Via le app erotiche da App Store: Phil Schiller spiega perché

Simply Beach, app di costumi da bagno finita vittima della recente stretta puritana su App Store

Nei giorni scorsi un’ondata di puritanesimo si è abbattuta su App Store. Moltissime applicazioni il cui contenuto era anche solo lontanamente interpretabile come erotico sono state rimosse dall’App Store senza particolari spiegazioni.
Phil Schiller, Vice Presidente a capo della divisione Worldwide Product Marketing di Apple, ha spiegato al New York Times le ragioni che hanno portato a falcidiare questi applicativi. La prima e più importante? Le mamme arrabbiate per il turbamento dell’innocenza dei propri figli iPhone-dipendenti.

Apple censura anche i vocabolari di App Store

La pratica censoria applicata da Apple nel suo App Store (il negozio virtuale di applicazioni per iPhone e iPod touch) fa parlare di sé ancora una volta. A farne le spese è una App che trasforma il proprio device touch in un pratico vocabolario: essendo tutte le voci comprese al suo interno, permette una consultazione veloce e puntuale della parola ricercata a differenza di altre soluzioni che accedono ai vari database presenti in rete.

Quelli dell’ufficio censura di App Store, come dei ragazzini in piena fase ormonale, si sono divertiti a cercare “le parolacce” all’interno del dizionario: anche la conoscenza deve essere oscurata e gli sviluppatori sono stati costretti a togliere alcune parole che possono essere volgari solo in base al contesto in cui inserite. L’applicazione, poi, è vietata ai minori di 17 anni.

Non è che ora si inizia ad esagerare?

iPhone OS 3.0: i nuovi Parental Controls cambieranno la censura?

Proprio ieri si parlava dell’ennesimo atto censorio di Apple verso una App con contenuti “poco rispettosi della sensibilità comune” (una canzone dei Nine Inch Nails) e invocavo a gran voce un intervento di Cupertino a riguardo. Il rischio è quello di creare un ambiente fin troppo controllato: la censura, se eccessiva, rischia di diventare oppressiva sia per gli sviluppatori che per i clienti stessi. Sono anche d’accordo con chi sostiene che, essendo il negozio di proprietà di Apple, il controllore di Cupertino è libero di fare ciò che vuole: da utente, però, voglio avere la possibilità di scelta, soprattutto se l’oggetto del contendere è una canzone con testi “Explicit” regolarmente in vendita su App Store.

Saranno le Restrizioni dei Parental Controls a migliorare la situazione?

Apple censura anche i Nine Inch Nails in App Store. Occorre cambiare

Continua la politica censoria da parte di Apple nei confronti del suo App Store, “il negozio virtuale di applicazioni che vanta numerosi tentativi di imitazione“. Non è una novità che Apple rifiuti applicazioni (o aggiornamenti di esse) perché contrarie ai comandamenti della iPhone SDK: se però sono i Nine Inch Nails a vedersi rifiutata la propria “promo-App”, la cosa suscita sicuramente clamore. Pietra dello scandalo è l’inserimento nell’App dei contenuti del disco “The Downward Spiral” che è regolarmente in vendita su iTunes Store: a rivelarlo, decisamente contrario alla censura di Cupertino, è lo stesso Trent Reznor.

Occorre assolutamente un cambiamento.

Leopard e i controlli parentali – Seconda parte

Abbiamo visto nella puntata di ieri come il sistema operativo Mac OS X Leopard venga incontro alle esigenze dei genitori che condividono il computer con figli piccoli che ancora non hanno gli strumenti per poter capire certi tipi di contenuti che si possono trovare sulla grande rete.

Ieri abbiamo affrontato il tema della creazione di un account gestito con Controlli Censura, dell’abilitazione delle applicazioni che saranno disponibili, del desktop facilitato e del filtro dei contenuti internet. Oggi invece vediamo come controllare la posta elettronica, la chat e il tempo che i nostri figli passano davanti al computer.

Leopard e i controlli parentali – Prima parte

Dietro agli autori di questi articoli ci sono persone vere. In particolare io ho un bimbo piccolo, di soli quattro anni, e in qualità di pater familias mi chiedo come sarà il suo rapporto con la tecnologia e, in particolare, con internet. Come posso fidarmi di lasciare che il mio cucciolo esplori il mondo del web senza che incappi in contenuti che, al momento, non ha ancora gli strumenti per poter gestire?

Sia chiaro… come ogni padre, ho, e avrò sempre,  la massima fiducia in mio figlio: è il resto del mondo che mi preoccupa e il web, oltre ad essere il più mirabolante contenitore di informazioni multimediali, è anche il ricettacolo del peggio della produzione umana.