Dopo diverse settimane di rumors e indiscrezioni, lo scorso dicembre Apple aveva cambiato le preview per i brani di iTunes, portandole da 30 a 90 secondi di lunghezza. Un notevole passo avanti per lo store digitale di Cupertino, ma con un grande difetto: le preview da un minuto e mezzo erano disponibili esclusivamente negli Stati Uniti. Almeno fino ad oggi.
case discografiche
iTunes in the Cloud non prima del 2012 in UK
Brutte notizie per chi (al di fuori degli USA) sperava di utilizzare iTunes in the Cloud e iTunes Match magari entro la fine dell’estate. Secondo una fonte riportata dal giornale britannico The Telegraph, infatti, il servizio non sarà attivo in Gran Bretagna prima del prossimo anno. E, sebbene non possiamo esserne certi, se non lo sarà in UK difficilmente lo sarà negli altri paesi europei, Italia compresa.
Un portavoce per la Performing Right Society (PRS), società che difende i diritti dei musicisti, ha dichiarato al giornale britannico che le negoziazioni con Apple, per garantire il pagamento dei diritti a musicisti, compositori e case discografiche, sono iniziate ma sono ancora in una fase “fortemente preliminare”.
Apple raggiunge l’accordo con EMI Music. iCloud imminente?
In base a quanto riporta CNet, Apple ha firmato nei giorni scorsi un accordo di licenza per la distribuzione cloud-based di contenuti musicali con EMI Music, una delle maggiori etichette discografiche mondiali. Secondo la notizia, l’azienda di Cupertino sarebbe anche vicina all’accordo con Universal Music Group e Sony Music Entertainment, che completerebbero il quadro complessivo degli accordi nel settore.
Inoltre, Warner Music Group aveva già trovato un accordo di massima con Apple lo scorso mese. Tutti questi accordi di licenza sono fondamentali per Apple al fine di offrire alla propria clientela un servizio musicale per la riproduzione in streaming dei brani acquistati tramite iTunes Music Store da qualunque dispositivo connesso a Internet.
Cloud: le etichette discografiche sperano in Apple
Quando Apple presenterà la sua offerta per la vendita e l’archiviazione tramite cloud di contenuti multimediali, musicali in primis, si troverà a dover fronteggiare la concorrenza di Amazon e Google. La compagnia di Jeff Bezos specializzata nello shopping online sta già fornendo un servizio simile con Amazon Cloud Player, mentre Google Music è stato lanciato proprio due giorni fa. La differenza potrebbero però farla gli accordi con le quattro principali etichette discografiche.
iTunes venderà musica a 24 bit?
Secondo quanto riportato da CNN, l’azienda di Cupertino sarebbe in fase di trattativa con le maggiori case discografiche per cercare di vendere ai propri clienti brani musicali di maggiore qualità a 24 bit. Attualmente, infatti, i brani musicali sono codificati a 16 bit nonostante gli studi di registrazione acquisiscano i flussi audio con una qualità maggiore.
Acquisiti a 24 bit, attualmente, i brani subiscono un processo di downgrade della qualità e sono masterizzati su supporti esterni o venduti su iTunes. L’intenzione di Apple è stata svelata da Jimmy Iovine, Presidente dell’etichetta discografica Interscoe-Geffen-A&M di Universal Music Group, durante una presentazione dei nuovi prodotti di HP che integrano il supporto a “Beats Audio”.
Sony minaccia di abbandonare iTunes Store
Secondo quanto riportato da The Age, Sony potrebbe decidere di rimuovere tutti i suoi artisti da iTunes Store, con l’idea di creare un proprio concorrente della piattaforma realizzata da Apple, in Australia, chiamato Music Unlimited. Si tratterebbe di un servizio che permette di ascoltare musica in streaming senza dover passare tramite iTunes in alcun modo.
Quella di Sony ha decisamente l’aria di essere una sfida bella e buona all’azienda di Cupertino, che non si limita al solo settore musicale. Alla fine dell’anno, infatti, la casa discografica potrebbe introdurre anche un servizio videoludico che permetterebbe di utilizzare i giochi per la prima Playstation direttamente sui propri cellulari. Ma il capo della divisione giochi di Sony Australia ha già assicurato che difficilmente sarà disponibile anche per iPhone o tramite iTunes.
iTunes LP, un pegno da pagare per l’abbandono dei DRM?
A sei mesi dal lancio degli iTunes LP si può dire, senza paura di esprimere giudizi affrettati, che il nuovo formato per la distribuzione di album e contenuti extra su iTunes Store è stato un flop. Fino ad ora gli iTunes LP presenti sullo Store sono solamente 29 e l’impatto sulla fruizione degli album è stato praticamente nullo.
Ma perché Apple ha deciso di lanciare un prodotto come gli LP, immancabilmente destinati all’oblio in un mercato in cui, volenti o nolenti, la maggior parte degli utenti preferisce ancora acquistare singoli brani? Secondo quanto riportato da GigaOM, che cita fonti interne al settore, gli iTunes LP sono un pegno che Apple ha dovuto pagare alle case discografiche associate alla RIAA, la famigerata Record Industry Association of America.
iTunes senza DRM da martedì nove dicembre?
Da martedì prossimo tutte le canzoni di iTunes verranno vendute senza DRM. E’ quanto sostiene ElectronLibre, sito d’oltralpe che si è guadagnato una certa credibilità nel Mac Web prevedendo con successo in passato in passato il lancio delle serie tv su iTunes Francia. Contrattazioni fra Apple e le major sono effettivamente in corso e qualcosa si è già mosso nei giorni scorsi: alcuni utenti d’oltroceano si erano visti offrire in via temporanea la possibilità di aggiornare alcuni brani protetti ad una nuova versione priva dei lacciuoli tanto cari alla grande industria.
Le tre case discografiche interessate dalle trattative sono Sony, Universal e Warner. L’unica major che al momento ha fornito il proprio catalogo ad Apple in formato Plus (no DRM, niente FairPlay e qualità audio migliore) è EMI.