Come già sapete se seguite il mondo Apple, da pochissimi giorni è disponibile il jailbreak di iOS 7, e da allora, come prevedibile, la piattaforma Cydia è diventata il palco di moltissimi tweak e soluzioni prodotte dagli sviluppatori di tutto il mondo per arricchire il sistema operativo Apple. Oggi vi parliamo di CCControls, un tweak che, e non stiamo esagerando, porta il Centro di Controllo di iOS 7 a un livello totalmente nuovo, rendendolo più completo e dandogli moltissime opportunità di personalizzazione.
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Evasi0n aggiornato con l’ultima versione di Cydia
Quando il jailbreak per iOS 7 degli Evad3rs è stato lanciato, nelle scorse settimane, non era esattamente privo di bug. Il problema, come ammesso anche da Saurik, papà di Cydia, è che gli hacker hanno lavorato al jailbrek in segreto, rilasciando il codice senza avvisare la comunità di sviluppatori che sul jailbreak degli Evad3rs ci lavora. Ora un aggiornamento di Evasi0n permette di risolvere quei bug, e può essere installato senza ripristinare il proprio dispositivo.
Evad3rs ricevono un milione di dollari per distribuire app piratate
Qualche giorno fa, con grande sorpresa di tutti gli utenti e persino di Saurik, papà di Cydia, il team degli Evad3rs ha rilasciato il jailbreak per iOS 7. Taig, compagnia cinese che sviluppa uno store alternativo a Cydia, avrebbe pagato gli Evad3rs un milione di dollari per distribuire applicazioni piratate.
Cydia: ora con una grafica degna di iOS 7
Con una brillante sorpresa di Natale, il team degli Evad3rs ha lanciato negli scorsi giorni il Jailbreak per iOS 7. Benché rimangano ancora dubbi sulla sicurezza dell’installazione, Saurik, papà di Cydia, ha pensato di aggiornare lo store “alternativo” a quello di Apple con una nuova interfaccia grafica in linea con l’ultimo sistema operativo per iPhone e iPad.
iOS 7: il jailbreak installa un App Store pirata nei dispositivi in lingua cinese
Lo sapete già bene se seguite il mondo Apple: ieri c’è stato tanto rumore mediatico per il rilascio inaspettato del jailbreak di iOS 7 da parte del noto gruppo evasi0n, ma oggi sembra stia succedendo qualcosa di strano a riguardo. Effettuando il processo di jailbreak in un dispositivo in cui è stata impostata la lingua cinese, infatti, pare venga installato un App Store pirata chiamato TaiG e pieno di versioni crackate dei giochi presenti sull’App Store originale. Indiscrezioni iniziali, su Twitter, parlavano di un accordo tra gli evad3rs e una compagnia cinese per l’inclusione dell’applicazione, e successivamente la cosa è stata chiarita dallo stesso gruppo evasi0n tramite un comunicato ufficiale.
HiddenApps: un’app perfetta per Cydia sfugge ad Apple e finisce su App Store
Il rigido sistema di controllo delle app di Apple si è fatto scappare HiddenApps. L’applicazione, che nelle scorse ore è riuscita a sbarcare su App Store, permette di nascondere le icone delle app “di serie” come Borsa e Meteo, e per fare ciò non è ovviamente richiesto il jailbreak del dispositivo.
Evasi0n installato su 1,7 milioni di dispositivi
Evasi0n è l’attesissimo tool per il jailbreak untethered di iOS 6.0, 6.1 e 6.0.1 che è stato rilasciato solo lunedì scorso dal team di hacker noto con il nome di Evad3rs. In una intervista con la rivista Forbes, l’amministratore di Cydia Jay Freeman (meglio noto con il nickname Saurik) ha rivelato le statistiche di download e utilizzo del nuovo jailbrak.
Saurik fa causa per prendersi Cydia.com
Sarà pure il paladino della jailbreak community e un fiero oppositore del walled garden App Store ma non toccategli il suo brand, altrimenti s’arrabbia. Saurik, il papà dell’app store alternativo per gli iDevice “liberati” che risponde al nome di Cydia ha fatto causa ai detentori del dominio Cydia.com e lo vuole per sé, nonostante a marzo abbia già perso una “disputa” UDRP presso l’ICANN, l’ente che si occupa dell’assegnazione dei nomi a dominio. Al momento lo Store alternativo è raggiungibile alla pagina cydia.saurik.com, ma al suo creatore farebbe comodo detenere anzi un dominio .com, più facile da mandare a memoria e da raggiungere. Peccato però che il dominio risulti registrato fin dal 2002, 6 anni prima che Saurik decidesse di utilizzare quel termine per designare il suo “servizio”.
Plex: Apple assume uno sviluppatore del client per Apple TV
La Apple TV di ultima generazione è stata introdotta a settembre 2010. Monta lo stesso processore A4 che condividono anche iPhone 4, iPod touch di quarta generazione e iPad, e monta una versione speciale di iOS con una interfaccia grafica che ricalca quella della vecchia Apple TV. Nonostante le molte somiglianze con gli iDevice, però, alla Apple TV manca ancora un App Store dedicato, che permetta di acquistare applicazioni per il proprio televisore alle quali accedere tramite un pulsante del telecomando. Proprio per questo chi volesse cercare nuove funzioni non supportate ufficialmente dal media center di Apple dovrebbe prima effettuare il jailbreak di Apple TV.
Tra i software più installati sulle Apple TV jailbroken c’è certamente il client di Plex, il celebre Media Center per Mac OS e Windows, che permette di accedere alla propria libreria (organizzata dallo stesso Plex con metadati e copertine) e riprodurre formati video originalmente non supportati dal media center. Proprio uno degli sviluppatori di Plex per Apple TV, in arte ccjensen, è stato assunto da Apple negli scorsi giorni.
Apple accusata di aver clonato Wi-Fi Sync
Difficile dare torto a Greg Hughes, studente dell’Università di Birmingham, che quasi un anno fa creò la sua applicazione “Wi-Fi Sync” che fu rifiutata da Apple, impedendone la vendita su App Store. Dopo aver inviato la sua app per il processo di revisione, Greg fu contattato da un rappresentante dell’azienda di Cupertino, il quale spiegò al ragazzo i motivi del rifiuto.
Sebbene l’app “non infrangesse tecnicamente le regole”, “violava i limiti” di ciò che è possibile vendere all’interno dell’App Store. Lo studente, per nulla scoraggiato, decise di vendere la sua app su Cydia, lo store parallelo ad App Store per dispositivi jailbroken. Il successo dell’idea ha portato alla vendita di oltre 50.000 copie dell’app per la sincronizzazione senza fili.
Apple chiede a Toyota di rimuovere la pubblicità su Cydia
Non deve essere stata molto gradita dalle parti di Cupertino la recente scelta pubblicitaria intrapresa da Toyota che ha realizzato un tema personalizzato da applicare agli iPhone jailbroken per promuovere il marchio automobilistico Scion. Dopo essersi accorta della campagna pubblicitaria, Apple ha chiesto ai responsabili Toyota, i quali hanno subito acconsentito, di abbandonarla immediatamente.
Senza troppi ripensamenti Toyota ha accettato la richiesta per “mantenere i buoni rapporti con Apple”, secondo quanto riportato da Kyle Matthews di ModMyi (informato della notizia da una persona associata alla campagna pubblicitaria “trasgressiva”).
Cydia Store arriverà su Mac, che ne pensate? [Sondaggio]
Chi ha applicato il jailbreak al proprio dispositivo probabilmente conosce molto bene Cydia, lo Store alternativo da cui è possibile scaricare applicazioni che sull’App Store non potrebbero mai essere accettate per via delle restrizioni imposte da Apple.
Jay “Saurik” Freeman, il creatore dell’App Store ombra, ha ufficializzato l’intenzione di portare l’esperienza di Cydia “Back To The Mac”. Lo Store alternativo farà da contraltare a quello ufficiale annunciato da Apple, proprio come avviene già adesso su iOS. Ma se su iPhone, iPod touch o iPad il jailbreak è l’unica soluzione per uscire dal “walled garden”, su Mac continueremo a poter installare tutti i tweak e le applicazioni che vorremo. Semplicemente basterà farlo al di fuori del Mac App Store. In quest’ottica ha senso la scelta di Saurik? Voi che ne pensate? Di seguito il sondaggio e un’analisi.
IS Drive, il client BitTorrent già rimosso da App Store
Qualche tempo fa come ricorderete, Apple ha rivisto alcuni punti dei propri termini di approvazione delle App, diventando apparentemente più flessibile e meno rigida sotto alcuni aspetti. La prima App a beneficiare di queste novità è stata l’interessantissima GV Connect che sfrutta in parte le features di Google Voice (in attesa dello sbarco dell’app ufficiale sullo store dopo il clamoroso e tanto rumoroso rifiuto da parte di Apple di qualche tempo fa, ci si può accontentare). Un fatto che sicuramente avrà alimentato le speranze, i sogni e gli entusiasmi dei developer di tutto il mondo, ma la notizia che arriva nelle ultime ore riporta tutti in qualche modo alla realtà.
BitTorrent su iPhone e iPod Touch poteva essere per molti una novità tanto gradita quanto desiderata, e per qualche giorno è stato anche possibile. Con una mossa del tutto inaspettata e fuori da ogni logica comunemente adottata da Apple, nei primi giorni di questo mese (ottobre n.d.r) ha fatto la sua comparsa, o meglio la sua apparizione (per poi sparire altrettanto velocemente) su iTunes un’applicazione molto interessante denominata IS Drive. In pochi giorni di vita IS Drive ha fatto parecchio parlare di se: la sua approvazione ha destato scalpore, la sua bocciatura forse lo farà anche di più.
Legittimità del jailbreak, un approfondimento
Se siete utenti iPhone e praticate il jailbreak sul vostro dispositivo, non vi sarà probabilmente sfuggito che una recente revisione del DMCA da parte dell’Office Of Copyright statunitense ha decretato la legalità formale della pratica di “liberazione” del terminale. La decisione è valida negli Stati Uniti, mentre non è ben chiaro quale sia la situazione legale all’estero e qui in Italia. Apple ha poi confermato che in ogni caso la pratica invalida ancora la garanzia del terminale, ma siamo sicuri che questa clausola sia a norma di legge?
Per cercare di capire meglio quale sia l’attuale situazione legale del Jailbreak in Italia abbiamo chiesto un parere tecnico a Gianluca Craia, consulente legale dello staff di noze s.r.l. ed esperto di proprietà intellettuale nel mondo ICT.
Pochi giorni prima delle ferie d’agosto si è tenuta in America la ormai classica DMCA triennial review. Le novità sono state molte, e molte le riflessioni che i provvedimenti presi dai componenti del “Register of Copyrights” suscitano.
Con il Digital Millenium Copyright Act (DMCA) del 1998 è stato recepito nell’ordinamento Statunitense il WIPO Copyright Treaty e il WIPO Performances and Phonograms Treaty; nel maggio 2001 anche l’Unione Europea ha adottato provvedimenti relativi al Copyright con la direttiva Direttiva 2001/29/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 maggio 2001, sull’armonizzazione di alcuni aspetti del diritto d’autore e dei diritti connessi nella società dell’informazione che ha portato alle modifiche introdotte alla legge 633/1941 (Legge sul diritto d’autore di seguito e più in breve LDA).
iPad WiFi + 3G, SBLOCCATO!
Ormai si può dire di sapere davvero tutto su iPad. Ieri è iniziata nel paese
StreamItaly.com, film in streaming per iPhone jailbroken
Sempre del parere che il flash player in un iPhone non serva a nulla? Bene, vi presento un sito internet che vi farà cambiare idea: si tratta di StreamItaly, che contiene i link a una serie ben nutrita di film che sono visualizzabili gratuitamente in rete, tramite host su Megavideo.
Perché ne parliamo qui? Per due motivi: il primo è che il sito è ottimizzato per la navigazione tramite iPhone, il secondo è che, se avete un telefono al quale avete applicato il jailbreak, sarete in grado di vedere i filmati tramite l’applicazione gratuita iMobile Cinema, disponibile su Cydia.
Qik per iPhone 3GS e la censura di Apple. Petizione
Ci sono applicazioni che da sempre non hanno trovato spazio in App Store e sono confinate nel regno che fu di Installer e ora di Cydia, ovvero quello delle “Jailbroken Apps“. La motivazione non è da ricercare in contenuti offensivi o pornografici (Cydia non è infatti invaso da applicazioni per pruriti adolescenziali) ma piuttosto nella stretta gabbia in cui AT&T tiene Apple e di conseguenza anche iPhone. Applicazioni come Qik, disponibile addirittura per il recente Android, difficilmente troverà spazio in App Store anche ora che iPhone 3GS permette la realizzazione di filmati. Il motivo, purtroppo, è sempre il solito: Qik, come le altre App di questo tipo, aumenterebbe in modo spropositato il traffico dati nella rete AT&T (o almeno è questo che il gigante delle telecomunicazioni americane sostiene).
A dare speranza alla causa, però, è una versione “ufficiale” di Qik per iPhone (video a seguire) e una petizione lanciata su Twitter: gli interessati sono invitati a partecipare.
QuickPWN 3.0 Beta 5: il Jailbreak è servito
Il DevTeam crede che il cammino per il rilascio dell’iPhone OS 3.0 sia ancora lunga: una strada colma di tante versioni Beta e per questo motivo non vale la pena rilasciare ogni volta delle versioni intermedie di QuickPwn e PwnageTool. Il gruppo di hacker mattacchioni ci ha dimostrato però che il Jailbreak è possibile e invita a non utilizzare le “versioni tarocche” dei suoi programmi di sblocco al fine di effettuare il Jailbreak del proprio dispositivo touch con installato il firmware iPhone OS 3.0.
QuickPWN (occhio alla grafia che è diversa da QuickPwn), distribuito dall’omonimo sito, è una versione modificata del programma del DevTeam (per questo passatemi il termine “tarocco” di cui sopra) che permette il Jailbreak dell’iPhone OS 3.0. Beta 5 inclusa.
Sblocco iPhone 2.2.1 da UnlocktheiPhone: bufala
È circolata ieri nel Mac Web estero una notizia sensazionale: da UnlocktheiPhone sarebbe arrivato lo sblocco definitivo per il firmware 2.2.1 di iPhone 3G che attualmente è ancora inespugnato. Lo sblocco di iPhone 3G è un argomento che interessa marginalmente noi italiani dato che il melafonino venduto in Italia è sbloccato di fabbrica: nonostante questo, però, moltissimi iPhone arrivano dall’estero e per essere utilizzati necessitano delle pratiche del DevTeam. Siamo ormai in attesa di conoscere il nuovo modello di iPhone e la partita per lo sblocco di iPhone 3G è finita alla pari tra DevTeam ed Apple: yellosn0w è aggira il problema ma non è la soluzione soluzione che tutti ci aspettavamo.
UnlocktheiPhone, invece, sostiene si avere la soluzione definitiva per lo sblocco di iPhone 3G anche con il firmware 2.2.1. Noi di TAL abbiamo fatto una veloce indagine e abbiamo scoperto che si tratta di una bufala oltre che di una truffa ai danni del DevTeam.
iPhone SDK: niente Jailbreak per gli sviluppatori
Apple pare essere sempre più risoluta nel provare a bloccare il Jailbreak del proprio iPhone e iPod touch. Constatato che le protezioni sono fatte per essere eluse, a Cupertino hanno scelto di iniziare un’altra strategia per combattere l’hacking di iPhone e iPod touch: il nuovo “iPhone Developer Program License Agreement” aggiunge delle nuove clausole, orientate verso la prevenzione verso il Jailbreak, a ciò che gli sviluppatori possono e non possono fare. Ora, applicare il Jailbreak, aiutare nell’attuare il Jailbreak e creare App da immettere sul mercato parallelo di Cydia sono tra le cose che l’ultima revisione di tale accordo non tollera. Diamo uno sguardo da vicino a questi nuovi dettami.
InstallerApp: Cydia e Installer sul Mac dal RipDev
Il RipDev, dopo aver perso il controllo del “mercato dellle App libere” a favore di Cydia, non si può dire che sia rimasto con le “mani in mano”. Nonostante alcune scelte discutibili, vedi Pusher e sistema integrato di protezione per le App in modo da non essere crackate, questo gruppo di hacker russi ha portato alla luce un’altra interessante idea. InstallerApp porta sul nostro Mac (per ora è presente solo la versione per i computer con la meletta, a breve anche quella per Windows) il mondo di Cydia e quello di Installer: potremo così scaricare le varie applicazioni presenti nelle nostre “repo” preferite e installarle sul nostro iPhone tutte in una volta. Dimenticavo: ovviamente, secondo la filosofia del RipDev, il Jailbreak non è necessario.
iPhone, Jailbreak e le ultimissime di Cydia
Con oggi vorremmo aprire una rubrica settimanale dedicata alle ultime notizie da Cydia che ormai è diventato l’App Store alternativo per tutti coloro che possiedono un iPhone o un iPod touch con Jailbreak applicato. Solo pochi giorni fa, Cydia ha sorpreso un po’ tutti con l’arrivo della prima App a pagamento con, a differenza del solito, un sistema di pagamento molto “App Store like“. Quello che era un covo di “applicazioni alternative” si sta trasformando pian piano in un negozio vero e proprio: è infatti arrivata la seconda applicazione a pagamento.
Tutto questo però (nonostante sia stato snaturato lo spirito iniziale) permette notevoli cambiamenti e investimenti: l’immagine proposta qui sopra ne è chiaro un esempio.
Installer 4 rilasciato dal Rip Dev
Il Rip Dev, dopo quasi sei lunghi mesi di beta, ha rilasciato la versione finale