Steve Jobs fa i preparativi per la “pensione”?

Steve Jobs lascia la parola a Phil Schiller al WWDC 2011
Nell’ultimo keynote svoltosi un paio di giorni fa per presentare le ultime novità, molte delle quali già “annunciate”, abbiamo notato qualcosa di insolito rispetto ai precedenti eventi.

Chi ha avuto modi di assistere dal vivo all’evento (o ai vari Live organizzati in rete) o chi ha visto il keynote dopo che Apple lo ha reso disponibile avrà notato sicuramente la durata eccezionale di quasi due ore viste le tante novità mostrate. Ma c’è anche qualcos’altro.

Psystar: un fallimento anche per i suoi sostenitori

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Per quanto i suoi fondatori, i fratelli Pedraza, tentino ancora di salvare Psystar dalla chiusura totale vendendo magliette ed elemosinando donazioni, non c’è molto che possano fare. Il destino del produttore di cloni è ormai segnato. C’è la community, direte voi. Hanno ancora tanta gente che, stufa delle indicibili angherie del Golia Apple, li supporta con trasporto sincero anche dopo aver scoperto che le tanto decantate tecnologie usate dall’azienda sono state palesemente rubate alla comunità Hackintosh.

Beh pare che non sia proprio così. Qualche tempo fa Psystar ha indetto un video contest per scegliere uno spot user generated che rappresentasse lo spirito dell’azienda. Il creatore del video scelto come primo classificato di recente ha aggiunto su YouTube un commento al proprio filmato in cui senza mezzi termini spiega perché adesso, dopo alcuni mesi di utilizzo dell’Open PC, “disprezza” Psystar.

iFart Mobile: le puzzette rivoluzionano App Store?

Questi giorni di festa sono dedicati generalmente alla famiglia e alle cosiddette “abbuffate natalizie” e spesso, proprio per questo clima rilassante, non si ha voglia di approfondire determinati argomenti. Proprio in questa ottica (e per non farvi perdere le sane abitudini) oggi vorrei proporvi una veloce riflessione, giusto un pensiero su una App che sta “rivoluzionando” App Store. Chi ha dimestichezza con l’inglese avrà da subito capito cosa permette di fare iFart Mobile: riproduce il suono delle puzzette. Si, proprio quello che noi da bambini (ma anche ora che siamo grandicelli) riproducevamo con la bocca per prenderci gioco di qualcuno. Ecco, ora che le puzzette sono diventate addirittura touch e che iFart Mobile vende migliaia di copie rivoluzionando App Store non è più possibile dire che il negozio virtuale di Apple non sia una “democrazia universale”. Ma siamo sicuri che iFart Mobile sia davvero una rivoluzione?

Apple VS Microsoft, il sasso è già nella fionda

In un post di qualche giorno fa scrivevamo che Apple ha una liquidità nettamente superiore a Microsoft e che se volesse, almeno in via teorica, potrebbe comprarsi la DELL mantenendosi in attivo di circa 9 miliardi di dollari. Oggi a riconferma della salubre condizione economica dell’azienda della mela portiamo un’utile prova visiva. Nel grafico ad inizio post è schematizzato il raffronto fra gli incassi di Microsoft e quelli di Apple in base agli ultimi dati rilasciati da entrambe le aziende. Apple nell’ultimo trimestre ha guadagnato circa 3/4 della cifra guadagnata dal gigante Microsoft e la crescita del profitto anno su anno è del 75% per Apple e solo del 9% per Microsoft. Niente male considerato che, approssimando leggermente,  l’azienda di Redmond detiene il 90% del marketshare nel settore PC  e Cupertino solo il 10%.

iPhone in Italia: la fine delle tariffe ricaricabili?

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Ieri O2 ha annunciato ufficialmente che il 14 marzo prossimo iPhone sbarcherà anche in Irlanda ed ha di conseguenza presentato nuovi piani tariffari sottoscrivibili dagli utenti che acquisteranno lo smartphone di Cupertino. Agli italiani l’idea di un piano tariffario che preveda un costo fisso mensile appare strana e probabilmente in molti la vivrebbero addirittura come una pratica vessatoria. Siamo il paese delle ricaricabili e a quanto pare siamo stolidamente fieri di esserlo. Perchè la maggior parte dell’utenza mobile, e quindi per estensione, vista la diffusione dei cellulari, la maggior parte degli italiani continua a ritenere più convenienti le prepagate? Ma soprattutto, quanto può aver influito questa anomala situazione sul fatto che iPhone ancora non sia arrivato nel Bel Paese?

Utenti Mac più onesti degli utenti Windows? Un commento.

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Vi faccio subito presente che secondo noi la risposta alla domanda è: NO. Chiarita la nostra posizione vengo a spiegarvi il perché di questo titolo un po’ provocatorio. Una ricerca del già citato NPD Group, resa pubblica martedì e condotta sui dati relativi al terzo quarto del 2007, mostra una maggior disposizione degli utenti Mac a pagare per il download di file musicali legali rispetto agli utenti PC. Nel periodo preso in considerazione nella ricerca circa il 50% degli utenti Mac ha pagato per scaricare musica dall’iTunes Store o da servizi simili, contro un misero 16% degli utenti PC. Lo studio mostra anche che gli utenti Apple acquistano più CD, contraddicendo il classico adagio che vorrebbe il digital download come principale imputato per la morte del mercato musicale tradizionale. Non è in corso un omicidio, signori della giuria, soltanto un grande cambiamento.