Steve Jobs, Andy Warhol e Keith Haring

Fra tutti i vecchi profili e gli articoli su Steve Jobs che sono di nuovo saltati fuori nei giorni successivi alle dimissioni dal ruolo di CEO dell’attuale Chairman Apple, ce n’è uno che mi ha particolarmente colpito. E’ l’intervista a Playboy del 1987. Non tanto per l’intervista in sé, comunque molto interessante, quanto per l’aneddoto che il giornalista racconta all’inizio del pezzo.
E’ la breve storia del fugace incontro fra il primo Macintosh e due mostri sacri dell’arte contemporanea: Andy Warhol e Keith Haring. Alla presenza di Steve Jobs.

Steve Jobs, the crazy one, the misfit

“La scorsa settimana ho notato che combinando le parole dello spot Apple Crazy Ones con alcune immagini storiche di Steve Jobs poteva avere perfettamente senso”. A scrivere queste parole sul suo blog è Ken Segall, autore del video tributo che vedete qui a seguire.
Se il nome Ken Segall vi dice qualcosa, consideratevi pure dei buoni Apple-storici, perché Segall è che il creativo che ha ideato il concept originale di quel famosissimo spot televisivo che fu la chiave di volta dell’altrettanto nota campagna Think Different.
Il filmato di apertura assume un valore che va ben oltre quello del tributo di un semplice fan: è il creatore stesso della campagna che, a 14 anni di distanza, la corregge per integrare una carenza importante.

Steve Jobs: le dimissioni e la salute

Nonostante l’annuncio ufficiale non ne facesse affatto menzione, praticamente tutte le grandi pubblicazioni italiane e straniere ieri hanno collegato in automatico le dimissioni di Steve Jobs ad un aggravamento delle condizioni di salute dell’ormai ex-CEO di Apple. La verità è che non c’era e non c’è nessuna indicazione in tal senso, e il collegamento è solo una pigrizia giornalistica a cui per molti è stato facile ed immediato indugiare. Fatevene una ragione, pennivendoli e soprattutto titolisti: “dare le dimissioni” è diverso da “passare a miglior vita”.
Per giunta le indiscrezioni più quotate parlano di uno Steve Jobs che, nonostante non si sia fatto molto vedere nelle ultime due settimane, ha trascorso tutto l’ultimo giorno da CEO al lavoro in ufficio.