ApplePC (ragione sociale Informatica Ingegneria) è un azienda che vende PC assemblati che sarebbero in grado di far girare Mac OS X. Questa mattina abbiamo pubblicato una approfondita inchiesta sulla questione. Per completare il quadro abbiamo chiesto un parere legale (pubblicato di seguito) sulla questione al Dottor Gianluca Craia, consulente legale dello staff di noze s.r.l. ed esperto di proprietà intellettuale nel mondo ICT:
<<Premetto che un commento preciso sulla base dei pochi elementi di cui è possibile venire a conoscenza rischierebbe di essere frettoloso, poco preciso e forse erroneo.
In linea generale è però possibile dire che commercializzare un proprio prodotto sfruttando marchi e segni distintivi altrui così da ingenerare confusione nell’utente finale è atto di concorrenza sleale secondo quanto previsto dall’art 2598 c.c. n°1.
In più la nostra Suprema Corte ha sanzionato più volte i “comportamenti che determinano la confusione tra prodotti similari o alternativi di imprese diverse con l’effetto di deviare la clientela dalla richiesta di determinati prodotti in competizione con altri sul mercato”.
La tutela è tanto più forte quanto più forte è la penetrazione del marchio nel mercato di riferimento e “la mela”, come sappiamo, non ha bisogno di presentazioni.
La questione dell’EULA (il contratto di licenza per l’utente finale – n.d.r.) è di ben diversa portata.>>
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