Brevetto rivela l’accesso multi-utente su iOS tramite riconoscimento facciale

Di riconoscimento facciale su dispositivi iOS si parla da molto tempo, ancor prima che iPad facesse la sua comparsa sul mercato e per il quale alcuni rumor davano per certo l’adozione di questo sistema.

Ma un brevetto depositato da Apple a giugno 2010 (dopo l’avvento del primo iPad quindi), ci mostra come potrebbe funzionare tale sistema di riconoscimento.

Samsung dimostra che iPad non è innovativo citando 2001: Odissea nello Spazio

Preparate i pop-corn, perché la causa tra Samsung e Apple si sta facendo davvero interessante. Come ricorderete Apple è riuscita a rallentare la distribuzione del Samsung Galaxy Tab 10.1 sia in Australia che in Europa. L’accusa che Cupertino muove nei confronti della compagnia sudcoreana è di avere copiato il design di iPad per i suoi smartphone e tablet. Samsung, d’altro canto, cerca di avvalersi di una pellicola cinematografica per dimostrare che nel design di iPad non c’è niente di nuovo, e per farlo sta ricorrendo ad un argomento che è del tutto fantascientifico.

Il problema del brevetto per le In-App Purchases – App Week


La notizia di cause legali per violazione di brevetti in cui Apple è protagonista non sono più ormai una novità ma qualcosa di inedito, invece, è all’orizzonte. Nei giorni scorsi alcuni “piccoli sviluppatori” di App per iOS si erano visti recapitare da Lodsys un avviso di violazione di proprietà intellettuale con allegata esplicita richiesta di acquistare la licenza per l’utilizzo del brevetto in questione. Il fatto incredibile è che la violazione di proprietà intellettuale contestata è legata al meccanismo di In-App Purchases fornito da Apple tramite SDK.

Nell’attesa che il tutto sia chiarito, Apple ha infatti dichiarato al Guardian che è al momento impegnata ad investigare sull’accaduto, tra gli sviluppatori è ormai nata una sorta di sfida come se il non ricevere l’avviso legale da parte di Lodsys sia sinonimo di poco peso nell’ecosistema App Store.

Apple brevetta miglioramenti per USB e Thunderbolt

Da sempre al centro dell’attenzione di Apple, design e funzionalità rappresentano due gradi punti di forza dei prodotti di Cupertino. Anche per questa ragione non stupisce più di tanto leggere gli ultimi brevetti depositati da Apple in cui si descrivono delle porte USB e Thunderbolt esteticamente più piacevoli, a prova di graffio e più sottili.

Il brevetto, scoperto da Apple Insider e depositato all’ufficio brevetti brevetti statunitense riporta questa dicitura: Super-Thin USB Conncetor Receptacle Housing having Reduced-Wear Finger Contacts.

iWeb in arrivo su iPad?

Secondo quanto emerso in un recente brevetto depositato da Apple, nel quale sono elencate le applicazioni che sono state progettate per lavorare al meglio con le famose “gesture” (tra cui Keynote, Pages e Numbers, che appartengono alla suite iWork). La novità sta nel fatto che anche iWeb, software che permette di creare un proprio sito Web in pochi semplici passi e il cui porting per iOS non è ancora stato reso disponibile su App Store, viene citato in tale brevetto.

Potrebbe sembrare che ultimamente ci sia una perdita di interesse, da parte di Apple, per il software di progettazione per siti Internet; effettivamente, la versione per Mac, è stata quella aggiornata meno di recente rispetto agli altri applicativi della suite diretta rivale di Microsoft Office.

Nuovi iPod Touch con funzionalità telefoniche?

iPod Touch telefono

iPod Touch telefono

Il sito Patently Apple ha scovato la richiesta di un brevetto Apple per aggiungere le funzionalità telefoniche all’iPod Touch. Il lettore multimediale con schermo touch screen non è altro che un iPhone privato della parte telefonica, ma per il resto, c’è davvero tutto (e forse anche qualcosina in più).

Il brevetto Apple, richiesto nei primi mesi del 2010 e non ancora approvato, riguarda un modulo esterno (denominato semplicemente accessory transceiver) che permetterebbe di trasformare l’iPod Touch in un telefono cellulare. Il piccolo accessorio infatti non è altro che un trasmettitore radio 2.5/3.5G, da collegare all’hardware tramite cavo USB o Wi-Fi.

Il peggior incubo del consumatore si avvicina

Il 17 novembre scorso titolavamo così: un brevetto Apple descrive il peggiore incubo del consumatore. Ora pare che l’incubo si stia avvicinando in quanto l’azienda di Steve Jobs avrebbe ripresentato il brevetto, per dare una continuità al progetto.

Ma facciamo un passo indietro e ricordiamo di che cosa si tratta: il brevetto descrive la possibilità di avere software o più specificatamente un sistema operativo che verrebbe dato in licenza gratuitamente oppure ad un costo ridotto, in cambio della possibilità di interrompere il lavoro dell’utente con pubblicità periodiche.

Apple brevetta le applicazioni geolocalizzate temporanee

Ancora un assaggio di futuro con i brevetti depositati da Apple. Questa volta si torna a parlare di iPhone e, più specificatamente, di applicazioni geolocalizzate temporanee che potrebbe installarsi sul nostro dispositivo mobile nel momento in cui entreremo in una determinata area.

Attraverso l’utilizzo di un server centrale, in grado di rilevare la posizione del dispositivo sfruttando le reti wi-fi o altri tipi di connessioni, all’utente (non appena entrato in una zona specifica) potrebbe venir chiesto di installare sul proprio dispositivo delle applicazioni temporanee che siano connesse in qualche modo con l’area in questione.
Qualche esempio chiarirà meglio l’idea che sta alla base del brevetto.

Apple citata per aver infranto un brevetto con iPhone

Ancora una volta, i legali di Apple saranno chiamati in causa per difendere l’azienda dalle accuse avanzate da NetAirus Technologies, società californiana, riguardo la presunta infrazione di un loro brevetto.

Dopo aver citato Apple presso il Central District della California Western Division, NetAirus sostiene che Apple e il suo iPhone hanno infranto la proprietà intellettuale del brevetto 380, emesso il 5 settembre 2006.

Tracce di iMac e MacBook touch nei brevetti di Apple

Prima che saltiate sulla sedia avendo letto il titolo, vi annuncio che il brevetto in questione è quanto di più generico possiate immaginare, anzi; per dirla tutta, il brevetto in questione non c’entra pressoché nulla con gli schermi touch dell’iMac o dei MacBook, “Scheme for Authenticating without Password Exchange”, eppure al suo interno sono nascosti dei riferimenti a questa possibilità.

Nelle immagini che accompagnano l’oscuro brevetto in oggetto, che descrive un sistema alternativo con cui un utente può accedere al sistema con un account diverso dal suo, i ragazzi di Patently Apple hanno scoperto un diagramma che fa riferimento a prodotti con tecnologia touch diversi da iPhone e iPad.

Nuovo brevetto Apple per un sistema di risparmio energetico

patent2-100114-1Un nuovo brevetto intitolato “Controllo intelligente del consumo” appartenente ad Apple descrive un sistema casalingo in grado di individuare l’hardware connesso in rete, e quindi i processi in esecuzione sulle macchine, per determinare qual è la quantità di energia elettrica necessaria per l’esecuzione di tutti i task individuati. Il sistema, inoltre, permetterebbe di stimare il costo relativo al carico energetico richiesto; in questo modo, gli utenti sarebbero in grado di tenere sotto controllo il consumo di energia e di risparmiare sulla bolletta elettrica.

Come fa notare Apple nel testo del brevetto depositato a maggio 2009, il consumo energetico delle case continua a crescere a causa dell’utilizzo di dispositivi elettrici lasciati accesi per diverso tempo o di dispositivi alimentati a batteria che devono essere ricaricati periodicamente. Se poi consideriamo che il costo della corrente elettrica è tendenzialmente in aumento, è facile ritrovarsi alla fine del mese con una bolletta molto salata.

Apple: nuovo brevetto per display 3D

apple-3d-patent

Un nuovo brevetto di Apple è salito agli onori della cronaca. Questa volta vengono descritti i concetti chiave per la realizzazione di “schermi 3D” per mezzo dei quali sarà possibile caratterizzare meglio la profondità degli oggetti. A prima vista non sembra nulla di rivoluzionario ma leggendo bene il brevetto si capisce la vera innovazione. Apple, infatti, ha brevettato un display che può cambiare la prospettiva degli oggetti 3D in base alla posizione relativa degli utenti; un tale display dovrebbe, quindi, essere in grado di individuare la posizione di un utente attraverso un qualsiasi approccio (ad es. video, infrarossi, campi elettromagnetici, ecc.).

Apple brevetta l’espulsione automatica di dispositivi esterni

Un paio di giorni fa, l’Ufficio Brevetti americano ha approvato l’ennesima domanda di brevetto depositata da Apple (questa volta nel Gennaio 2008); Brett Alten, attualmente direttore dello sviluppo brevetti, è l’ingegnere cui viene riconosciuta la paternità dell’invenzione.

In questa nuova proposta di brevetto, Apple esamina la possibilità che, attraverso specifiche tecniche di rilevamento, il Mac sia in grado di percepire quando un dispositivo esterno (come una chiavetta USB) sta per essere scollegato, azionando in automatico le procedure di espulsione della periferica che, molto spesso, per distrazione non vengono eseguite.

I brevetti “meno noti” di Steve Jobs (Prima parte)

Il sito Technologizer ha stilato un piccolo elenco di brevetti che riportano, tra gli altri, il nome di Steve Jobs come inventore. Ovviamente, il nome di Jobs, compare nella maggior parte dei brevetti depositati da Apple e soprattutto tra i brevetti che tutelano i prodotti più famosi di Cupertino (qualcuno ha detto iPhone, iPod o le varie incarnazioni dei Mac?), ma questi dieci brevetti, nello specifico, riguardano tutti prodotti particolari o, comunque, meno famosi dei “soliti noti”.

Dopo il salto, i primi cinque (strani) brevetti firmati da Jobs.

“Apple & i brevetti”, arrivano i chioschi di iTunes

A quanto pare, concedetemi questo passaggio, a Cupertino amano abusare dei brevetti e della relativa protezione che questi assicurano, per alcuni anni, sulle proprie invenzioni. Nulla di male, per carità: del resto, come la storia insegna, in molti hanno preso spunto dalle idee di Apple (chi più, chi meno) e tutelarsi legalmente è certo la mossa migliore per evitare che il fenomeno si ripeta troppo costantemente, ma a volte a Cupertino sembra che abbiano la brevetto-mania.

Il brevetto di oggi, sostanzialmente, riguarda la possibilità che in futuro, per le strade delle nostre città (ma anche negli aeroporti, nelle stazioni, nei centri commerciali, negli alberghi e in tutti i luoghi di ritrovo pubblici che vi vengono in mente) potrebbero far capolino dei chioschi di iTunes, dove sarebbe possibile acquistare (e ovviamente scaricare sul proprio device) film, album, e tutti gli altri elementi in vendita sullo store di Apple.

Indicatori di stato luminosi nel futuro iPhone

È bene ricordarsi ogni tanto che iPhone è, prima di tutto, un telefono cellulare: questo, ad esempio, lo distingue (oserei dire “evolve”) da un prodotto simile come può essere iPod touch. Partendo da questo presupposto, che è bene non dimenticare per tutta la trattazione seguente, vogliamo portare alla luce un’altra (seppur piccola) lacuna del melafonino: la mancanza di indicatori di stato “always-on” che permettano all’utente di avere sempre a disposizione la notifica di eventi senza dover per forza accendere lo schermo. Non stiamo parlando della classica lucina colorata che lampeggia (a volte infastidendo addirittura il sonno del possessore), ma di qualcosa più Apple-Style. È stato infatti depositato un interessante brevetto (immagine qui sopra) che riguarda gli indicatori di stato sul futuro iPhone.

Un nuovo brevetto Apple per i mini CD-ROM

patent-071129-1-tm.jpg

Avete presente i mini CD-ROM che si trovano a volte allegati alle riviste? Se siete un Mac user e ne avete avuto uno fra le mani almeno una volta, avrete anche notato che il vostro computer non può leggere i dischi in quel formato. Poco male, direte voi, visto che di solito sono zeppi di futili stupidate pubblicitarie. A Cupertino però hanno pensato che vendere i propri software su dischi di dimensioni ridotte, a fronte di una ridotta capienza del supporto, comporterebbe comunque un notevole risparmio nella produzione e nella distribuzione, ed hanno pensato bene di inventarsi una soluzione.