Apple a favore della censura cinese

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Apple è a favore della censura cinese? Sembra così, almeno osservando quello che è successo per la terza volta su App Store. Nelle scorse ore, Cupertino ha rimosso l’app FreeWeibo dal suo negozio digitale di applicazioni. L’app era stata sviluppata per aggirare la censura dell’informazione cinese.

iPhone in Cina senza Wi-Fi, almeno per ora

iphone china

iPhone parla ufficialmente il cinese dopo qualche tentativo di costruirsi “in proprio” il melafonino con scarsi risultati. Da ieri, come indicato da Associated Press, Apple ha dato il via alla vendita di iPhone 3GS in Cina dopo essersi accordata con Unicom, l’operatore telefonico che ha ottenuto l’esclusiva sul prodotto.

Ho scritto “ufficialmente” non a caso perché in Cina, come in Italia prima dell’arrivo di iPhone 3G, circolano già parecchi iPhone sbloccati. La differenza tra un iPhone importato e quello ufficiale non sarà soltanto nei problemi di sblocco operatore del primo: iPhone 3GS attualmente venduto in Cina non presenta il Wi-Fi.

Si tratta di un problema momentaneo legato ad una controversia legale poi risolta. Gli interessati possono ora portarsi a casa un iPhone 3GS al costo di 4999 yan, ovvero 500 euro circa.

App Store, Skype e la censura c****e

Skype per iPhone passa alla versione 1.1 (iTunes Link). Il recente aggiornamento ha introdotto una nuova funzione di invio degli SMS sui dispositivi della mela, già disponibile sulla versione desktop del programma. Il costo degli short messages ovviamente verrà addebitato sul vostro conto Skype anche se il risparmio rispetto alle tariffe dei gestori di telefonia è davvero notevole.
Interessanti novità a parte, c’è un particolare della nuova versione di Skype che ha attirato la nostra attenzione: la descrizione. Perché mai su App Store è stata censurata la parola “cinese”, tutta la parte centrale del vocabolo sostituita da asterischi? Imposizioni segrete del governo di Pechino? Chi è questa misteriosa Ines che Apple vuole nascondere?