Eddy Cue: i DRM su iTunes furono un male necessario

Eddy Cue, Jimmy Iovine, Apple, Beats Music, Code Conference

DRM sta per Digital Right Management. Ed è un sistema di sicurezza utilizzato per lungo tempo nei file musicali acquistati su iTunes per proteggere l’acquisto ed evitare che il file venisse distribuito liberamente dai suoi acquirenti. Eddy Cue, Senior VP di Apple, ha parlato di DRM durante un recente processo a Oakland, in California.

Requiem libera dal DRM gli ebook di iBookstore

Requiem è un’applicazione che rimuove il DRM dai contenuti video e musicali acquistati da iTunes Store. L’ultima versione del software, rilasciata verso la fine della scorsa settimana, va ancora oltre e riesce, per la prima volta, a scardinare il DRM degli ebook in formato ePub acquistati su iBookstore.
Anche se iBookstore non obbliga gli editori ad utilizzare una serratura digitale sui propri contenuti, Apple ha dovuto fornire comunque un metodo di protezione anti-copia per far contenti i grandi nomi dell’editoria, che altrimenti non avrebbero mai accettato di portare i loro prodotti su iBookstore.

Il problema del DRM sui contenuti, che Requiem ha risolto fino ad eventuale fix di Apple, è sempre lo stesso: impedisce formalmente la pirateria (ma i torrenti degli ePub sono in piena) mentre non consente all’utente onesto di leggere, un domani, il suo libro digitale dove vuole e come vuole.

Apple chiede l’archiviazione della causa su iTunes e DRM

Una vecchia immagine che ironizza su iTunes e il DRM

Apple ha chiesto che la causa del 2005 riguardante i DRM e iTunes venga archiviata. L’accusa rivolta da RealNetwork a Cupertino è di avere deliberatamente scelto di non permettere la riproduzione su iPod di contenuti multimediali scaricati da software diversi da iTunes in modo da mettere in una posizione di svantaggio la concorrenza. Come ricorderete fino a un paio di anni fa Apple controllava tutta la musica venduta su iTunes Store attraverso una protezione digitale (il sistema di DRM FairPlay).

Steve Jobs non sarà rieletto nel CDA Disney? [Aggiornato]

Oltre alla malattia (che è già abbastanza) potrebbero arrivare ulteriori cattive notizie per Steve Jobs da parte di Disney. Alle porte del consiglio annuale della Walt Disney Co. che si terrà nella giornata di mercoledì a Salt Lake City, un importante azionista ha sollevato qualche dubbio sull’eventuale rielezione dell’iCEO, nella board del colosso dell’intrattenimento mondiale, a causa delle sue frequenti assenze.

Questa “mozione” nasce dal fatto che il maggiore azionista individuale, ovvero Jobs (da solo detiene oltre il 7% di tutte le azioni Disney), è mancato ad oltre il 75% degli incontri dirigenziali negli ultimi quattro anni. Secondo l’Institutional Shareholder Services (ISS) le assenze sarebbero giustificate dai gravi problemi di salute dell’amministratore delegato dell’azienda di Cupertino ma, se dovesse essere rieletto, gli azionisti meriterebbero delle motivazioni più valide.

iBooks non funziona più con dispositivi jailbroken

In base a quanto riportato da Social Apples, la nuova versione dell’app per la lettura di libri digitali, iBooks, è in grado di riconoscere i dispositivi ai quali è stato effettuato il jailbreak (indipendentemente dalla tecnica utilizzata per “sbloccarli”) e, in caso positivo, rifiuta di aprire contenuti acquistati correttamente attraverso iBookstore.

L’autore del post, che ha effettuato il jailbreak tramite il tool greenpois0n, ha scoperto di non essere più in grado di aprire con iBooks alcuni libri acquistati legalmente dalla libreria digitale di Apple. Non è servito a nulla provare a scaricare di nuovo il materiale acquistato precedentemente, né provare ad effettuare una nuova sincronizzazione con iTunes.

Ebook, editoria digitale e DRM, il papocchio italiano

Alla Fiera del Libro di Francoforte Telecom ha presentato in pompa magna il Biblet store, nuova libreria digitale nata dalla collaborazione fra il più grande editore italiano, Mondadori. La direzione intrapresa è quella della protezione dei libri digitali con il formato DRM di Adobe, scelta che rende di fatto incompatibili gli attuali 1200 titoli di Bibletstore con due device che rispondono ai nomi di Kindle e iPad. Telecom ha pronto un suo reader compatibile marchiato TIM e prodotto dalla Sagem che dovrebbe arrivare entro novembre, nonché un secondo reader a colori marchiato Olivetti che si pensa possa arrivare sugli scaffali entro Natale.

La partnership fra Mondadori e Telecom taglia completamente fuori l’iBookstore, che nessun editore nel nostro paese sembra voler minimamente prendere in considerazione, ed anche un’altra iniziativa (ben poco encomiabile) come eDigita. Ma se Apple non fa sapere nulla e non sembra essere troppo interessata a queste piccole novità di provincia (tanto l’iPad si vende tranquillamente per le mille altre cose che sa fare), i responsabili di edigita non sono stati troppo contenti di scoprire che Mondadori li ha sorpassati senza nemmeno mettere la freccia bruciando tutti sul tempo grazie alla collaborazione con l’incumbent del settore italiano delle Telecomunicazioni.

Apple brevetta una “particle gun” per l’autenticazione wireless


Una nuova richiesta di brevetto depositata da Apple nel 2008 e resa pubblica ieri descrive un complicato meccanismo per l’autenticazione wireless basato sul confronto delle proprietà fisiche di una cosiddetta “pistola a particelle”. Se speravate in qualcosa di più fantascientifico resterete delusi, anche se pure questo nuovo brevetto Apple quanto a contenuti scientifici avanzati non lascia di certo a desiderare.

Il problema che si cerca di risolvere in questo caso è semplicemente quello che sta alla base della crittografia (o almeno così si legge nella “dichiarazione d’intenti” del brevetto):

“Concedere la possibilità di ottenere parte dell’informazione iniziale dall’informazione finale è una grossa lacuna dei sistemi crittografici, dato che il loro obiettivo è quello di proteggere l’informazione iniziale”. Pertanto, lo scopo del sistema descritto è quello di creare un metodo che “consenta l’autenticazione senza rendere possibile l’estrazione delle informazioni iniziali da quelle finali” .

iTunes LP, un pegno da pagare per l’abbandono dei DRM?

A sei mesi dal lancio degli iTunes LP si può dire, senza paura di esprimere giudizi affrettati, che il nuovo formato per la distribuzione di album e contenuti extra su iTunes Store è stato un flop. Fino ad ora gli iTunes LP presenti sullo Store sono solamente 29 e l’impatto sulla fruizione degli album è stato praticamente nullo.

Ma perché Apple ha deciso di lanciare un prodotto come gli LP, immancabilmente destinati all’oblio in un mercato in cui, volenti o nolenti, la maggior parte degli utenti preferisce ancora acquistare singoli brani? Secondo quanto riportato da GigaOM, che cita fonti interne al settore, gli iTunes LP sono un pegno che Apple ha dovuto pagare alle case discografiche associate alla RIAA, la famigerata Record Industry Association of America.

iTunes Store, arrivano le novità annunciate a gennaio

Al MacWorld di San Francisco, Phil Schiller l’aveva annunciato per il primo aprile; un paio di settimane fa la data è stata posticipata al 7 aprile, presumibilmente per il timore dell’effetto Fool’s Day; oggi, tutte le novità riguardanti i prezzi e il formato utilizzato per la codifica dei brani che sono venduti su iTunes Store sono finalmente andate on-air.

Riepiloghiamo, quali sono le novità? Per prima cosa i brani saranno tutti, o quasi, nel formato iTunes Plus, con codifica a 256 kbit, senza DRM; poi ci saranno tre diverse fasce di prezzi, da 69 centesimi a 1,29 euro. Ma come stanno effettivamente le cose?

Il chip misterioso nelle cuffie dell’iPod shuffle

Un chip presente nelle cuffie del nuovo iPod shuffle sta suscitando non poche polemiche nel Mac web. Il sasso è stato lanciato da Matt Horwitz di iLounge, secondo cui il misterioso microchip 8A83E3 inserito da Apple nel telecomandino integrato nelle cuffie del nuovo lettore sarebbe una sorta di dispositivo DRM.

La Electronic Frontier Foundation ha colto la palla al balzo cercando di sostenere l’ipotesi di un “evil plan” da parte di Apple, che potrebbe in questo modo soggiogare il mercato delle cuffiette per iPhone richiamandosi alla legge nota come Digital Millennium Copyright Act (DMCA) per impedire la produzione di cuffie funzionanti ma non ufficialmente licenziate da Cupertino. In realtà sulla questione si è sollevato un gran polverone ed è forse il caso di fare un po’ di chiarezza partendo da ciò che si sa e non da ciò che si può solo supporre.

iPhone 2.2.1 e iTunes: crash e problemi di sincronizzazione?

Il firmware 2.2.1, che si dice sia uscito a sorpresa per mettere i bastoni tra le ruote a yellosn0w del DevTeam per via dell’upgrade della baseband di iPhone 3G, è stato un aggiornamento forse troppo insipido, almeno per quanto siamo stati ultimamente abituati ad ottenere. Ha risolto alcuni bug, secondo alcuni ha migliorato la ricezione e secondo altri l’ha peggiorata: fin qui tutto nella norma dei “discorsi da forum post-update“. Quello che però alcuni utenti hanno sperimentato (e stanno tuttora sperimentando) dopo l’update del firmware di iPhone 2.2.1 è un serio problema di sincronizzazione con iTunes che impedisce di importare nuovi dati sul loro melafonino poiché causa il crash di iTunes. Problema “di pochi” o rischio per tutti?

La verità sul DRM, diventa Social

Il 6 gennaio scorso, Phil Schiller ha annunciato la fine dei DRM nelle canzoni scaricabili da iTunes: le Major hanno avuto il contentino delle tre fasce di prezzo, tutta la libreria verrà convertita nel nuovo formato entro il primo aprile 2009 e tutti vivranno felici e contenti.

Ma è davvero così? Più o meno. L’affermazione è in effetti parzialmente mendace, perché i DRM non sono stati completamente eliminati, bensì si sono trasformati. In che cosa? Nei Social DRM, che già sono noti a chi utilizza iTunes Plus.

La fine del DRM su iTunes

Sono state confermate le voci che parlavano di un iTunes finalmente libero dagli assurdi vincoli dei Digital Rights Management. Phil Schiller ha annunciato un accordo con tutte le Major della musica che porterà alla graduale eliminazione di tutti i sistemi anticopia dalla musica scaricata dal negozio virtuale di Apple nel giro di pochi mesi. Dal primo di aprile in catalogo ci saranno otto milioni di canzoni in iTunes Plus, con codifica a 256 kbps.

5 buoni propositi per Apple nel 2009

Anche noi di TAL, circa una settimana fa, ci siamo riservati di stilare la nostra personale top list elencando ciò che di meglio Apple ci ha riservato in questo 2008. Ma le classifiche e i consuntivi di fine anno, per loro stessa natura, guardano al passato.
Oggi guardiamo avanti con occhio critico e vi proponiamo cinque buoni propositi che Apple dovrebbe prendere in considerazione per l’anno che viene per riparare a qualche mancanza dell’anno appena trascorso. Si tratta dell’ipotetica to do list che noi vorremmo vedere scritta su un promemoria giallo sulla Scrivania dei Mac dei manager Apple e con la quale molti dei nostri lettori potranno probabilmente trovarsi d’accordo. Come sempre aspettiamo i vostri commenti a riguardo.

DRM: Warner, Universal e Sony non mollano la presa

Dopo gli improbabili rumors di qualche giorno fa, torniamo sull’argomento DRM, cercando di fare un po’ di chiarezza sulla situazione attuale. Come ben sappiamo, al momento, solo EMI e alcune etichette indipendenti hanno deciso di vendere le loro canzoni, senza alcuna restrizione, su iTunes Store, mentre gli altri colossi della musica come Universal, Sony BMG e Warner ancora non sono disposti a cedere alle richieste di Cupertino.

A quanto pare, le trattative tra Apple e i tre giganti dell’industria discografica sono tuttora in corso, ma la situazione potrebbe rimanere bloccata a lungo, a causa delle richieste avanzate dalle tre major musicali.

iTunes senza DRM da martedì nove dicembre?

Da martedì prossimo tutte le canzoni di iTunes verranno vendute senza DRM. E’ quanto sostiene ElectronLibre, sito d’oltralpe che si è guadagnato una certa credibilità nel Mac Web prevedendo con successo in passato in passato il lancio delle serie tv su iTunes Francia. Contrattazioni fra Apple e le major sono effettivamente in corso e qualcosa si è già mosso nei giorni scorsi: alcuni utenti d’oltroceano si erano visti offrire in via temporanea la possibilità di aggiornare alcuni brani protetti ad una nuova versione priva dei lacciuoli tanto cari alla grande industria.

Le tre case discografiche interessate dalle trattative sono Sony, Universal e Warner. L’unica major che al momento ha fornito il proprio catalogo ad Apple in formato Plus (no DRM, niente FairPlay e qualità audio migliore)  è EMI.

iTunes Store: scompaiono i DRM?

Si sta muovendo qualcosa nelle viscere di iTunes e si ipotizza che a breve tutta la musica dello store online possa essere liberata dal giogo dei DRM. Nella giornata di ieri alcuni utenti d’oltreoceano hanno avuto la possibilità, per un periodo limitato, di effettuare l’upgrade della propria libreria ad iTunes Plus, anche per brani appartenenti al catalogo di Warner, Universal e Sony BMG. iTunes Plus, lo ricordiamo, è la versione parallela di iTunes che raccoglie brani di qualità superiore privi di meccanismi anticopia.

Apple Event: il punto della situazione prima del 9 Settembre

Eccoci ancora una volta, nel giro di ventiquattr’ore, a raccontarvi le novità riguardo all’evento Apple del 9 Settembre 2008. Vogliamo fare il punto della situazione prima del week-end che ci porterà a scoprire insieme le novità di Apple nella giornata di Martedì. Tante cose bollono in pentola e sembra che, giorno dopo giorno, le novità diventino sempre meno e sempre pù “normali”: nulla di incredibilmente nuovo e mai visto? Così alcuni analisti sembrano prospettare l’evento Apple del 9 Settembre 2008: un evento che farà poco rumore. O almeno così sostengono questi “illustri” conoscitori del mercato. Dopo il salto le ultime previsioni.

Apple Event del 9 Settembre tra rumors e smentite

Ci stiamo pian piano avvicinando finalmente al 9 Settembre 2008, giornata che svelerà dei nuovi prodotti e servizi di Apple. Quasi sicuro è l’arrivo di un nuovo modello di iPod nano che ricalcherà le “vecchie glorie” ed è pure data per certa la presentazione di un nuovo modello di iPod touch che probabilmente sarà “iPhone 3G like“. Novità anche per iTunes perché i rumors sostengono a gran voce (e con gran rumore) che sarà presentata una nuova versione: iTunes 8. Nei giorni precedenti abbiamo ipotizzato, sostenuti dal Mac Web, altre innovative soluzioni che potrebbe presentare Apple: a soli quattro giorni dall’evento “Let’s Rock“, vediamo di riorganizzare le idee tra suggestione e realtà.

DownLovers: download gratuito di musica legale, ora anche per Mac

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DownLovers è il primo portale europeo che consente il download gratuito di musica, in maniera assolutamente legale grazie agli spot pubblicitari.

Ora compatibile anche con i Mac, oltre che con gli iPod!

Infatti, dall’iniziale formato Wma protetto con DRM Microsoft (e quindi incompatibile con qualunque piattaforma al di fuori di quelle basate sui sistemi di Redmond), ora parte del catalogo sta venendo distribuita in Mp3 libero da DRM, come recentemente ha cominciato a fare anche Apple sul suo iTunes Store (ma mantenendo i brani a pagamento, ovviamente).

Apple e doubleTwist: i possibili sviluppi

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Ieri vi abbiamo parlato di doubleTwist desktop, il nuovo software sviluppato dal team di DVD Jon Johansen che permette di rimuovere la protezione DRM dalla musica scaricata da iTunes o da qualsiasi altro servizio online che preveda la presenza di una protezione anticopia. Oltre a doubleTwist esistono altri progetti simili, primo fra tutti Hymn Project, un sito che raccoglie guide e software per la rimozione dei DRM dai brani di iTunes. Come riportato da setteB.IT, proprio ieri la scure dell’ufficio legale di Apple si è abbattuta sugli amministratori del sito, ai quali è stata recapita la temuta lettera di diffida e con conseguente minaccia di azioni legali future nel caso non si decidano a cessare le attività del portale. In molti ritengono che la prossima vittima designata degli avvocati di Cupertino possa essere proprio il neonato doubleTwist, ma come vi anticipavamo nell’articolo di ieri, una causa contro il software di DVD Jon potrebbe rivelarsi una scelta decisamente controproducente per l’azienda di Cupertino.