Foxconn userà i robot per assemblare l’iPhone 6

Foxconn inizierà ad utilizzare robot industriali per la produzione dell’iPhone 6, sostituendo così parte della forza lavoro “umana” che da sempre contribuisce alla fase di assemblaggio del telefono Apple.

Ci risiamo: tre suicidi alla Foxconn

Nella seconda metà del 2011 una lunga serie di suicidi portò all’attenzione del mondo le condizioni dei lavoratori della Foxconn, la mega-conglomerata che impiega centinaia di migliaia di operai per assemblare dispositivi delle maggiori aziende del settore dell’elettronica di consumo, Apple compresa.
All’inizio del 2012, sulla spinta di una serie di inchieste che porteranno il New York Times ad aggiudicarsi il premio Pulitzer, Apple intensificò i controlli sui fornitori orientali e favorì una (costosa) ispezione presso Foxconn da parte della Fair Labor Association.
A più di un anno di distanza, però, ci troviamo ora a raccontare la stessa storia. Nel giro dell’ultimo mese altri tre operai del gigante cinese si sono tolti la vita.Foxconn

Foxconn pronta ad assumere 100000 lavoratori in Cina

In fila in Cina per essere assunti da Foxconn

In fila in Cina per essere assunti da Foxconn
Immagine tratta da M.I.C. Gadget

Per gestire le richieste di di assemblaggio di prodotti Apple servono grandi impianti e soprattutto un gran numero di lavoratori. Tutto va fatto velocemente per reggere i ritmi che il mercato impone e un partner come Foxconn questo lo sa bene. Specie dopo un investimento di 1.1 miliardi di $ U.S.A. fatto in tempi da record nello scorso mese di dicembre.

A seguito di un importante investimento servono anche numeri importanti di forza lavoro e così il gruppo cinese ha iniziato le fasi di reclutamento di nuovi lavoratori.

Foxconn: tre dipendenti accusati di avere rivelato iPad 2 in anticipo

Apple mette in atto rigide misure di sicurezza per mantenere segreto ogni progetto in lavorazione nei laboratori di Cupertino. Per svariate ragioni negli ultimi anni alcuni indizi hanno bucato la cortina svelando in anticipo dettagli di prodotti che non erano ancora stati immessi sul mercato. Il caso più noto è certamentelo smarrimento di un prototipo di iPhone 4, rinvenuto, lo ricorderete di certo, in un bar californiano la scorsa primavera e rivenduto a Gizmodo. Anche nelle settimane che hanno preceduto il lancio di iPad 2 sono circolate sulla rete indiscrezioni alquanto precise riguardo il form-factor e le caratteristiche dell’ultimo tablet di Apple, tanto da permettere ad alcuni volenterosi di produrre una sorta di mockup fisico per il CES dello scorso gennaio che si è rivelato praticamente identico all’originale lanciato a marzo da Steve Jobs.

Foxconn, suicida un ingegnere di 25 anni

Il 2010 ormai si è chiuso, ma la triste scia di suicidi che funesta Foxconn prosegue anche nel nuovo anno. La prima, e speriamo ultima, “vittima” del 2011 si chiama Wang Ling ed era un ingegnere 25enne che lavorava allo stabilimento Foxconn di Shenzhen.
La storia della ragazza è diversa da quella degli altri dipendenti Foxconn che si sono tolti la vita lo scorso anno e nel 2009, sia perché Wang Ling non era una semplice operaia ma svolgeva mansioni d’ufficio, sia perché a spingere al suicidio la ragazza sarebbero state le pressioni e gli insulti di un suo superiori. E non è tutto. Pochi giorni prima di gettarsi nel vuoto, la dipendente era stata ricoverata in un ospedale psichiatrico su richiesta dell’azienda e dichiarata schizofrenica.

Foxconn, le foto dei dormitori di Shenzhen

Quel che da queste parti pensiamo dei modi di Gizmodo è abbastanza noto. Ma ogni tanto va dato a Gizmodo quel che è di Gizmodo, e questo è uno di quei casi. Ieri la testata del gruppo Gawker ha pubblicato un breve reportage fotografico realizzato da Joel Johnson (ex Boing Boing). Johnson si trova a Shenzhen, in Cina, per realizzare un pezzo per conto di Wired U.S.A. sulle condizioni di lavoro degli operai di Foxconn, il grande produttore che annovera fra i propri clienti grandi marchi del calibro di Apple, Nokia, HP e molti altri.

Nelle immagini pubblicate da Gizmodo, tutto lo squallore di un grande dormitorio in cui vive una parte degli operai che producono iPhone, iPod e altri gadget elettronici nella fabbrica di Shenzhen.

Dipendenti Foxconn, su col morale

Foxconn, il produttore Taiwanese di dispositivi elettronici fra i principali fornitori di Apple, Nokia e Sony, ha avviato una nuova campagna a metà fra la trovata mediatica e il counseling psicologico di massa per tentare di risollevare il morale generale delle centinaia di migliaia di dipendenti dopo la recente ondata di suicidi – 12 dall’inizio dell’anno.

Da sempre abituata al generale disinteresse dei media occidentali, la controllata della Hon Hai Precision si è trovata improvvisamente sotto i riflettori e ha deciso di rispondere con una sorta di “operazione simpatia” nel tentativo di dare un’immagine diversa dell’azienda, le cui fabbriche sono sempre più spesso additate come tipici esempi dell’alienante sistema di produzione cinese nel settore dell’elettronica di consumo.

L’Associated Press riporta alcune dichiarazioni della Burson Marsteller, una firm di pubbliche relazioni assoldata dalla Foxconn proprio al fine di condurre questa campagna.

Foxconn ferma uno stabilimento in India

In base a quando riportato da Google News, Foxconn, uno dei maggiori partner industriali di Apple, ha interrotto la produzione di uno stabilimento situato in India in seguito al presunto avvelenamento di circa 250 operai.

I lavoratori, infatti, sono stati ricoverati presso una struttura ospedaliera in seguito all’inalazione di sostanze tossiche. Secondo quanto dichiarato dall’azienda all’inizio della settimana, la catena di produzione dello stabilimento di Chennai (India meridionale) è stata fermata nella giornata di lunedì e si prevede che tutto torni alla normalità nel giro di una settimana.

Foxconn: non abbiamo mai ricevuto sussidi da Apple

Torniamo a puntare l’attenzione su Foxconn, il partner taiwanese di Apple, più volte al centro della cronaca in questo periodo a causa dell’elevato numero di suicidi avvenuti tra i dipendenti del distretto.
È notizia di qualche tempo fa che Apple, nel tentativo di contenere il malcontento degli operai e scongiurare il pericolo di altri suicidi, avesse annunciato di voler elargire ai dipendenti Foxconn dei bonus sugli stipendi calcolati in base ad una percentuale sulla vendita dei propri prodotti.

Foxconn sposta gli operai, il fratello del fondatore apre negozi Apple

Aveva promesso aumenti di stipendio per contrastare l’ondata di suicidi nello stabilimento di Shenzen e tecnicamente i patti sono stati rispettati, ma Foxconn ha previsto una scappatoia che permetterà all’azienda di contenere i costi dell’operazione. A farne le spese sono ancora i dipendenti, stavolta spostati come tante piccole pedine da una parte all’altra della Cina, da Shenzhen ad aree industriali del Nord dove la paga può essere più bassa. Nella fabbrica vicina al confine con Hong Kong rimarranno comunque coloro che lavorano alla linea di produzione dell’iPhone.

Nel frattempo il fratello del fondatore dell’azienda, T.C. Gou, ha in cantiere l’apertura di  un centinaio di punti vendita esclusivamente dedicati alla commercializzazione dei prodotti Apple, quelli che i dipendenti della fabbrica non si potrebbero permetter di comprare neppure con una somma pari a quella guadagnata in un anno.

Foxconn: Apple interviene riguardo i recenti suicidi nelle fabbriche

Dopo i tragici eventi che hanno portato all’undicesimo suicidio tra i dipendenti di una fabbrica della Foxconn situata a Shenzhen, Apple ha deciso di rilasciare una dichiarazione pubblica a riguardo.

Un portavoce dell’azienda di Cupertino, Steve Dowling, ha dichiarato a Bloomberg: “Siamo in diretto contatto con l’esecutivo di Foxconn e crediamo che loro stiano considerando la faccenda molto seriamente. Un team di Apple sta valutando indipendentemente i passi che loro stanno compiendo per risolvere questi tragici eventi e continueremo le nostre attuali analisi delle strutture dove i nostri prodotti vengono fabbricati”.

La segretezza Apple applicata alla fase di produzione

Nel corso degli anni, soprattutto dopo il ritorno di Steve Jobs, Apple ha fatto della segretezza sullo sviluppo dei futuri prodotti uno dei propri pilastri. Sebbene il problema dello spionaggio industriale e dei “leaks” riguardi tutti i grandi produttori del settore informatico e dell’elettronica di consumo, Apple è forse l’unica azienda a mettere in campo pratiche di controllo paragonabili a quelle di alcune aziende del settore militare che operano su progetti top secret.

A Cupertino i dipendenti corporate di Apple devono sottostare a ferree regole di accesso e ogni singolo movimento o spostamento deve poter essere monitorato. Esiste anche un nucleo interno di controllo, quella che Gizmodo definì, in maniera totalmente inappropriata, la Gestapo di Apple.

La progettazione però non è l’unica fase sottoposta a severi controlli. Un nuovo report di Reuters fa luce sulle pratiche di segretezza che Apple mette in pratica anche in fase di produzione, in Cina, con richieste e pretese che spesso mettono in difficoltà le aziende fornitrici.

Nuovi particolari sul suicidio del dipendente Foxconn

L’entrata della cosiddetta iPod City, la città-dormitorio di Foxconn a Shenzen

Ci sono novità ed alcune precisazioni sul caso del dipendente Foxconn morto suicida a seguito della presunta scomparsa di un prototipo di iPhone 4G.
Il giovane Sun Danyong non si sarebbe suicidato gettandosi  dalla finestra del proprio appartamento, come riportato ieri da numerose fonti internazionali, ma si sarebbe lanciato dal tetto del dormitorio dell’impianto Foxconn per cui lavorava.
Questo particolare complica notevolmente la posizione di Foxconn, tanto che un addetto alla sicurezza è stato sospeso dalla direzione dell’Hon Hai Group, la holding proprietaria di Foxconn.