Abbonamenti in app, il punto della situazione

La schermata di abbonamento del The Daily

Come promesso da Eddy Cue durante l’evento di presentazione del The Daily, Apple ha ufficializzato il sistema di abbonamenti in app inaugurato dal quotidiano per iPad di Rupert Murdoch.

Le reazioni alla novità sono le più disparate. O anche le più disperate, visto che alcuni provider di contenuti sono già sul piede di guerra contro un sistema che proprio non riescono a digerire. C’è quel 30% di “tassa Apple” che i publisher non vorrebbero pagare. Qualcuno ha buttato giù la pillola e ha iniziato attivamente a proporre abbonamenti in app, altri hanno preferito aspettare o ritirarsi minacciando di adire le vie legali.

iPad non riesce a risollevare l’editoria digitale

In base a quanto riportato da Electronista, fino a questo momento, iPad non è riuscito a risollevare il mercato dell’editoria digitale. La notizia deriva dalla pubblicazione dei dati relativi ad un’indagine condotta dall’Audit Bureau of Circulations.

Come si può notare dai risultati della ricerca, infatti, nonostante (ad esempio) Wired sia riuscito ad ottenere 24.000 download nella prima giornata di vendita e oltre 100.000 download nel mese di giugno, le vendite sono calate bruscamente nei mesi successivi (durante i quali il mensile dedicato al mondo della tecnologia è stato scaricato in media dalle 22.000 alle 31.000 volte).

Apple sta per introdurre un nuovo piano di abbonamenti per quotidiani?

Secondo quanto riportato da MercuryNews, ci si aspetta che Apple presenti molto presto un nuovo piano di sottoscrizione per i quotidiani con il quale gli editori sperano di risollevare il settore della carta stampata, sempre più in declino (anche) per “colpa” di dispositivi come iPad.

In base a quanto sostiene Roger Fidler, a capo del Donald W. Reynolds Institute in Columbia, Apple dovrebbe trattenere il 30% di tutte gli abbonamenti sottoscritti attraverso il proprio App Store e il 40% dei ricavi ottenuti attraverso la pubblicità all’interno delle apposite applicazioni.

Anche l’Espresso arriva sull’iPad

Anche l’Espresso approda sull’iPad (link iTunes) e lo fa con un’applicazione gratuita che a fini promozionali permette di scaricare subito gratuitamente i due più recenti numeri della rivista. Siamo ormai abituati a vedere arrivare sull’iPad applicazioni editoriali tutte molto simili fra loro, eccezion fatta per alcune app come quella della Stampa (che però ha ancora un bel po’ di strada fare).

L’Espresso per iPad non va in una direzione nuova e si inserisce nel solco già noto della trasposizione del PDF della rivista sul Tablet. Al momento non ci sono contenuti multimediali che differenziano l’edizione per iPad da quella che si può acquistare in edicola, ma va pure detto che forse il target della rivista giustifica in parte questa scelta. Nel complesso il giudizio tende alla sufficienza, ma la carenza di una vera volontà di innovazione da parte degli editori viene riconfermata anche in questo caso.

Wired e WSJ su iPad, nuovi dettagli

Manca ormai poco più di una settimana alla commercializzazione dell’iPad negli Stati Uniti. Gli ultimi preparativi sono in corso e anche gli editori si stano scaldando in vista del debutto, primi fra tutti Condé Nast e News Corporation che pubblicheranno su iPad rispettivamente Wired (insieme ad altri magazine del gruppo) e il Wall Street Journal. Le notizie, in questa prima fase, sono buone. Gli inserzionisti pubblicitari sembrano aver accolto con favore la novità e la raccolta pubblicitaria sta andando molto bene. A diffondere i dettagli è proprio un articolo del WSJ che, con una sorta di scoop interno, rivela anche quanto costerà l’abbonamento mensile al giornale per gli  utenti iPad.

Il catalogo gratuito di Project Gutenberg già disponibile su iPad?

iBooks, l’applicazione per la lettura e l’acquisto di ebooks su iPad, permetterà di sincronizzare tramite iTunes anche i libri digitali scaricati gratuitamente dalla rete, primi fra tutti quelli resi disponibili dal Project Gutenberg. A quanto pare, sebbene il procedimento sia fattibile (e ce lo ha confermato pure lo “Yep” di Steve Jobs) non sarà necessario. Secondo quanto riportato da App Advice, che sostiene di aver già dato uno sguardo in anticipo all’iBookstore, tutti i 30000 ebooks gratuiti del Project saranno disponibili su iPad sin da subito come download gratuiti.

AOP: la rivoluzione dei tablet non avverrà quest’anno

La Association of Online Publisher (AOP), un organizzazione di categoria che riunisce gli Editori Online del Regno Unito, ha chiesto ai propri membri che ne pensano dell’impatto che avranno i nuovi e-reader nel corso del 2010. Dalle risposte degli associati, fra i quali spiccano fra gli altri Condé Nast Digital UK e gli editori del Mail Online, si intuisce che gli addetti ai lavori ancora non credo nella rivoluzione di iPad e compagnia.

Sebbene tutti mostrino l’intenzione di impegnarsi per capirne di più, con le dovute precauzioni, l’impressione generale è che il 2010 sarà un anno di studio preliminare, in preparazione dei veri cambiamenti che avverranno invece nel 2011, 12 e 13, quando dispositivi come l’iPad diventeranno davvero popolari come gli iPod in campo musicale.