iPhone 5 con NFC oppure no? Facciamo il punto

Un nuovo iPhone con tecnologia NFC, si o no? Negli ultimi giorni vari report hanno sostenuto l’una e l’altra posizione. L’iPhone 5 avrà un chip NFC. No, non lo avrà l’iPhone 5 ma arriverà con l’iPhone 6. Per una volta però anche le indiscrezioni più discordanti sembrano avere un punto fermo: Apple starebbe già testando prototipi di iPhone dotati di tecnologia Near Field Communication, sistema di comunicazione wireless bidirezionale a corto raggio erede dei più datati RFID.

The Independent sostiene che Apple abbia deciso di non includere un sistema “wave and pay” (sventola e paga) sull’iPhone che uscirà nel 2011, perché sarebbe preoccupata della mancanza di uno standard NFC ben definito. Ma E. Woyke sul suo blog ospitato da Forbes dice esattamente il contrario, citando sempre fonti vicine all’azienda. Nel mezzo ci si piazza Cult Of Mac che documenta un possibile utilizzo degli NFC che esula dalle metodiche di pagamento ed ha a che fare con Mac OS X e il remote computing.

iPhone nano perderà la memoria?

Nuovo mockup di iPhone nano (via 9to5Mac)

I rumors sull’iPhone nano che vi abbiamo ampiamente documentato ieri sono passati dallo stadio di tempesta tropicale a quello di uragano di livello uno. Ad innalzare l’intensità del turbine di indiscrezioni ci ha pensato Cult Of Mac con una serie di nuove “informazioni da fonte anonima” che aggiungono dettagli a quanto già scritto da Bloomberg e dal Wall Street Journal nei giorni scorsi.

Secondo il “gola profonda” di Leander Kahney Apple sarebbe al lavoro su una versione nano dell’iPhone già da parecchio tempo, principalmente nel tentativo di capire che cosa eliminare dal dispositivo per poterlo rendere più leggero, sottile e soprattutto più economico. La vittima disegnata sarà, a quanto pare, la memoria.

iOS 4.3 introdurrà importanti novità?

Secondo quanto riportato da Cult of Mac, il prossimo major upgrade di iOS 4 potrebbe introdurre interessanti novità per quanto riguarda le nuove funzionalità offerte agli utenti. Tra le novità, si parla di sincronizzazione wireless (ovvero senza la necessità di collegare i propri dispositivi via cavo al computer), Photo Booth (del quale si è già parlato a proposito di iPad 2) e Sports Training program.

A queste, inoltre, potrebbe aggiungersi anche QuickLook (ereditato da Mac OS X) che permetterebbe di avere una vista rapida di file e allegati mail senza dover aprire alcun programma dedicato (di conseguenza, ci sarà anche un piccolo file manager di sistema?). Le funzionalità appena citate sono state scoperte da Chris Galzerano, uno sviluppatore che ha iniziato a utilizzare la versione beta del nuovo SDK per iOS 4.3.

Sculley racconta Jobs nell’intervista esclusiva di CoM

Leander Kahney ha pubblicato su Cult Of Mac una interessantissima intervista a John Sculley, CEO di Apple dal 1986 al 1993. La carriera di Sculley a Cupertino non fu delle più brillanti, nonostante fosse stato proprio Steve Jobs a strapparlo alla Pepsi con una frase che sarebbe passata alla storia: “vuoi vendere acqua zuccherata per tutta la vita o vuoi cambiare il mondo?”.

Viene attribuita in gran parte alla sua gestione la crisi in cui sprofondò Apple all’inizio degli anni ’90 e Steve Jobs non gli ha mai perdonato di averlo di fatto cacciato dalla sua stessa azienda nel 1985. Ora, a 25 anni di distanza da quella rottura, e a 17 dall’ultima volta che ha messo piede a Cupertino, Sculley si è deciso a parlare di Steve Jobs e della sua visione. Non lo aveva mai fatto nel corso di questi lunghi anni in cui la Silicon Valley che conta si è praticamente scordata di lui.

Anteprima V: iPistol

Parodia degli spot iPod scovata in Starcraft II. [via] Previously on Anteprima

Jerry Seinfeld torna al Mac

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Ufficiosamente il Mac non lo aveva mai abbandonato, ufficialmente è diventato, circa un anno fa, il pagatissimo testimonial di una serie di spot di Microsoft. Stiamo parlando di Jerry Seinfeld, il comico americano, che lo scorso anno di questi tempi accettò di recitare in una serie di ads di Microsoft assieme a Bill Gates. Si vocifera che il compenso dell’attore fu faraonico (10 milioni di dollari), mentre la campagna pubblicitaria non convinse, tanto che presto gli spot della serie I’m a PC presero il posto delle scenette surreali con Seinfeld protagonista.