Se ancora siete convinti che Microsoft Office abbia qualche concorrente degno di questo nome (soprattutto per le azienda) dovrete ripensare alle vostre convinzioni. L’azienda di Redmond ha infatti annunciato una partnership con Dropbox. Il servizio sarà utilizzato per salvare i file delle prossime versioni di Word, Excel e PowerPoint. Anche su iPhone e iPad.
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Amazon: uno smartphone 3D e un media player per la nuvole in arrivo?
Da oltre un anno, Amazon è entrata nel mercato dei tablet. Con la sua linea di Kindle Fire, la compagnia di Jeff Bezos ha cercato di fare concorrenza ai dispositivi Android e in particolare modo all’iPad di Apple. Ora un nuovo articolo del (solitamente affidabile) Wall Street Journal sostiene che Amazon starebbe lavorando alla produzione di una nuova gamma di dispositivi Kindle, tra cui comparirebbe anche uno smartphone con schermo 3D.
Apple compra 18 brevetti per la condivisione di documenti su iCloud
Gli ingegneri di Apple inventano qualsiasi genere di dispositivo. Per questa ragione c’è almeno una novità riguardante i nuovi brevetti di Cupertino una volta a settimana. Non sempre questi brevetti vedono la luce su un dispositivo messo in vendita, ma quando Apple sceglie di comprare qualcosa da un’altra compagnia, la questione si fa subito più interessante.
Amazon CloudDrive per Mac, prime impressioni
Più o meno un anno fa Amazon ha introdotto CloudDrive, una soluzione di storage basato sul Cloud che offre agli utenti 5GB di spazio gratuito per archiviare online i propri file. Ora, ad un anno di distanza, forse anche per la pressione della concorrenza che ha iniziato a invadere un mercato sempre più affollato di soluzioni analoghe, è arrivato un client per l’accesso al servizio.
Il software è gratuito e compatibile con Mac OS X Snow Leopard e OS X Lion. Lo abbiamo messo alla prova per capire, in primis, quali caratteristiche offra in confronto con Dropbox, diffusissimo “pioniere” del settore.
L’installazione di CloudDrive, che potete scaricare da questa pagina sul sito di Amazon, è semplice e molto banale. Copiate l’app nella vostra cartella applicazioni e avviatela.
Verrete accolti da un pannello di accesso nel quale dovrete inserire le vostre credenziali Amazon, le stesse che utilizzate per fare acquisti online dal mega-shop online di Jeff Bezos.
Microsoft strizza l’occhio alle donne con Office 365. E Apple?
Di seguito vi proponiamo un articolo di Loretta Martino che, in veste di inviata di The Apple Lounge, ha avuto modo di farsi un’idea dell’utilità di Office 365 per le donne che lavorano.
Dopo l’annunciata chiusura di iWork.com, trasposizione on line della più nota suite dell’azienda di Cupertino, in favore di iCloud non sono ancora chiari i piani di Apple per quanto riguarda la produttività nella nuvola. Diversamente avviene a Redmond in casa della concorrente Microsoft che, dopo aver lanciato il suo Office 365, ora vuole spingersi con il suo pacchetto per la produttività in the cloud verso un bacino di utenza quale quello delle donne in carriera.
In casa Microsoft sembrano voler puntare molto sulle donne lavoratrici che potrebbero ottimizzare i loro tempi con Office 365, tanto da approntare un sito dedicato a queste ultime in cui sono presenti suggerimenti e storie di vita di chi non ha voluto rinunciare né alla famiglia né alla carriera. Nel sito è presente anche un test con cui si cerca di capire quanto si è propense al telelavoro.
Office 365, Anche Microsoft ha la testa tra le “nuvole”
Molti di voi ricorderanno le pubblicità della serie Mac vs Pc ed in particolare quella in cui Mac cerca di tirar su il morale a Pc dicendogli di essere un asso per quanto riguarda la produttività riguardante il mondo Office.
Se oggi Microsoft dovesse girare una pubblicità, farebbe più che bene a girare il sequel di quello spot con Pc fiero di far parte del nuovo progetto Office 365. Il nostro Pc oggi vedrebbe diminuiti notevolmente molti dei rallentamenti o dei blocchi causati dall’utilizzo di Office e questo sarebbe dovuto proprio al nuovo servizio nel cloud dell’azienda resa famosa da Bill Gates.
Apple e i publisher vicini all’accordo per il cloud streaming
L’accordo per l’attivazione del servizio musicale cloud based fra Apple e i publisher potrebbe essere siglato a breve. E’ quanto sostiene Greg Sandoval in un nuovo articolo pubblicato su Cnet nel quale il giornalista fa il punto della situazione sulle relazioni fra Apple e i vari soggetti coinvolti nell’eventuale lancio di una versione in streaming di iTunes.
L’azienda di Cupertino ha già stretto tutti gli accordi necessari con le major, ma perché vi sia il nulla osta definitivo serve un contratto anche con i publisher, entità separate dalle case discografiche che si occupano di garantire la riscossione dei diritti d’autore sulla commercializzazione e riproduzione della musica.
Le possibilità che l’accordo arrivi entro il 6 giugno, data di un possibile annuncio della novità alla WWDC, sono buone, anche perché il successo dell’iniziativa di Apple è interesse di tutte le parti in causa.
Nuovo “media streaming engine” per iOS e Mac OS
In base a quanto riportato da AppleInsider, gli ingegneri di Cupertino potrebbero essere al lavoro per la realizzazione di una migliore tecnologia per lo streaming multimediale che potrebbe essere utilizzata sia per iOS che per Mac OS.
Nella giornata di ieri, infatti, Apple ha introdotto delle nuove posizioni di lavoro nella Santa Clara Valley da occupare come “Media Streaming Engineering Manager”, all’interno dell’Interactive Media Group (IMG) dell’azienda di Cupertino.
Cloud player di Amazon è ora compatibile con iOS
Amazon, il colosso della distribuzione online al primo posto nella sua categoria secondo la classifica BrandZ Top 100 (dove ha sopravanzato Wallmart), ha aggiunto, senza annunciarlo pubblicamente, il supporto al sistema operativo di Apple iOS per il suo neonato servizio Cloud player.
Cloud player è un nuovo servizio che si colloca nell’ambito del tanto chiacchierato cloud computing e che offre ai clienti di Amazon uno spazio remoto sul quale caricare i propri brani musicali per poterli ascoltare attraverso qualunque computer o dispositivo connesso ad Internet.
Apple è il primo marchio al mondo
Per la prima volta da quando esiste la classifica stilata (nata 13 anni fa) da Millward Brown Optimor, conosciuta con il nome di BrandZ Top 100, Apple ha completato la scalata raggiungendo il primo posto ai danni di Google. La classifica, aggiornata periodicamente, valuta i più influenti marchi sul mercato in diversi settori dal punto di vista economico-competitivo.
BrandZ nasce per classificare le più importanti aziende che creano ricchezza attraverso la vendita di beni e servizi direttamente al consumatore (che sia privato o aziendale), valutando l’importanza del marchio piuttosto che dell’azienda in sé. E’ una classifica che tiene conto di una profonda analisi finanziaria, integrata con ricerche sui consumatori (grazie ad un database con 2 milioni di sondaggi condotti in 30 diversi paesi).
Apple utilizza già iCloud internamente?
Continuano a susseguirsi i rumor sull’eventuale introduzione della nuova famiglia di servizi on-the-cloud realizzati dagli ingegneri di Cupertino. Secondo quanto emerso ultimamente, Apple avrebbe addirittura già iniziato ad utilizzare il nome “iCloud” all’interno di diversi prodotti in via di sviluppo, suggerendo che l’ipotesi di cui si parla nelle ultime settimane non è poi così remota.
Secondo le fonti, Apple sta ultimando lo sviluppo di versioni beta di iOS 5 e Mac OS X Lion, da mostrare durante la WWDC che si terrà a giugno, che integrano i servizi di iCloud, i quali dovrebbero permettere agli utenti di sincronizzare in remoto più o meno gli stessi dati trattati attualmente da MobileMe (preferiti, email, contatti e calendari).
iCloud sarà il nome dei nuovi servizi cloud di Apple? [Aggiornato]
Nelle ultime settimane, sono sempre più insistenti i rumor a proposito dei nuovi servizi cloud-based di Apple. Alle voci degli ultimi giorni si aggiunge un nuovo interessante elemento: l’acquisto del dominio iCloud.com dall’azienda svedese Xcerion per 4,5 milioni di dollari. La notizia è stata riportata nella giornata di ieri da GigaOM, grazie al supporto di una fonte esterna considerata vicina a Xcerion.
Xcerion è un’azienda che si occupa di soluzioni desktop-as-a-service (in pratica vende servizi per desktop virtuali su macchine remote) e all’inizio del mese, guarda caso, ha rinominato il suo servizio da iCloud a CloudMe (come potete vedere dall’immagine di apertura), spostandolo sull’omonimo dominio cloudme.com.
Apple ordina 12 petabyte di storage per iTunes
Secondo quanto riportato da AppleInsider, Apple avrebbe commissionato 12 petabyte (che corrispondono a 12.000 terabyte) di storage distribuito aggiuntivo per riuscire a sostenere i contenuti video presenti nel proprio iTunes Store. L’azienda scelta da Apple per questo lavoro sarebbe, secondo quanto sostengono fonti interne di EMC riportate da StorageNewsletter.com, Isilon Systems.
Isilon Systems è un’azienda, fondata nel 2001, che ha sede a Seattle, Washington ed è specializzata nella progettazione e nella vendita di soluzioni ad-hoc per clustered storage distribuito e software finalizzato alla memorizzazione di contenuti digitali.
Nuovo Mobile Me, la versione di Jim
Quando l’incendio dei rumors divampa non c’è estintore che possa spegnerlo. Nello specifico ad aver preso fuoco sono le indiscrezioni su un nuovo, presunto, iPhone nano, e su un nuovo, presunto, MobileMe.
Se sul primo argomento è CoM a piazzare una specie di scoop, in relazione al secondo c’è un intervento importante da segnalare a firma Jim Dalrymple, noto commentatore delle cose Apple dall’invidiabile percentuale di previsioni rivelatesi veritiere.
A questo giro Dalrymple spiega in che cosa potrebbe consistere il tanto vociferato upgrade del servizio MobileMe. Sarà una nuvola personale, ma non fornirà davvero cloud storage remoto. E non sarà nemmeno totalmente gratuito come suggerito anche dal Wall Street Journal.