In un liceo di West Newbury, Massachussetts, sono dovuti intervenire i pompieri quando l’iPod di una studentessa è esploso senza apparente motivo nel bel mezzo delle lezioni.
In un liceo di West Newbury, Massachussetts, sono dovuti intervenire i pompieri quando l’iPod di una studentessa è esploso senza apparente motivo nel bel mezzo delle lezioni.
Proprio poco fa abbiamo riportato una notizia che, con l’arrivo di Snow Leopard che ha catalizzato la maggior parte della nostra attenzione, era passata in secondo piano. La questione degli iPhone esplosivi è più complessa di quanto possa sembrare: se fosse vero che le esplosioni dei devices sono state causate da una elevata pressione delle dita sullo schermo e non da un difetto della batteria (cosa che può capitare), Apple dovrebbe intervenire in qualche modo. In Italia abbiamo avuto un presento caso di “iDeflagrazione” che però non ha accolto i riflettori mondiali. Niente paura però, a difendere l’italico popolo ci penserà uno dei più famosi pm che le cronache degli ultimi anni hanno visto come protagonista. Mi riferisco al noto pm Raffaele Guariniello che, a mio avviso inaspettatamente, è un possessore e amante di iPhone.
iPhone è uno strumento di distruzione di massa. No, non è la teoria di qualche particolare gruppo religioso che vede nel progresso un mostro da eliminare a tutti i costi ma una spaventosa realtà che interessa tutti i melafonini mondiali. Noti sono ormai i casi nel mondo di iPhone esplosi: anche il pubblico meno attento verso questo mondo, per via della sovraesposizione mediatica della notizia, è a conoscenza che recentemente in Francia è esploso un iPhone. Apple si giustifica dicendo che non è stato un problema alla batteria a causare l’esplosione del device (è questo componente che, in genere, genera questo tipo di incidente) ma una forte pressione applicata sullo schermo. Ecco perché iPhone potrebbe diventare uno strumento di distruzione di massa: se davvero bastasse applicare pressione in una specifica area dello schermo, non escluderei un suo utilizzo bellico nell’immediato futuro.
Dopo le notizie sulla (inesistente) campagna di ritiro di iPod nano coreani e l’inchiesta di una TV di Seattle che avrebbe raccolto centinaia di eventi simili, Il Times Online riporta ora un nuovo caso di iPod esplosivo, avvenuto circa un mese fa a Liverpool.
L’iPod touch di Ellie Stainborough è esploso in una nuvola di fumo poco dopo che il padre Ken l’aveva inavvertitamente fatto cadere.
A seguito dell’impatto l’iPod ha iniziato ad emettere una specie di sibilo e del fumo. L’uomo, senza farsi troppe domande lo ha lanciato nel giardino dietro casa, dove poco dopo il dispositivo è saltato letteralmente in aria. L’aspetto più inquietante della vicenda, su cui comprensibilmente il Times ha montato l’intero articolo, è la risposta di Apple, contattata prontamente da Ken Stainborough: vi ripaghiamo l’iPod ma solo a patto che stiate zitti per sempre.