Apple mette in atto rigide misure di sicurezza per mantenere segreto ogni progetto in lavorazione nei laboratori di Cupertino. Per svariate ragioni negli ultimi anni alcuni indizi hanno bucato la cortina svelando in anticipo dettagli di prodotti che non erano ancora stati immessi sul mercato. Il caso più noto è certamentelo smarrimento di un prototipo di iPhone 4, rinvenuto, lo ricorderete di certo, in un bar californiano la scorsa primavera e rivenduto a Gizmodo. Anche nelle settimane che hanno preceduto il lancio di iPad 2 sono circolate sulla rete indiscrezioni alquanto precise riguardo il form-factor e le caratteristiche dell’ultimo tablet di Apple, tanto da permettere ad alcuni volenterosi di produrre una sorta di mockup fisico per il CES dello scorso gennaio che si è rivelato praticamente identico all’originale lanciato a marzo da Steve Jobs.
Foxconn
iPhone 5: Reuters conferma il lancio a settembre
La produzione del prossimo iPhone 5 sembra sia veramente prevista per la prossima estate. Lo conferma anche l’agenzia giornalistica Reuters in un ultimo report all’interno del quale descrive le informazioni ricevute da tre persone vicine al business delle catene di produzione che lavorano per Apple, secondo le quali l’assemblaggio del prossimo iPhone avrà inizio solo a luglio, così da permettere la messa in vendita del telefono a settembre.
Foxconn produrrà gli iPad in Brasile
Dal prossimo novembre una parte gli iPad assemblati da Foxconn potrebbero portare la dicitura “Made in Brazil”. Secondo quanto riportato da Reuters, Hon Hai Precision Industries sta trattando con le autorità brasiliane i termini di un investimento di 12 miliardi di dollari in 5 o 6 anni finalizzato ad installare linee di produzione e assemblaggio in alcune aree del paese sudamericano.
Il piano di investimento, che rientra in un più ampio progetto di industrializzazione tecnologica del Paese, è stato svelato ieri dalla Presidente Dilma Roussef durante una visita di Stato a Pechino.
iPhone 5 sarà disponibile con 64GB?
Nella giornata di ieri sono apparse sul Mac Web delle immagini relative ad un protitipo di iPhone 4 con memoria da 64GB. Con tutti i dubbi del caso, M.I.C. gadget è riuscito a mettere le mani sul dispositivo fisico e ritiene che si tratta realmente di un prototipo Apple.
Come si può leggere, “questo iPhone 4 da 64GB non è in vendita nel mercato di Hong Kong. Il prototipo di questo prototipo ci ha detto che lo ha ricevuto da una fonte che possiede una piccola quantità di questi prototipi. Sono stati sottratti dalla fabbrica Foxconn di Shenzen (Cina, ndr). Inoltre, in accordo al proprietario, il prossimo iPhone porterà 64GB di storage agli utenti”.
Apple continua a difendere il lavoro sostenibile
In base a quanto riportato ufficialmente in questo report, continua con attenzione l’impegno di Apple nel monitorare le condizioni di lavoro dei dipendenti impiegati dai suoi fornitori asiatici. Nell’ultimo documento pubblicato dall’azienda di Cupertino a questo proposito, infatti, si afferma che sono stati condotte delle indagini in 127 strutture di produzione in tutto il mondo.
Tra questi 127 impianti, 90 sono stati controllati per la prima volta mentre per i rimanenti 30 si è trattato di un ulteriore controllo. Nel documento si mette in risalto che, nonostante molti vendor utilizzino gli stessi fornitori sparsi per il globo terrestre, per oltre il 40% dei fornitori esaminati si è trattato del primo controllo in assoluto effettuato da un’azienda cliente esterna.
Foxconn, suicida un ingegnere di 25 anni
Il 2010 ormai si è chiuso, ma la triste scia di suicidi che funesta Foxconn prosegue anche nel nuovo anno. La prima, e speriamo ultima, “vittima” del 2011 si chiama Wang Ling ed era un ingegnere 25enne che lavorava allo stabilimento Foxconn di Shenzhen.
La storia della ragazza è diversa da quella degli altri dipendenti Foxconn che si sono tolti la vita lo scorso anno e nel 2009, sia perché Wang Ling non era una semplice operaia ma svolgeva mansioni d’ufficio, sia perché a spingere al suicidio la ragazza sarebbero state le pressioni e gli insulti di un suo superiori. E non è tutto. Pochi giorni prima di gettarsi nel vuoto, la dipendente era stata ricoverata in un ospedale psichiatrico su richiesta dell’azienda e dichiarata schizofrenica.
Foxconn: i ragazzini che costruiscono gli iPhone
Foto pubblicata per gentile concessione di J. Pouille
Il giornalista francese Jordan Pouille, corrispondente da Pechino per il periodico francese La Vie, poco prima di Natale è tornato a visitare gli stabilimenti Foxconn di Shenzen, in cui già era stato a giugno. Ne ha scritto sul suo giornale e sul suo blog, ha fatto molte foto e un video. E’ una testimonianza importante e precisa, che mette a nudo qual è il vero problema di Foxconn e che dovrebbe essere letta da chiunque abbia ricevuto in regalo per Natale un iPhone o un altro prodotto marchiato Apple, Nokia, Sony, HP (…).
Pouille racconta le storie di alcuni degli operai-ragazzini di Shenzen. Non c’è sfruttamento di lavoro minorile, ma praticamente tutti i dipendenti che vivono e lavorano nella iPod city hanno un’età compresa fra i 18 e 23 anni. Foxconn non vuole impiegare manodopera più “vecchia”. E’ uno dei parametri che secondo l’azienda del magnate Terry Gou favorisce la produttività, al pari dell’organizzazione scientifica delle fasi di lavoro e alla disciplina militare cui bisogna sottostare per non essere licenziati.
iPad 2: retro simile ad iPod touch?
Nonostante le vacanze natalizie si apprestino ad entrare nel vivo, proseguono i rumor su quello che potrebbe essere il secondo modello del tablet dell’azienda di Cupertino. Questa volta le voci provengono da un blog giapponese, MacOtakara, che nella giornata di ieri ha pubblicato un post citando una “fonte cinese anonima”.
In base a quanto sostiene la fonte, iPad 2 potrebbe essere caratterizzato da una cornice più sottile e un retro molto simile a quello dell’ultimo modello di iPod touch. Inoltre, sempre sul retro, potrebbe essere posizionato uno speaker molto più grande rispetto a quello attuale.
iPad 2 disponibile a fine Febbraio 2011?
Il Digitimes riporta che Apple avrebbe chiesto agli stabilimenti di Foxconn di fornire, entro 100 giorni, le prime 400.000 – 600.000 unità della prossima versione di iPad che, se si rivelasse vero, arriverebbe in commercio per la fine di Febbraio 2011.
La notizia è decisamente importante dato che, come è ipotizzabile, Jobs potrebbe tenere il keynote di presentazione a fine Gennaio per introdurre al mondo il nuovo modello e iniziarne la commercializzazione in meno di un mese, avendo a disposizione un numero sufficiente di dispositivi per accontentare le richieste delle primissime settimane (se i ritmi di vendita rimanessero simili al modello attuale, 500.000 unità finirebbero davvero in pochi giorni).
Foxconn incrementa la produzione di iPad in Cina
In base a quanto riportato dal DigiTimes, Apple sta adeguando la produzione dei suoi iPad coerentemente alla forte domanda prevista per l’imminente stagione natalizia.
Da quanto emerso, infatti, Foxconn (azienda del gruppo Hon Hai Precision) ha recentemente avviato la produzione di massa di tablet dell’azienda di Cupertino nei suoi nuovi stabilimenti realizzati a Chengdu, in Cina. In base alle previsioni, la capacità produttiva dovrebbe aggirarsi attorno alle 10.000 unità al giorno (considerata irrisoria), ma permetterebbe comunque di soddisfare la domanda attesa per i regali di Natale.
Foxconn, ancora un suicidio
Qualche giorno fa, nel commentare le foto dei dormitori di Shenzen pubblicate da Gizmodo, scrivevamo che le tristi e umilianti reti di protezione installate all’altezza del primo piano di molti edifici del complesso industriale avevano sortito l’effetto voluto e assieme ad altre misure erano servite ad interrompere la scia di suicidi di dipendenti dell’azienda.
Purtroppo tale considerazione viene smentita dalla notizia più triste: ieri un altro dipendente Foxconn si è ucciso lanciandosi dal tetto di uno dei dormitori della iPod City di Shenzhen. Le famigerate reti nulla hanno potuto per impedire il peggio. Si tratta del 14° suicidio del 2010.
Foxconn, le foto dei dormitori di Shenzhen
Quel che da queste parti pensiamo dei modi di Gizmodo è abbastanza noto. Ma ogni tanto va dato a Gizmodo quel che è di Gizmodo, e questo è uno di quei casi. Ieri la testata del gruppo Gawker ha pubblicato un breve reportage fotografico realizzato da Joel Johnson (ex Boing Boing). Johnson si trova a Shenzhen, in Cina, per realizzare un pezzo per conto di Wired U.S.A. sulle condizioni di lavoro degli operai di Foxconn, il grande produttore che annovera fra i propri clienti grandi marchi del calibro di Apple, Nokia, HP e molti altri.
Nelle immagini pubblicate da Gizmodo, tutto lo squallore di un grande dormitorio in cui vive una parte degli operai che producono iPhone, iPod e altri gadget elettronici nella fabbrica di Shenzhen.
Foxconn conferma l’aumento dei costi di produzione
Nella giornata odierna, l’azienda taiwanese Foxconn ha confermato i recenti rumor a proposito di un eventuale aumento dei costi di produzione. Come aveva riportato Reuters, a questo punto in maniera corretta, l’azienda del gruppo Hon Hai stava valutando di proporre un aumento dei prezzi a clienti del calibro di Nokia, Microsoft, Sony Ericsson ed Apple (come anticipato in questo post).
La conferma ufficiale arriva proprio da un portavoce dell’azienda che ha sottolineato come “molti clienti abbiano già accettano le nuove condizioni” e che le trattative andranno comunque avanti con le aziende che non sono ancora d’accordo.
Foxconn aumenterà i costi di produzione?
Il gruppo Hon Hai, di cui fa parte il noto produttore elettronico Taiwanese Foxconn, continua ad essere protagonista delle headlines dei media che si occupano di tecnologia. Secondo quanto scrive Reuters citando l’analista finanziario di CitiBank Chang Kaiwei, l’azienda sarebbe pronta ad aumentare i propri prezzi per una serie di importanti clienti, quali Nokia, Microsoft, Sony Ericsson e ovviamente Apple.
Il report va preso decisamente con le molle visto che l’agenzia di stampa non cita direttamente la fonte di CitiBank bensì una testata Taiwanese che per prima ha pubblicato l’indiscrezione. Difficile capire quindi di quale entità possa essere l’aumento e se si rifletterà sul costo finale dei prodotti delle aziende interessate.
Abusi e sfruttamento, Foxconn nega
Il produttore elettronico taiwanese Foxconn, fornitore di Apple, Dell, Hp e altre grandi aziende è di nuovo al centro dell’attenzione dopo la pubblicazione da parte dei media cinesi e occidentali di un report che accusa l’azienda di sfruttare i lavoratori attraverso l’organizzazione militaresca del lavoro e di abusi ai loro danni.
Lo studio è stato condotto da una ventina di università della Repubblica Popolare, di Taiwan e Hong Kong intervistando un campione di 1700 operai che hanno lavorato o lavorano per la Foxconn. Secondo questa analisi le condizioni di lavoro all’interno degli stabilimenti del grande produttore elettronico non sarebbero affatto migliorate dopo l’ondata di suicidi che li ha colpiti nel corso della prima metà dell’anno.
Il gruppo Hon Hai, la megaconglomerata di cui Foxconn fa parte, ha risposto con fermezza e sostiene che quelle mosse dal gruppo di studiosi che hanno patrocinato la ricerca sono solamente “accuse non circostanziate”.
Dipendenti Foxconn, su col morale
Foxconn, il produttore Taiwanese di dispositivi elettronici fra i principali fornitori di Apple, Nokia e Sony, ha avviato una nuova campagna a metà fra la trovata mediatica e il counseling psicologico di massa per tentare di risollevare il morale generale delle centinaia di migliaia di dipendenti dopo la recente ondata di suicidi – 12 dall’inizio dell’anno.
Da sempre abituata al generale disinteresse dei media occidentali, la controllata della Hon Hai Precision si è trovata improvvisamente sotto i riflettori e ha deciso di rispondere con una sorta di “operazione simpatia” nel tentativo di dare un’immagine diversa dell’azienda, le cui fabbriche sono sempre più spesso additate come tipici esempi dell’alienante sistema di produzione cinese nel settore dell’elettronica di consumo.
L’Associated Press riporta alcune dichiarazioni della Burson Marsteller, una firm di pubbliche relazioni assoldata dalla Foxconn proprio al fine di condurre questa campagna.
Foxconn, un altro suicidio
Ancora un altro dipendente di Foxconn ha perso la vita “cadendo” da un dormitorio di
Apple pronta ad acquisire uno sviluppatore di giochi cinese?
Di notizie improbabili, soprattutto quando si parla di rumors, in questi giorni ce ne sono diverse, ma la notizia di una possibile acquisizione da parte di Apple di una software house di videogiochi cinese, sfiora l’inverosimile. O forse no?
Come al solito, in questi casi, essendoci pochi elementi a smentirla, bisogna per lo meno concedere il beneficio del dubbio alla news in sé: Apple si appresterebbe ad acquistare Handseeing Information Technology, una software house che sviluppa giochi e focalizzata sulle Rich Internet Applications.
Foxconn, un nuovo impianto per l’iPhone CDMA?
Secondo quanto riporta Xinhua, l’agenzia di stampa statale cinese, Foxconn sta per avviare la costruzione di un nuovo stabilimento che verrà destinato unicamente alla produzione di iPhone in un’area interna della Cina. Non si tratta però di un complesso gigantesco come quello di Shenzhen, tristemente noto per l’ondata di suicidi fra gli operai, bensì un impianto più contenuto che costerà all’azienda Taiwanese circa un centinaio di milioni di dollari.
Più di 500 operai (un numero contenuto per le dimensioni di Foxconn) sarebbero già al lavoro per conto dell’azienda su una linea di produzione affittata in uno stabilimento vicino alla location dove sorgerà il nuovo impianto. La nuova fabbrica sarà ufficialmente “intestata” alla Futaihua Precision Electronics, ovvero una delle aziende controllate dalla Foxconn/Hon Hai Precision Goup.
Foxconn ferma uno stabilimento in India
In base a quando riportato da Google News, Foxconn, uno dei maggiori partner industriali di Apple, ha interrotto la produzione di uno stabilimento situato in India in seguito al presunto avvelenamento di circa 250 operai.
I lavoratori, infatti, sono stati ricoverati presso una struttura ospedaliera in seguito all’inalazione di sostanze tossiche. Secondo quanto dichiarato dall’azienda all’inizio della settimana, la catena di produzione dello stabilimento di Chennai (India meridionale) è stata fermata nella giornata di lunedì e si prevede che tutto torni alla normalità nel giro di una settimana.
Chimei Innolux (Foxconn), un altro probabile suicidio
Un dipendente della Chimei Innolux, una controllata di Foxconn, è morto cadendo dal tetto di un dormitorio dello stabilimento dell’azienda a Foshan City, nella provincia del GuangDong. Lo segnala la Xinhua, l’agenzia di stato cinese.
Secondo gli organi di stampa della Repubblica Popolare l’operaio che ha perso la vita era uno stagionale diciottenne originario della provincia di Hebei, nel Nord della Cina, e non è ancora stata esclusa la possibilità che si sia trattato di un incidente e non di un suicidio.
Foxconn: non abbiamo mai ricevuto sussidi da Apple
Torniamo a puntare l’attenzione su Foxconn, il partner taiwanese di Apple, più volte al centro della cronaca in questo periodo a causa dell’elevato numero di suicidi avvenuti tra i dipendenti del distretto.
È notizia di qualche tempo fa che Apple, nel tentativo di contenere il malcontento degli operai e scongiurare il pericolo di altri suicidi, avesse annunciato di voler elargire ai dipendenti Foxconn dei bonus sugli stipendi calcolati in base ad una percentuale sulla vendita dei propri prodotti.
Foxconn, nuovo stabilimento a Chengdu?
Secondo quanto riporta il China Daily, citando a sua volta il West China Metropolis Daily, Foxconn avrebbe intenzione di aprire un nuovo stabilimento nei pressi di Chengdu, Cina centrale. La notizia sarebbe passata inosservata se non fosse evidente lo sforzo di Foxconn nel trovare soluzioni alternative alla concessione di aumenti ai lavoratori delle proprie fabbriche.
Dopo l’ondata di suicidi che ha colpito lo stabilimento dove si assemblano iPhone 4 e iPad (assieme a molti prodotti di altri brand internazionali), Foxconn aveva promesso un aumento che avrebbe portato il salario minimo dei lavoratori a 2000 yuan a testa. Fino ad oggi pare che tutte le energie dei dirigenti della controllata del gruppo Hon Hai vengano però spese nella ricerca di stratagemmi logistici che permettano la delocalizzazione della produzione in aree in cui il costo della vita e del lavoro è inferiore rispetto al Sud della Cina.