I 101 consigli di Wired alla Apple del 1997

All’inizio dell’estate del 1997 Apple sembrava ormai spacciata, destinata a chiudere i battenti o vendersi al miglior offerente. Ora sappiamo che il futuro riservato all’azienda di Cupertino era ben diverso, ma allora, a tre mesi dalla nomina a CEO di Steve Jobs non era facile prevedere che quella compagnia sull’orlo del tracollo avrebbe estratto dalla manica un asso dopo l’altro negli anni a venire.
In quest’ottica non è arduo capire perché sul numero di giugno del 1997 di Wired apparve una cover story dall’eloquente titolo: 101 modi per salvare Apple.  Fra quelle 101 indicazioni, oltre ad alcune trovate sarcastiche, c’erano alcuni buoni consigli che anticipavano quel che sarebbe successo e molti cattivi consigli che per fortuna Apple non ha seguito per niente.

Installazione “pulita” di Lion solo a partire da Snow Leopard?

A MacRumors sono stati inoltrati alcuni scambi di email tra Steve Jobs e i soliti utenti desiderosi di conoscenza, che non mancano di porre i più disparati quesiti a El Jobso in persona.

Da questi scambi si dedurrebbe che l’unica possibilità di effettuare un’installazione “pulita”, da zero, di OS X Lion sia solo partendo da un’installazione di Snow Leopard.

Video: nel primo Apple Store con Steve


Quello che vedete qui sopra è il video promozionale che Steve Jobs registrò nel 2001 in occasione dell’inaugurazione del primo Apple Store, di cui questa settimana decorre il decennale.
Il look di Steve è sempre lo stesso, mentre la disposizione delle aree dell’Apple Store è cambiata radicalmente nel corso di dieci anni durante i quali il numero dei punti vendita della Mela nel mondo è salito sopra i 300. Jobs presenta con la consueta verve tutte le innovazione del “suo” negozio, comprese la Genius Bar, una trovata che allora era sembrata, non a caso, “geniale”, e tutta la sezione dedicata ai prodotti audio-video di terze parti scomparsi da tempo dalla disposizione degli Store.

Steve Jobs al CEO di Nike: “sbarazzati della robaccia”

“Get rid of the crappy stuff”, “sbarazzati della robaccia”. E’ questo il consiglio che Steve Jobs ha fornito al CEO di Nike Mark Parker nel 2008, poco dopo la sua nomina. Il simpatico aneddoto è stato riproposto in un articolo su Forbes da Carmine Gallo, autore di un paio di libri sui segreti comunicativi di Steve Jobs. La vera fonte, come fa notare P.E.DewWitt è però un’intervista del 2010 al CEO di Nike condotta dall’editor di Fast Company Robert Safian durante la conference Innovation Uncensored, di cui potete vedere un estratto a seguire.

Nel 2008 Parker fu contattato telefonicamente da Steve Jobs, che dopo le congratulazioni di rito gli disse: “Nike crea alcuni dei migliori prodotti del mondo. Prodotti che è facile desiderare. Ma fate anche un sacco di robaccia. Sbarazzati semplicemente della robaccia e concentrati sulle cose buone”.

Steve Wozniak è il nuovo Co-CEO di Apple

Con una mossa totalmente inaspettata, che rimette totalmente in discussione le ipotesi sul futuro di Apple, l’azienda di Cupertino ha annunciato oggi che il co-fondatore Steve Wozniak ricoprirà il ruolo di Co-CEO a partire dal prossimo lunedì, 4 aprile. Wozniak, che formalmente non ha mai smesso di essere uno dei 46.600 impiegati Apple, si occuperà principalmente degli Internet Services (il Vice Presidente Eddie Cue riferirà direttamente a lui) e di iOS Software.
Nel comunicato ufficiale pubblicato poco fa da Apple il commento d’ordinanza è stato affidato proprio a Wozniak:

“Quando io e Steve abbiamo fondato Apple, esattamente 35 anni fa, avevamo grandi obiettivi in mente e sapevamo che Apple avrebbe rivoluzionato il mondo. Anche nei momenti più difficili della storia dell’azienda ho continuato a credere in Apple. Sapevo che prima o poi io e Steve ci saremmo ricongiunti alla guida della compagnia, e non vedo l’ora di mettere a frutto la mia esperienza per garantire ad Apple un futuro ancora più luminoso.”

TAL intervista Jay Elliot

Jay Elliot è un veterano Apple: a Cupertino ha ricoperto il ruolo di Vice Presidente nel periodo 1980-1986. Componente di punta del primo team Macintosh, Elliot aveva conosciuto Steve Jobs per puro caso, poco dopo aver lasciato la IBM.
Jay Elliot è anche l’autore della nuova biografia dell’iCEO, “Steve Jobs, l’uomo che ha inventato il futuro”, edita in italia da Hoepli. Poco prima dell’inizio della presentazione romana del libro, che si è svolta ieri alla Feltrinelli di Piazza Colonna, abbiamo avuto l’occasione di fare qualche domanda ad Elliot. A seguire trovate il video completo dell’intervista e una breve gallery fotografica dell’evento.

Per Barron’s Steve Jobs è tra i 30 migliori CEO del mondo

Barron’s ha compilato la propria lista annuale dei migliori CEO del mondo, basata non tanto su dati statistici, quanto sulle conoscenze (in senso tecnico) dello staff di Barron’s e da recenti interviste con investitori ed analisti.

Nella lista, compilata ogni anno dal 2005, rientra ancora una volta Steve Jobs, che riceve un trattamento di riguardo e parecchi elogi.

Steve Jobs è lo zio biologico di Homer Simpson

Ve lo sareste mai immaginati? Una fra le menti più brillanti della storia degli Stati Uniti è lo zio di un personaggio dei cartoni animati famoso per la sua spensierata inettitudine. Ebbene sì, Steve Jobs è lo zio biologico di Homer Simpson. Lo sappiamo, non ha nessun senso parlare di parentela fra un uomo reale e il personaggio inventato di un cartone animato, nonostante certi film come “Chi ha incastrato Roger Rabbit” o gli esperimenti genetici dei laboratori di Walt Disney – mai documentati – cerchino deliberatamente di dimostrare il contrario. Ma lasciatemi spiegare e capirete che cosa ci ha spinto a scegliere un titolo come quello che avete appena letto a quasi un mese di distanza dal primo aprile.

Un nuovo libro in uscita sull’iCon Steve Jobs

Steve Jobs, Hoepli, L'uomo che ha visto il futuro

Steve Jobs, Hoepli, L'uomo che ha visto il futuro

“Steve Jobs, l’uomo che ha inventato il futuro”. Sarà questo il titolo della versione italiana del libro “The Steve Jobs Way, iLeadership for a New Generation”, in uscita con Hoepli il prossimo 29 marzo. Gli autori del nuovo tomo sul co-fondatore Apple, una delle personalità della Silicon Valley su cui si è scritto di più, sono Jay Elliot e Will Simon. Il primo è stato un dirigente Apple di lungo corso e per diversi anni ha ricoperto la carica di Vice Presidente a Cupertino, mentre il secondo forse qualcuno lo conoscerà già per il suo bestseller iCon,  biografia non autorizzata di Steve Jobs.

Il nuovo libro, già pre-ordinabile dal sito Hoepli (link a fine post), non affronta tanto le vicende personali dell’uomo Jobs, quanto il suo metodo professionale. Lo scopo degli autori è quello di delineare “the Jobs Way”. Capire cioè quali sono i tratti che definiscono la leadership di uno dei più stimati CEO di tutta l’industria informatica e dell’elettronica di consumo.

Steve Jobs, il quasi Cavaliere

El Jobso, The Steve, His Steveness, iCeo. Di nickname affettuosi con cui appellare il co-fondatore di Apple ne abbiamo a bizzeffe, è poter aggiungere alla lista anche l’epiteto di Sir Steve sarebbe stata la ciliegina sulla torta.

Purtroppo non potrà mai accadere, anche se ci si è andati parecchio vicini. Eh si, perché a quanto riporta il Telegraph citando la testimonianza di un non meglio precisato parlamentare inglese, nel 2009 Steve Jobs è quasi diventato Knight Commander of the Most Excellent Order of the British Empire. A bloccare la definitiva assegnazione della carica onorifica, che sembrava cosa fatta, è stato l’allora Primo Ministro Gordon Brown.

La Jackling House verrà demolita presto

E’ ufficiale, la Jackling House verrà demolita presto. La villa in stile coloniale spagnolo in cui Steve Jobs ha vissuto per una decina d’anni nel corso degli anni ’80 era oggetto del contendere fra il CEO di Apple e “conservazionisti” di alcune associazioni della zona, che non vorrebbero eliminare questo pezzo di storia della California. Lo scorso anno, a marzo, un giudice ha dato però definitivamente via libera ai piani dell’iCEO.

La storia della villa è, a dire il vero, piuttosto recente: la casa fu costruita nel 1926 per il magnate del rame Daniel Jackling su progetto dell’architetto George Washington Smith.

Steve Jobs: speculazioni su AAPL e altri avvistamenti

Ancora una volta le condizioni di salute di Steve Jobs sono state la scusa per manipolare l’andamento delle quotazioni di Apple. Ieri un’inspiegabile crollo di 6 punti si è consumato nel corso di una mezzora e 10 miliardi di dollari sono andati in fumo prima che il titolo riuscisse a riprendersi abbastanza bene. Alla base di questo flash crash quasi inspiegabile, probabilmente l’ennesima falsa notizia sulla salute dell’iCEO.

Il fatto curioso è che proprio ieri il Wall Street Journal ha pubblicato un lungo articolo a firma di Yukari Iwatani Kane (vale a dire la corsia preferenziale di Cupertino per far passare notizie controllate sul WSJ) secondo il quale Steve Jobs starebbe lavorando da casa per seguire da vicino lo sviluppo del prossimo iPad e del prossimo iPhone.

Steve Jobs avvistato al Campus

La preoccupazione per le condizioni di salute di Steve Jobs è condivisa da tutta la Apple Community a seguito dell’annuncio di una nuova assenza per malattia del CEO di Apple. Da Cupertino arriva però una buona notizia: Steve è stato visto uscire dall’edificio principale del campus lo scorso lunedì.  Il testimone oculare è Matthew Cross, consulente tecnico di varie aziende della Fortune 100 e autore di un libro sulla sezione aurea in cui vengono citati anche Steve Jobs, Steve Wozniak e Jony Ive.

Cross, che si trovava in visita “di piacere” presso il Campus,  ha confermato telefonicamente a Business Insider l’incontro inaspettato. Steve parlava al cellulare e non si è fermato. Poco dopo è montato su una macchina scura che lo stava aspettando e ha lasciato il Campus.

Su eBay le statuine di Steve Jobs e un Apple Lisa

Spese pazze natalizie per gli Apple fan -pazzi- su eBay USA. Già da diversi giorni hanno cominciato a comparire su eBay le statuine di Steve Jobs, fedeli riproduzioni del CEO Apple che Mic Gadget aveva lanciato qualche tempo fa e di cui aveva venduto un centinaio di esemplari prima dello stop imposto dall’ufficio legale di Cupertino. C’era da scommetterci che quei pochi esemplari potessero diventare pezzi da collezione. E’ terminata da poche ore invece l’asta per un Apple Lisa originale dell’epoca, venduto per 15.000 dollari.

Steve Jobs, CEO del decennio anche per Market Watch

Se leggendo il titolo di questo articolo avete avuto un dejà vu, tranquilli non c’è nessun bug nella Matrice. Steve Jobs è stato nominato CEO del decennio una seconda volta. A questo giro, dopo Fortune a novembre 2009, è Market Watch, dopo Fortune, a ritenere che il cofondatore di Apple sia stato il migliore capitano d’azienda degli ultimi dieci anni.

Fra le motivazioni addotte per l’assegnazione del “titolo” c’è anche questa volta la resurrezione di Apple avvenuta nella seconda era Jobs: da azienda al tracollo al secondo posto nella classifica delle maggiori aziende americane per capitalizzazione di mercato nel giro di poco più di due lustri.

Le foto dello studio privato di Steve Jobs (2004)

La foto che vedete in apertura fu scattata nel 2004 da Diana Walker, fotografa di Time Magazine, a poche settimane dall’operazione che salvò la vita a Steve Jobs per la prima volta. Ora scopriamo che quella foto, scelta poi dalla rivista Time per il illustrare il profile di Steve, selezionato fra le “people who mattered” dello stesso anno), faceva parte di un set assai più vasto recuperato e pubblicato dal sito “All about Steve Jobs”. Sono tutte fotografie scattate a casa di Jobs a Palo Alto, rare per il modo in cui svelano aspetti mai visti degli spazi privati dell’iCEO.