Apple, Samsung e tutti gli altri produttori di smartphone e tablet che vendono i loro prodotti in Italia devono pagare i diritti agli autori dei contenuti multimediali che su di essi vengono archiviati e riprodotti.
E’ questo, in sintesi, il parere di Gino Paoli, che parlando con il Corriere Della Sera nella sua veste di presidente SIAE è intervenuto per chiarire quelli che definisce “equivoci”. Non si tratta di far pagare di più al consumatore, spiega Paoli, perché sono le aziende che devono assorbire i costi delle nuove tariffe sull’equo compenso.
brani iTunes
Apple introduce le anteprime da 90 secondi in iTunes Store
Apple (piano piano, sottovoce, come piace a noi – chi becca questa vince un iPad
I Love Stars: facili stelline su iTunes
Il mio recente acquisto di un iPod Classic ricondizionato da 120GB ha dato il via ad un vero e proprio riordino della mia libreria iTunes. Dopo una certa scrematura però, la libreria pesa ancora più di 60GB e se posso dire di aver sistemato tutto (ordine delle tracce, copertine, etc.), ovviamente così non può essere per la classifica che si assegna ad ogni brano tramite le stelline. Mettersi ad assegnare le stelline a così tanta musica è un lavoro veramente improbo e che richiederebbe un’infinità di tempo per essere fatto con un minimo di senso.
Nuovi prezzi di iTunes e classifiche
A pochi giorni dall’introduzione dei nuovi prezzi dei brani di iTunes Store, sembra che le vendite di alcuni brani, il cui prezzo è aumentato a 1,29 euro, siano diminuite. Il pubblico privilegia i brani più economici?
Non è facile dire se l’aumento di prezzo abbia causato una diminuzione dei profitti, dato che piccole variazioni in negativo nelle vendite, portano comunque, dato l’aumento del prezzo, ad un incremento dei ricavi. Ci sono comunque stati grossi cambiamenti in classifica tra martedì e giovedì, che mostrano chiaramente che canzoni più care hanno ceduto posizioni in favore di brani più economici.
iTunes Store, arrivano le novità annunciate a gennaio
Al MacWorld di San Francisco, Phil Schiller l’aveva annunciato per il primo aprile; un paio di settimane fa la data è stata posticipata al 7 aprile, presumibilmente per il timore dell’effetto Fool’s Day; oggi, tutte le novità riguardanti i prezzi e il formato utilizzato per la codifica dei brani che sono venduti su iTunes Store sono finalmente andate on-air.
Riepiloghiamo, quali sono le novità? Per prima cosa i brani saranno tutti, o quasi, nel formato iTunes Plus, con codifica a 256 kbit, senza DRM; poi ci saranno tre diverse fasce di prezzi, da 69 centesimi a 1,29 euro. Ma come stanno effettivamente le cose?
Apple teme il pesce d’aprile e posticipa i nuovi prezzi di iTunes
Sembra ormai tanto lontano quel sei gennaio in cui, dal palco del Moscone Center, Phil Schiller annunciava tutte le novità in quello che sarà ricordato come l’ultimo MacWorld con la partecipazione di Apple. Tra le varie novità che sono state presentate c’era anche quella della nuova politica dei prezzi per i brani acquistabili sullo store di iTunes.
La pressione delle case discografiche su Apple è stata piuttosto elevata, così, in cambio della pubblicazione dei brani nel formato iTunes Plus ad alta qualità e (quasi) privo di protezione DRM, ha ottenuto di poter scegliere quale prezzo far pagare per un brano, a seconda, presumibilmente, della sua popolarità, scegliendo tra tre diverse fasce di prezzo. Il nuovo corso avrebbe dovuto iniziare il primo di aprile, tuttavia…