potrebbero anche essere utilizzati nell’eventuale ed attesissimo iTablet.

Foxconn: una fabbrica da un miliardo per i prodotti Apple

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Secondo quanto riportato da Market Watch, il gruppo Hon Hai, principale azionista di Foxconn, ha annunciato la volontà di realizzare un nuovo complesso industriale in Cina, per la cui costruzione sarà necessario un investimento di un miliardo di dollari, da destinare alla produzione dell’hardware Apple di prossima generazione.
Foxconn è uno dei principali fornitori di Cupertino e dalle fabbriche dell’azienda escono, pronti e assemblati, una buona parte dei prodotti Designed by Apple in California. Il nuovo complesso industriale servirà proprio per allargare la base produttiva nei prossimi anni.

Foxconn al lavoro sull’iTablet, debutto previsto per il 2010

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Foxconn è l’azienda con sede in Taiwan che ha collaborato alla produzione di numerosi prodotti targati Apple. Non è un caso, quindi, che le fonti più accreditate, puntino il dito verso di questa non appena si accenni ad un Tablet made in Cupertino.

Anche gli ultimi rumors al riguardo, che puntavano l’attenzione sulla possibilità di un chip P.A. Semi, non escludevano che l’assemblaggio finale del prodotto passasse per Foxconn (che altro non è se non la denominazione commerciale di Hon Hai Precision Industry).

Apple Tablet, lancio a febbraio con chip P.A. SEMI?

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Ancora rumors dall’oriente sull’iTablet, il touch-computer che, secondo indiscrezioni che ormai proseguono da mesi, Apple si appresta a lanciare ad inizio 2010.
Secondo quanto riportato dal Taiwan Economic News i fornitori di Apple sarebbero già al lavoro per riuscire ad effettuare le prime consegne verso dicembre. Il quotidiano online fornisce ulteriori particolari sul nuovo dispositivo, non troppo dissimili da quanto abbiamo già udito finora. Unica novità (anche se qualcuno aveva già avanzato l’ipotesi) è la presenza nel dispositivo di un chip progettato da P.A. SEMI.

Suicidio Foxconn: 31.000€ di risarcimento alla famiglia

Quanto vale la vita di un lavoratore cinese? La vita di uno di quei ligi soldatini che con il proprio lavoro, in cambio di uno stipendio che in Europa o negli U.S.A. non esiteremmo a definire “da fame”, permette a noi occidentali di comperare prodotti elettronici all’avanguardia a prezzi che non potrebbero mai essere così bassi se non implicassero una catena di sfruttamento che ci viene tenuta oculatamente nascosta e spesso ignoriamo del tutto?

La domanda dobbiamo porcela, ora che i dirigenti della fabbrica della Foxconn di Shenzen hanno già dato la loro risposta. Alla famiglia di Sun Danyong, il dipendente dell’azienda morto suicida dopo la sparizione di uno dei prototipi di iPhone che gli erano stati affidati, la Foxconn ha corrisposto un risarcimento di 300.000 renminbi, ovvero circa 31.000€. Alla fidanzata del povero Danyong l’azienda ha offerto un Mac in regalo. 

Nuovi particolari sul suicidio del dipendente Foxconn

L’entrata della cosiddetta iPod City, la città-dormitorio di Foxconn a Shenzen

Ci sono novità ed alcune precisazioni sul caso del dipendente Foxconn morto suicida a seguito della presunta scomparsa di un prototipo di iPhone 4G.
Il giovane Sun Danyong non si sarebbe suicidato gettandosi  dalla finestra del proprio appartamento, come riportato ieri da numerose fonti internazionali, ma si sarebbe lanciato dal tetto del dormitorio dell’impianto Foxconn per cui lavorava.
Questo particolare complica notevolmente la posizione di Foxconn, tanto che un addetto alla sicurezza è stato sospeso dalla direzione dell’Hon Hai Group, la holding proprietaria di Foxconn.

Foxconn sarà il principale fornitore per un netbook di Apple?

Stando a quanto riportato dal Commercial Times (un magazine cinese), Foxconn Electronics sarebbe a un passo dalla firma di un importante accordo con Apple per la fornitura dei componenti necessari per l’assemblaggio di un netbook made in Cupertino.

Foxconn, l’alias commerciale dietro cui si cela Hon Hai Precision Industry, ha già forti rapporti di fornitura con Apple per l’assemblaggio dei MacBook, e, stando a queste ultime notizie, diventerà il principale fornitore per quanto riguarda questo nuovo (fantomatico e ampiamente rumoreggiato) device.