Nuovi guai per quanto riguarda Apple e le condizioni di lavoro dei lavoratori cinesi delle catene di assemblaggio dei suoi prodotti di punta. Questa volta il dito è puntato contro Pegatron, grande azienda con sede a Shanghai, e l’accusa viene addirittura da una serie di inchieste della BBC, che ha inviato reporter sotto copertura proprio nella sede.
condizioni di lavoro
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Lo ha dichiarato Terry Gou, fondatore e presidente dell’azienda asiatica, durante una festa per i lavoratori tenutasi lo scorso venerdì. Gou sostiene, infatti, di dover in qualche modo rimediare ai crescenti costi della manodopera e alla scarsa efficienza produttiva che si riesce a raggiungere con gli uomini, dedicati allo svolgimento di operazioni noiose e ripetitive.
Apple continua a difendere il lavoro sostenibile
In base a quanto riportato ufficialmente in questo report, continua con attenzione l’impegno di Apple nel monitorare le condizioni di lavoro dei dipendenti impiegati dai suoi fornitori asiatici. Nell’ultimo documento pubblicato dall’azienda di Cupertino a questo proposito, infatti, si afferma che sono stati condotte delle indagini in 127 strutture di produzione in tutto il mondo.
Tra questi 127 impianti, 90 sono stati controllati per la prima volta mentre per i rimanenti 30 si è trattato di un ulteriore controllo. Nel documento si mette in risalto che, nonostante molti vendor utilizzino gli stessi fornitori sparsi per il globo terrestre, per oltre il 40% dei fornitori esaminati si è trattato del primo controllo in assoluto effettuato da un’azienda cliente esterna.
Continua la protesta dei dipendenti Wintek
La settimana scorsa vi abbiamo parlato della protesta di alcuni dipendenti di Wintek, l’azienda cinese/taiwanese che si occupa di produrre gli schermi touch per Apple ed altre aziende, come Nokia, Motorola e Samsung.
Motivo della protesta, vi ricordo, era il trattamento subito dai dipendenti, seicento dei quali sono stati licenziati a dicembre, mentre agli altri è stato decurtato lo stipendio nonostante vengano loro richiesti straordinari non retribuiti per poter soddisfare gli ordini dei clienti.
Ora i lavoratori di Wintek dicono che la situazione si è aggravata a causa della mancata risposta da parte di Apple e chiedono che la società di Cupertino riconosca pubblicamente le violazioni dei diritti dei lavoratori entro il 31 maggio.
I dipendenti Wintek chiedono aiuto ad Apple
I dipendenti di Wintek, azienda con sede a Taiwan e produttrice di schermi multitouch per conto – tra gli altri – di Apple, hanno protestato ieri davanti agli uffici a Taipei dell’azienda fondata da Jobs e Wozniak, cercando di richiamare l’attenzione sulle loro condizioni lavorative.
Muniti di cartelloni (e MacBook Pro) con sopra la parola “responsabilità”, i dipendenti si sono riuniti per protestare contro gli abusi e i comportamenti di Wintek, che a Dicembre ha lincenziato in tronco quasi 600 dipendenti e costringe i rimanenti a lavorare per una paga nettamente inferiore, senza contare le ore di straordinario non retribuite che i dipendenti sono costretti a fare per soddisfare gli ordini di cui Winktek si fa carico (Apple a parte).