Apple ancora brand di maggior valore

Apple continua a possedere il brand di maggior valore. È per il quinto anno, anche se non consecutivo. L’azienda di Cupertino ha infatti ripreso il posto occupato lo scorso anno da Google.

CEO AT&T: gli operatori mobili non potranno più sopportare i sussidi

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Gli operatori telefonici come AT&T non saranno più in grado di sopportare le richieste dei produttori di telefoni riguardo il pagamento dei sussidi che hanno permesso al mercato degli smartphone di arrivare al punto in cui si trova ora. Lo ha detto il CEO di AT&T Randall Stephenson, parlando ieri ad una conferenza con gli investitori, sottolineando come l’attuale modello economico non sia più accettabile.

iPhone 5s primo nelle vendite statunitensi di Settembre; 5c e Galaxy S4 in lotta per il secondo posto

iphone 5s 5c vendite

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Lo sapete già, il 10 Settembre scorso sono stati presentati al mondo i nuovi iPhone, 5s e 5c, già usciti in diverse parti del pianeta (ma ancora non in Italia, ahinoi) e di fatto sostituti di un iPhone 5 ormai fuori dal mercato. Oggi, tramite i rusltati di una ricerca effettuata da Canaccord Genuity, siamo in grado di fornirvi alcune informazioni riguardanti le vendite statunitensi dei due prodotti per quanto riguarda i quattro carrier principali degli Stati Uniti (stiamo parlando di At&T, Verizon, Sprint e T-Mobile). 

PRISM: Apple (e molti altri) hanno consegnato i vostri dati alla NSA

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Si tratta della notizia del giorno. Probabilmente del mese. Forse dell’anno. La National Security Agency, agenzia statunitense specializzata nella sicurezza nazionale, ha avuto accesso negli scorsi sette anni ai dati degli utenti di Verizon, Microsoft, Skype, Facebook, Yahoo e persino Apple, in certi casi con l’accesso diretto ai server di queste compagnie.

CEO France Telecom: “Apple è meno arrogante e più flessibile”

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Apple non si fa convincere facilmente. Quando Cupertino e i suoi portavoce intendono fare in modo che qualcuno firmi un contratto, non è Apple che ci rimette. Lo dimostrano anche gli scomodi accordi che gli operatori telefonici sono costretti a firmare se intendono distribuire iPhone nei loro negozi e i racconti degli scorsi mesi. Ora il CEO di France Telecom (Orange) dice che Apple non solo è meno arrogante di prima, ma anche più flessibile.

iPhone 5 ad ottobre, lo conferma il vicepresidente di AT&T

iPhone 5

iPhone 5

Dopo il recente rumor sull’iPad 3 (in arrivo durante i primi mesi del 2012, secondo il Wall Street Journal), poteva mancare un nuova indiscrezione sulla data di uscita dell’iPhone 5? Ovviamente no, e infatti siamo qui a parlarne.

Quando uscirà l’iPhone 5? Ad ottobre, almeno questo è quello che ha riferito il vicepresidente di AT&T, sembra che il VP del carrier telefonico abbia avvisato i dipedenti di non prendere ferie nei prossimi due mesi, perchè l’azienda sarà “molto, molto impegnata” per i prossimi sessanta giorni.

iPhone 5: in vendita a fine ottobre?


Continuano a susseguirsi i rumors e le indiscrezioni riguardo la data di lancio di iPhone 5. Il nuovo smartphone di Cupertino è atteso per questo autunno, e sarà verosimilmente presentato al pubblico insieme alla release ufficiale di iOS 5 e di iCloud, il nuovo servizio gratuito di cloud computing che Apple offrirà ai suoi clienti entro la fine dell’anno. Da alcune settimane si parla di settembre come del mese previsto da Cupertino per l’arrivo sugli scaffali del dispositivo (addirittura con una presentazione entro la fine di agosto). John Paczkowski di AllThingsD, però, pubblica le indiscrezioni di un suo informatore secondo cui iPhone 5 dovrebbe vedere la luce solo il prossimo ottobre.

Apple vende iPhone sbloccati anche in USA. E i gestori?

Dopo il rumor di qualche giorno fa, arriva la conferma ufficiale che Apple ha iniziato la vendita di iPhone “contract-free” anche negli USA. I prezzi per avere un iPhone libero da qualunque vincolo contrattuale (tipicamente della durata di 2 anni) sono 649 dollari per il modello da 16GB e 749 dollari per il modello da 32GB. Gli iPhone “sbloccati” saranno venduti direttamente da Apple senza una scheda SIM, dal momento che sarà appunto possibile utilizzare il terminale con qualunque operatore mondiale.

Gli Stati Uniti, quindi vanno ad aggiungersi ai 34 paesi nei quali lo smartphone viene già venduto senza lock operatore.

AT&T: nessun iPhone 5 a giugno o luglio

Si è letteralmente perso il conto delle indiscrezioni e dei rumors comparsi sulla rete nelle scorse settimane a proposito di un “ritardo” nel lancio di iPhone 5. Come se i precedenti report non bastassero, ora anche il carrier statunitense che per primo ha avuto l’esclusiva di iPhone, AT&T, avrebbe confermato che non è previsto alcun nuovo smartphone made in Cupertino per i mesi estivi.

Verizon: “iPhone 5 sarà un device universale”

Fran Shammo, Chief Financial Officer di Verizon si è fatto scappare una informazione riguardo il prossimo iPhone. Shammo ha infatti sostenuto che iPhone 5 sarà un “global device”. La definizione, sfuggita al CFO durante una conferenza, suggerisce che il prossimo smartphone di Apple sarà un dispositivo in grado di funzionare contemporaneamente su rete CDMA e su rete GSM.

iPad 2 già in produzione?

Secondo quando riportato dal Wall Street Journal Apple ha già iniziato la produzione del secondo modello del suo iPad. In base alle fonti, considerate informate sui fatti, iPad 2 sarà dotato di una fotocamera (forse due?) e di un processore più efficiente.

In base alle informazioni emerse negli ultimi mesi a proposito del prossimo tablet, il nuovo modello dovrebbe essere più sottile e leggero di quello attualmente in commercio. Dovrebbe essere equipaggiato di almeno una fotocamera nella parte anteriore per supportare la tecnologia FaceTime e il display dovrebbe utilizzare la stessa risoluzione del modello attuale (l’eventualità che abbia un Retina Display sembra essere ormai tramontata).

Falla di AT&T: arrestate due persone

Ricordate l’attacco ai danni dei server di AT&T portato a termine lo scorso giugno? La falla aveva permesso di raccogliere, grazie ad uno script, un gran numero di indirizzi email privati associandoli all’ICC-ID degli utenti (codice indentificativo della SIM) che accedevano a Internet con il proprio iPad tramite la rete del gestore americano.

Gli hacker della Goatse Security si erano accorti che inserendo un ICC-ID in una richiesta HTTP sul sito di AT&T era possibile ottenere in risposta l’indirizzo email dell’utente associato al codice stesso. I dati raccolti, tuttavia non erano particolarmente sensibili. In base a quanto riporta Reuters, Daniel Spitler e Andrew Auernheimer sono stati accusati di aver portato a termine un attacco di forza bruta, durato cinque giorni, durante il mese di giugno.

iPhone Verizon sarà leggermente più costoso?

In base a quanto apprendiamo da AppleInsider, il tanto atteso iPhone compatibile con la rete dell’operatore statunitense Verizon, che probabilmente sarà presentato nel tardo pomeriggio (ora italiana), potrebbe essere venduto per circa 20-30 dollari in più rispetto al modello tradizionale.

L’aumento del prezzo sarebbe giustificato dal maggiore costo dei componenti per le comunicazioni CDMA compatibili, stimato appunto per qualche decina di dollari in più rispetto a quelli tradizionali (UMTS).

App Week: Google Voice per iPhone

Sebbene fisicamente presente in App Store ma non scaricabile dalla filiale italiana del negozio di applicazioni per iPhone e iPod touch, la disponibilità di Google Voice per iPhone è sicuramente un evento da rimarcare. L’applicativo ufficiale per il servizio di telefonia e messaggistica alternativa “made in Google” è stato finalmente approvato durante la scorsa settimana dai perfidi censori di Cupertino garantendo così a tutti gli iPhoners americani la gratuità, o presunta tale come analizzeremo più avanti, della comunicazione mobile interna.

Forse superfluo, ma doveroso, ricordare che qui in Italia Google Voice è una realtà ancora attesa anche se qualcuno attraverso alcuni barbatrucchi riesce ad avere il servizio parzialmente funzionante sul proprio melafonino senza essere fisicamente sul suolo US.

iPhone 5, Nuovi indizi sul sensore da 8 Megapixel

Qualche giorno fa vi parlavamo della presentazione di un nuovo sensore da 8 Megapixel sviluppato da OmniVision che, per dimensioni e periodo d’inizio della produzione di massa, potrebbe essere introdotto in alcuni nuovi prodotti designed in Cupertino ed in particolare sul successore dell’iPhone della discordia: l’iPhone 5.

In quell’articolo accennavamo al perché, probabilmente, i progettisti di Apple abbiano inserito di volta in volta dei sensori più performanti rimanendo sempre un passo (o anche due) dietro alla concorrenza. Ed il motivo era che il melafonino, oltre a telefonare, deve agganciarsi ad internet. Ma se le reti dei gestori di telefonia mobile non sono abbastanza prestanti non ha molto senso produrre foto e video molto “pesanti” (in termini di MegaByte).

Ma forse qualcosa sta per cambiare.

iPad disponibile negli AT&T e Verizon Store dal 28 ottobre

iPad + MiFi, Verizon celebra il matrimonio. Photo: Tested

Apple continua ad ampliare i canali di vendita dell’iPad in vista della stagione delle compere natalizie. Dopo il lancio nei mega-store della catena Target, dove il Tablet è disponibile dai primi di ottobre, ieri l’azienda di Cupertino ha annunciato che l’iPad verrà venduto dal 28 ottobre anche presso i punti vendita di AT&T e, udite udite, Verizon.

Se ci si poteva aspettare un allargamento della partnership fra Apple e l’operatore AT&T, che per altro avrà disponibili solamente iPad Wi-Fi+3G, arriva abbastanza inaspettato l’annuncio di un accordo di vendita anche con il carrier concorrente. La notizia ha un discreto peso soprattutto nell’ottica di un avvicinamento fra la Mela e Verizon, che secondo le indiscrezioni recentemente pubblicate da WSJ e New York Times nel 2011 potrebbe finalmente offrire l’iPhone (in versione CDMA) ai propri clienti.

iPhone 4, prime foto e video dell’unboxing

Alcuni fortunati clienti statunitensi si sono visti recapitare in anticipo di due giorni l’iPhone 4 che avevano preordinato lo scorso 15 giugno su Apple Store Online. “Natale è arrivato in anticipo” si legge in alcuni dei tweet dei possessori. Apple aveva già fatto sapere che alcune spedizioni sarebbero arrivate oggi (mercoledì), ma chi ha ricevuto il proprio nuovo iPhone 4 ieri l’ha avuto per errore, tanto che i nuovi melafonini in alcuni casi sono buoni solo come fermacarte.

I server dell’attivazione a quanto pare non sono ancora in servizio (o sono stati bloccati dopo i primi invii anticipati). Chi ha già fra le mani un iPhone 4 e non riesce a sbloccarlo, non può fare altro che ammirarlo come si farebbe con una statuetta. Questa almeno è la versione corroborata da una buona parte di quelli che ha ricevuto il telefono nelle ultime ore. A quanto pare qualcuno è riuscito comunque a procedere all’attivazione, come dimostrano alcune foto postate sui forum di MacRumors.

L’hacker di AT&T è un invasato razzista

Qualche giorno fa l’FBI ha arrestato Andrew “Escher” Auernheimer, l’hacker di Goatse Security che ha rivelato la grave falla nel sistema di AT&T. Grazie a quella breccia, senza colpo ferire, il gruppo di sedicenti hacker ha potuto raccogliere più di 100.000 email associandole al relativo ICC-ID della microSIM. Sebbene fosse stata avvertita della falla prima che venisse pubblicamente rivelata, AT&T non ha gradito e si è rivolta all’FBI. Nella perquisizione della casa dell’hacker i federali hanno trovato cocaina, LSD, ecstasy ed altri stupefacenti e medicinali. Inutile specificare che Auernheimer è stato sbattuto in cella con quattro accuse di cui dover rispondere.

In casi come questo non è difficile schierarsi dalla parte dell’hacker, soprattutto quando è autore di un’azione che  mette in evidenza la pochezza e l’incapacità di un gigante odioso e prepotente come AT&T. Purtroppo però questa reazione “emotiva” non sempre aiuta a leggere correttamente i fatti. In quest’occasione i fatti sono abbastanza chiari: Auernheimer sembra un personaggio uscito da un libro di Joe Lansdale. E non fa parte del cast dei buoni.

iPhone 4: AT&T e Best Buy sospendono i preordini, slittano le date di spedizione

iPhone 4 è già un successo senza precedenti ancora prima del lancio. I preordini del dispositivo sono stati più di 600.000, ed Apple nello stesso comunicato in cui ha rivelato la cifra stratosferica si è scusata con i clienti per i problemi informatici che hanno complicato non poco la prenotazione del dispositivo. I server di Apple Store Online, come anche quelli di AT&T, non hanno retto lo tsunami di contatti e di operazioni contemporanee.

L’incredibile richiesta (e pensare che per ora iPhone 4 è disponibile solo in nero) ha già avuto anche un’altra conseguenza: riuscire a mettere le mani su un iPhone 4 il giorno del lancio sembra già essere diventata un’impresa impossibile. La data di spedizione per chi ordina da oggi negli U.S.A. è slittata al 14 luglio, mentre AT&T e Best Buy hanno bloccato la possibilità di pre-ordinare il dispositivo.

Falla AT&T: arrestato l’hacker che l’ha rivelata

L’FBI ha arrestato ieri Andrew “Escher” Auernheimer, l’hacker che assieme ad alcuni collaboratori ha scoperto e svelato la falla nel sistema di AT&T che ha permesso la raccolta di più di 100.000 indirizzi email di acquirenti di iPad 3G. Non sono le accuse di frode informatica ad aver portato all’arresto dell’informatico, fondatore di Goatse Security: quando i federali hanno perquisito la sua abitazione nell’Arkansas hanno trovato diverse dosi di cocaina, LSD ed altri stupefacenti.

Figuraccia AT&T: falla espone le email degli utenti di iPad 3G

A quelli di Gawker proprio non è andata giù di non essere stati invitati al WWDC 2010 dopo aver comprato un prototipo di iPhone e ricattato Apple per avere la certezza dell’autenticità del dispositivo. E’ così che uno scivolone bello grosso di AT&T, una falla di sicurezza del sito del carrier che ha esposto al “pubblico ludibrio” 114.000 indirizzi email dei primi acquirenti di iPad 3G con annesso piano tariffario dell’operatore, nel titolone di Valleywag diventa tutta colpa di Apple.

Screzi a parte, il problema evidenziato da Gawker e scoperto da una cricca di esperti che si fa chiamare Goatse Security (con chiaro riferimento ad un vomitevole meme internettiano) è abbastanza serio. La falla ha permesso di raccogliere, grazie ad uno script, un gran numero di indirizzi email privati associandoli all’ICC-ID dell’utente (codice indentificativo della SIM).