Il CdA Apple fa pressioni su Cook per le poche innovazioni recenti?

L’autunno e i primi mesi del 2014 ci riserveranno molte sorprese e vedremo nuovi sorprendenti prodotti. Il CEO di Apple Tim Cook lo va ripetendo ormai da mesi, quasi come se volesse riparare, indirettamente, al lungo periodo senza “lanci” di rilievo che ha caratterizzato questi primi mesi del 2013.
A quanto riporta un giornalista di Fox Business Network il CdA Apple avrebbe iniziato a fare pressioni, però, nella convinzione che un periodo troppo lungo senza novità possa rivelarsi seriamente deleterio per l’azienda.

13.08.08-Gasparino

Art Levinson nuovo Presidente del C.d.A. Apple, Bob Iger (CEO Disney) nuovo membro

Apple ha annunciato con un comunicato ufficiale che Arthur D. Levinson è il nuovo Chairman Of the Board (Presidente del C.d.A) di Apple Inc, il ruolo che è stato di Steve Jobs nel breve periodo che ha separato le sue dimissioni e la sua dipartita. Nessuna sorpresa al vertice: Levinson, attualmente CEO di Genentech, ricopriva già la carica di vice-Presidente dal 2005 e ha fatto parte a fasi alterne di tutti e tre i comitati interni al Board Apple fin dall’anno 2000, quando divenne membro.
Apple ha fatto sapere anche che da oggi il C.d.A. dell’azienda ha guadagnato un nuovo membro: Bob Iger, CEO e Presidente della Walt Disney Company. Farà parte del comitato interno al Board che soprassiede allo scrutinio dei report finanziari della compagnia.

Steve Jobs rassegna le dimissioni

In una triste nota resa pubblica solo pochi minuti fa, Steve Jobs, fondatore della storica compagnia di Cupertino, ha rassegnato le dimissioni da CEO di Apple. Nella lettera, Jobs indica come suo successore Tim Cook, che lo ha sostituito nei suoi momenti di assenza dovuti alla salute cagionevole.

Anche LIUNA e ISS spingono per un piano di successione pubblico

Qualche tempo fa il CALPers e il Central Laborer’s Pension Fund, due fondi pensione statunitensi azionisti di Apple hanno richiesto formalmente all’azienda la pubblicazione di un piano di successione depositando una shareholders resolution che verrà votata al prossimo meeting degli azionisti del 23 febbraio. La richiesta non è nuova ed è tornata alla ribalta dopo che Steve Jobs ha deciso di usufruire di un nuovo periodo di assenza per malattia, il terzo da quando 7 anni fa gli fu diagnosticato un tumore al pancreas.

Ora anche il Laborers’ International Union of North America (LIUNA) e l’ISS (Institutional Shareholder Services) hanno appoggiato la mozione per un piano di successione pubblico e invitano gli azionisti a votare a favore della richiesta alla prossima assemblea.

Apple senza Steve Jobs, la questione della successione

Tim Cook e Steve Jobs

La domanda che mi sono sentito rivolgere più spesso, ieri, dopo l’ufficializzazione del nuovo periodo di congedo per malattia di Steve Jobs non è nuova: “Apple avrà ancora successo quando Steve Jobs non ricoprirà più un ruolo di primo piano dell’azienda?”. E la vecchia storia della successione, che si ripropone anche in queste ore come un deja vu un po’ particolare, di cui è facile individuare l’origine: si parlava dello stesso identico problema nel 2009 e ancor prima nel 2004, quando a Jobs fu diagnosticato un tumore al pancreas. In entrambi i casi fu Tim Cook a fare le sue veci in quelle che vengono definite “day to day operations”.

In tanti, compreso Massimo Mantellini nel suo blog sul Post, sostengono che nessuno può davvero fornire una risposta a questa vexata quaestio. Beh, in realtà non è del tutto vero. Una risposta a questa domanda l’aveva fornita lo stesso Steve Jobs tre anni fa. Gliela aveva rivolta Fortune.

CalPERS vuole cambiare la Corporate Governance di Apple

Il California Public Employees’ Retirement System, vale a dire il più grande fondo pensione degli Stati Uniti, vuole cambiare i metodi con cui viene eletto il consiglio di amministrazione di Apple e di altre 57 aziende in cui investe i risparmi dei propri associati.

Allo stato attuale i membri del “Board of Directors” possono mantenere il loro posto grazie ad un singolo voto favorevole. Un metodo di riconferma del Consiglio che secondo il CalPERS svuota la comunità degli azionisti di qualsiasi potere decisionale sulla corporate governance dell’azienda. L’alternativa proposta è il voto a maggioranza per la riconferma annuale di ogni director. Se la maggioranza non c’è, il consigliere deve dimettersi.

Ron D. Sugar e i fallimenti di Northrop Grumman in Virginia

I dipendenti degli Apple Store, per essere assunti, devono dimostrare ottime conoscenze dell’universo Apple e un buon attaccamento alla filosofia dell’azienda. E in alcuni casi particolari questi possono essere fattori che determinano la finalizzazione di un contratto di lavoro, come avevamo visto in occasione delle recenti polemiche sulle politiche di gestione del personale all’Apple Store Le Gru.

Nella scelta del più recente dei suoi Consiglieri di Amministrazione, Ronald D. Sugar, Apple non sembra aver fatto troppo caso a questi aspetti. Sorprende scoprire che il nome di Sugar è legato a doppio filo ad un fallimento informatico “targato Windows” di dimensioni tutt’altro che trascurabili.

WSJ: il CdA Apple meno indipendente senza York

Con la morte di Jerome York, membro anziano del Board of Directors di Apple, il consiglio è meno indipendente dalla visione e dalle direttive della divisione operativa di Apple, Steve Jobs in testa. E’ la tesi del Wall Street Journal, che in un articolo firmato, guarda caso, da Yukari Iwatari Kane, riporta alcune vecchie dichiarazioni scottanti di York mai rivelate prima.

Sebbene facesse parte del Consiglio di Amministrazione di Apple da una dozzina d’anni, York era considerato come il membro più indipendente dall’influsso di Steve Jobs. Il compito di un Board of Directors è quello di tutelare gli investitori, anche al costo di scontrarsi con il CEO o altre figure importanti quando le loro decisioni non possono essere condivise.

York, da buon veterano della grande industria, lo sapeva bene ed è per questo che quando un anno fa venne a conoscenza delle gravissime condizioni di salute di Jobs e della contingente volontà di non renderle pubbliche fu vicinissimo a dare le dimissioni. “Mr York” scrive il WSJ “si definì disgustato per l’omissione e aggiunse che al tempo non si dimise perché voleva evitare di sollevare l’inevitabile polverone che avrebbe seguito la rivelazione delle motivazioni del suo abbandono”.

Oggi l’incontro con gli azionisti, Jobs presente

Si terrà quest’oggi a Cupertino l’annuale incontro fra il consiglio di amministrazione di Apple e gli azionisti. E’ prevista come ogni anno la rielezione dei sette membri del Consiglio e secondo quanto riportano sia Reuters che Bloomberg sarà presente all’incontro anche Steve Jobs. Il CEO di Apple non ha mai mancato l’appuntamento da quando è tornato al timone nel 1997, eccezion fatta per lo scorso anno quando di questi tempi El Jobso era assente per malattia.

L’incontro di quest’anno porta con sé una novità interna al consiglio di amministrazione. Andrea Jung, CEO di Avon e membro del Board di Apple dal 2008 ha sostituito Bill Campbell, CEO di Intuit e veterano del CdA di Cupertino, nel ruolo di co-lead director. La 51enne Jung, unica donna del Consiglio, è considerata una outsider rispetto ai colleghi. Campbell è tutt’ora membro del Consiglio.

Levinson abbandona il C.d.A. di Google

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Si sfalda un’altra delle liaison dangereuses che univano Google ed Apple. Arthur Levinson, CEO dell’azienda farmaceutica Genentech (ora Roche) e membro del Board of Directors di Apple, si è dimesso ieri dal consiglio di amministrazione di Google con effetto immediato.
Non sono state fornite motivazioni ufficiali per le dimissioni di Levinson anche se non ci vuole molto per comprendere che la decisione possa essere seguita alle pressioni che le agenzie federali preposte alla vigilanza sulla concorrenza stanno esercitando su entrambe le società da ormai qualche mese. Jon Leibovitz, presidente della Federal Trade Commission, ha rilasciato una dichiarazione che avvalora questa tesi.