iTunes Match: Apple monetizza la musica piratata (e mette un tetto a 25 000 canzoni)

Prima di venire al sodo è bene ripetere che cosa è iTunes Match. Introdotta ieri sera come la one more thing di Jobs, si tratta dell’unica funzione a pagamento di iCloud, disponibile a 25 dollari annui. Non è ancora chiaro se sarà da subito utilizzabile anche da noi e a quale prezzo, ma non è questo il punto. Il punto è che iTunes Match effettua uno scan della propria libreria di iTunes (previa installazione di OS X Lion o Windows 7 e dell’ultima versione di iTunes disponibile), individua le canzoni che non sono state acquistate da iTunes Store, e se queste sono disponibili sullo store è come se quell’account le avesse acquistate da Apple. Questo significa, ad esempio, che posso prendere un CD della mia collezione, ripparlo con iTunes, farlo scannerizzare ad iTunes Match, accendere il mio iPhone e scaricare il brano da iTunes Store come se lo avessi acquistato lì. Il tutto permettendo anche l’upgrade della qualità del brano a 256 Kbps.

iPad pronto a supportare segnali MIDI con iOS 4.2

iPad MIDI

Con iOS 4.2, come ci fanno notare i ragazzi di Create Digital Music, iPad acquisirà la capacità di ricevere ed inviare segnali MIDI. Questa nuova possibilità è fondamentale per tutti i musicisti o aspiranti musicisti che si dilettano con sintetizzatori, software instrument e MIDI controller. Infatti, nonostante iPad sia già noto ed utilizzato in ambiente musicale, finora il dispositivo ha potuto ospitare solamente strumenti software che non comunicano con l’esterno oppure, al limite, amplificatori per chitarra.

Grazie all’introduzione del MIDI in iOS 4.2 cambierà totalmente il modo in cui viene visto il celebre tablet realizzato da Apple da parte dei musicisti, che potranno sfruttarne le favolose possibilità in vari modi creativi. Anche i developer potranno avvantaggiarsene viste le nuove possibilità offerte a chi volesse creare innovative applicazioni musicali.

Da Mac@Work la qualità sonora è di casa grazie ad AVS

Particolare pomeriggio quello passato ieri da parte della redazione di TAL: siamo stati infatti ospiti del negozio Mac@Work di Milano per un evento molto particolare. Mac@Work è solito organizzare alcuni interessanti “corsi” che in questo caso si sono rivelati come un vero e proprio incontro informale in cui si mescolano in maniera sapiente momenti di informazione e chiacchierate tra amanti dei prodotti con la meletta. Fulcro dell’appuntamento di ieri è stata la presentazione del sistema audio di AVS che, grazie all’utilizzo di un particolare software che gira su qualsiasi Mac Intel (si, anche il vostro vecchio Mac Mini), permette di ottenere una qualità sonora senza precedenti. Parola di chi ha “l’orecchio fino”.

Aumentano le royalties? Apple potrebbe chiudere iTunes Store [Aggiornato]

Ve lo immaginate che cosa sarebbero gli iPod senza iTunes Store? E che succederebbe al mercato americano e mondiale della musica digitale se lo store virtuale di Apple, improvvisamente, dovesse chiudere? Domani la Copyright Royalty Board americana si riunirà a Washington per decidere se approvare o respingere la richiesta della National Music Publishers’ Association che vuole innalzare  da 0,09$ a 0,15$ le royalties da versare sulla vendita della versione digitale di qualsiasi canzone: un aumento del 66%. A riportare la notizia è Fortune, da cui apprendiamo che Apple non ha commentato la vicenda recentemente ma che un’anno fa Eddy Cue si era già espresso in maniera piuttosto catastrofista sull’argomento: se salgono le royalties, chiudiamo.

UPDATE: Secondo quanto deliberato dalla commissione federale in data 2 ottobre, le royalties sui brani digitali rimangono fissate a 9 centesimi di dollaro per canzone. La decisione sarà valida per i prossimi 5 anni.