Ormai è da molto tempo che si parla di una possibile versione di Office per iPad. Se ne cominciava a parlare addirittura già dal lancio della prima versione del tablet made in Cupertino, nel lontano 2010, quando Microsoft si lasciava andare alla possibilità di un lancio su iPad della sua famosa suite di produttività. Ma nonostante i rumor e le indiscrezioni di un lancio imminente che di tanto in tanto squarciavano la rete, per il momento non abbiamo ancora alcuna versione di Office disponibile sul nostro tablet. O meglio, una c’è, ma è Office Mobile, è per iPhone, ed è disponibile soltanto per gli abbonati ad Office 365. Not a big deal, insomma.
Applicazioni
App Store: i nuovi arrivati non riescono ad avere successo
iOS e Android rappresentano una alternativa unica nel panorama dello sviluppo software. Una opportunità impensabile fino a qualche anno fa. Uno sviluppatore può creare un’applicazione e distribuirla a costo quasi nullo grazie alle piattaforme messe a punto da Apple e Google. Il problema, rileva una recente ricerca di Distimo, è che il successo non è scontato, ed è anzi quasi impossibile da raggiungere per i nuovi arrivati sugli store.
Cinque app per le dimissioni di Benedetto XVI
Da ieri non si parla d’altro, Bruno Vespa ha addirittura dedicato una puntata speciale di Porta a Porta in prima serata a questo evento storico. Papa Benedetto XVI lascia il suo mandato e dal primo marzo non sarà più pontefice. Se è vero che per ogni cosa c’è un’app vediamo come possiamo seguire da vicino la vicenda con le applicazioni per iPhone e iPad, con un pizzico di ironia.
Skuola.net: la nuova app dedicata agli studenti (e non solo)
Il 2013 scolastico si è aperto con una grossa novità, l’iscrizione online obbligatoria, o quasi. Sono in molti a non sapere come procedere, ma a tutto c’è una soluzione. Almeno quando si tratta di trovare online materiali di studio e didattici. Skuola.net è la nuova applicazione rilasciata sull’App Store dall’omonimo portale che mette a disposizione oltre 70.000 appunti, news, video, guide su iscrizioni online o sulla visualizzazione delle pagelle elettroniche, ma anche per prepararsi agli esami e alla scelta consapevole di scuola e università.
Apple rimuove un’app malevola da App Store
Nella giornata di ieri, Kaspersky Lab, noto produttore antivirus aveva reso nota una nuova allerta relativa ad un’app approvata in App Store e Google Store per Android che sfoglia la rubrica dell’utente e invia le informazioni in essa contenute ai server dello sviluppatore. In questo modo lo sviluppatore era in grado di usare i numeri di telefono raccolti per inviare sms che pubblicizzavano l’app stessa.
I propri voti, la propria media ed i calcoli sul voto di laurea con l’applicazione myLibretto [giveaway!]
Ogni giorno riceviamo segnalazioni di sviluppatori o di semplici lettori che ci mettono a conoscenza di nuove applicazioni di tutti i generi. Purtroppo non sempre è possibile recensirle tutte così dobbiamo fare delle scelte e decidere quali riteniamo essere quelle da mettere sotto le luci della ribalta.
Quella di cui vi parleremo oggi è una applicazione che ha suscitato il nostro interesse fin dalla prima segnalazione. Si tratta di un’applicazione che può tornare utile a tutti gli studenti universitari che usano un Mac. L’app è sviluppata da un laureando in informatica dell’Università di Torino, Marco Sero. Un’applicazione da un universitario per gli universitari il cui nome già lascia intuire di cosa si tratti: myLibretto.
Printopia: AirPrint per tutti [più Giveaway]
Nella recensione di oggi vi proponiamo una utility degna di questo nome che permetterà a tutti gli utenti che non possiedono una stampante compatibile con la tecnologia AirPrint di utilizzare comunque il sistema di stampa senza fili con l’aiuto del proprio Mac.
Printopia, infatti, è una piccola applicazione che si installa nel pannello delle Preferenze di Sistema e esegue in background in attesa di connessioni AirPrint provenienti dagli iDevice connessi alla stessa rete locale (è necessario, quindi, che il Mac sul quale è installato Printopia e gli iDevice siano connessi alla stessa rete).
Mac App Store alimenta il mercato delle app
Per iniziare la settimana, riportiamo i risultati di un’analisi condotta durante il mese di febbraio 2011 da Distimo, azienda che si occupa di indagini di mercato nel settore delle applicazioni. Solo dopo appena due mesi dall’apertura dello store digitale per le applicazioni per Mac OS X, infatti, è emerso che la vendita delle app appartenenti alla top 300 permette all’azienda di Cupertino di incassare, in media, metà di quanto è possibile ottenere dalla vendite delle prime 300 app per iPad.
Come potete vedere dall’immagine di apertura, tuttavia, le app per il tablet vantano ancora un considerevole vantaggio sui volumi di vendita e il risultato evidenziato dall’indagine è stato ottenuto soprattutto per il maggior prezzo medio delle app vendute su Mac App Store.
Mac App Store già vittima della pirateria
Dopo appena un giorno dalla presentazione ufficiale al grande pubblico, sorgono già i primi problemi per il neonato Mac App Store legati alle misure di sicurezza e alla pirateria. Si trovano, infatti, già i primi tutorial in rete che spiegano come installare applicazioni “craccate” e farle riconoscere al Mac App Store come se fossero state acquistate correttamente.
Dopo i diversi anni passati a cercare di proteggere iOS dalla pirateria, il “cracking” del Mac App Store è risultato fin troppo semplice se si pensa che basta copiare alcuni semplici file per aggirare il meccanismo di protezione del nuovo store online per Mac OS X.
Applicazioni per Mac da regalare a Natale
Continua la nostra rassegna dei migliori regali di Natale per gli utenti Apple; se siete alla ricerca di un’idea originale da poter regalare o, magari, da farvi regalare, in questo articolo potreste trovare qualche spunto interessante per chiunque possieda un Mac.
Niente accessori, borse o hard-disk: in questo articolo vi proporrò solo una selezione dei migliori software in circolazione che, sicuramente, si riveleranno un regalo gradito per tantissimi utenti.
IS Drive, il client BitTorrent già rimosso da App Store
Qualche tempo fa come ricorderete, Apple ha rivisto alcuni punti dei propri termini di approvazione delle App, diventando apparentemente più flessibile e meno rigida sotto alcuni aspetti. La prima App a beneficiare di queste novità è stata l’interessantissima GV Connect che sfrutta in parte le features di Google Voice (in attesa dello sbarco dell’app ufficiale sullo store dopo il clamoroso e tanto rumoroso rifiuto da parte di Apple di qualche tempo fa, ci si può accontentare). Un fatto che sicuramente avrà alimentato le speranze, i sogni e gli entusiasmi dei developer di tutto il mondo, ma la notizia che arriva nelle ultime ore riporta tutti in qualche modo alla realtà.
BitTorrent su iPhone e iPod Touch poteva essere per molti una novità tanto gradita quanto desiderata, e per qualche giorno è stato anche possibile. Con una mossa del tutto inaspettata e fuori da ogni logica comunemente adottata da Apple, nei primi giorni di questo mese (ottobre n.d.r) ha fatto la sua comparsa, o meglio la sua apparizione (per poi sparire altrettanto velocemente) su iTunes un’applicazione molto interessante denominata IS Drive. In pochi giorni di vita IS Drive ha fatto parecchio parlare di se: la sua approvazione ha destato scalpore, la sua bocciatura forse lo farà anche di più.
Ars Design Awards 2010 per applicazioni Mac
Ars Technica ha pensato di organizzare i Design Awards 2010 per le applicazioni scritte per Mac OS X dal momento che, come ricorderete, dopo ben 13 anni Apple ha deciso che durante la prossima Worldwide Developer Conference gli Apple Design Awards saranno destinati esclusivamente alle app per iPhone e iPad.
Molti sviluppatori sono rimasti perplessi per la decisione presa dall’azienda di Cupertino, preoccupati soprattutto per la possibilità di diventare developer di “serie B”; ma Steve Jobs ha assicurato che lo sviluppo e l’attenzione per Mac OS X non passeranno in secondo piano. E così, per rimediare, Ars Technica ha deciso di pubblicizzare la prima edizione degli Ars Design Awards.
App Store per iPad: video e galleria fotografica
Manca ormai meno di una settimana alla commercializzazione di iPad, prevista per sabato 3 aprile prossimo. Nel frattempo cominciano ad emergere nel web i primi screenshot e i primi video che dettagliano le novità presenti nell’iPad App Store, la sezione dello store virtuale di apps dedicata al nuovo Tablet di Apple.
Da quanto si può osservare nelle immagini che pubblichiamo (courtesy of BGR) e nel video (via MacStories) che potete vedere più sotto, gli sviluppatori hanno deciso di rinominare i propri software con delle diciture come “HD”, “Deluxe”, “Extreme” o un più esplicito “for iPad”. Nella home page dell’App Store per iPad compaiono alcuni dei software più noti per iPhone e iPod touch, come Twitterrific, Flick Fishing, Real Racing, Brushes e molte altre.
Apple concede iPad in esclusiva a qualche sviluppatore
Stando a quanto riportato in un articolo del Bloomberg BusinessWeek, Apple ha concesso in esclusiva degli iPad ad un ristretto gruppo di fortunati sviluppatori prima del lancio ufficiale, previsto per il prossimo 3 aprile.
In questo modo viene concessa loro l’opportunità di poter testare le proprie applicazioni direttamente sul tablet realizzato dall’azienda di Cupertino piuttosto che basarsi sugli strumenti di simulazione messi a disposizione dal Software Development Kit implementato da Apple. Come al solito Apple dimostra di essere particolarmente attenta nei confronti della sicurezza e della segretezza riservata ai prodotti in procinto di essere lanciati sul mercato.
iPhone OS e iPad OS rimarranno divisi fino a settembre?
Prendiamo spunto da un paio di articoli interessanti pubblicati sul web per parlare dello sviluppo che Apple sta effettuando per realizzare i prossimi sistemi operativi per iPhone e iPad. Come sappiamo, l’ultima versione per il sistema operativo di iPhone è la 3.1.3 mentre iPad sarà equipaggiato con la versione 3.2. La maggior parte dei cambiamenti effettuati in quest’ultima release sono specifici per il tablet e sono assolutamente necessari per sviluppi futuri.
Una prima cosa che salta all’occhio, confrontando i due OS, è che alcune applicazioni (Borsa, Calcolatrice, Orologio, Meteo) native per iPhone non saranno presenti su iPad. Secondo John Gruber di Daring Fireball, Apple non ha semplicemente potuto creare delle versioni “giganti” di tali applicazioni per eseguirle su iPad non per motivi tecnici, ma per motivi di design. Il problema è che utilizzare la stessa interfaccia grafica adattandola allo schermo da 10 pollici del tablet, pur utilizzando una risoluzione molto alta, crea una strana sensazione. Probabilmente gli ingegneri di Apple sono già al lavoro per implementare delle versioni ridisegnate ad-hoc per iPad e che potrebbero essere presentate con la versione 4.0 dell’OS.
Il WSJ ha un iPad in cassaforte
Come un’opera d’arte da proteggere ad ogni costo, Apple ha concesso al The Wall Street Journal il privilegio di ottenere un iPad in esclusiva per permettere lo sviluppo di un’applicazione ad-hoc con la quale diffondere il giornale anche attraverso una versione digitale.
In fatto di segretezza, Apple non si smentisce nemmeno questa volta, confermando le sue politiche ferree in tal senso. L’iPad, infatti, è tenuto sotto chiave in un cassetto e viene controllato ogni notte da un addetto dell’azienda di Cupertino. La conferma ufficiale arriva da una fonte autorevole, Rupert Murdoch, Chairman e CEO della News Corporation, casa editrice del quotidiano economico.
Cinch: Ridimensioniamo automaticamente le finestre
Nome: Cinch
Categoria: Utilities
Piattaforma: Mac OS X 10.5.x – 10.6.x
Prezzo: $7
Cinch è un’ottima Utility che vi consentirà di gestire al meglio la disposizione delle finestre semplicemente utilizzando il mouse e i bordi sinistro, destro e superiore del vostro schermo o, meglio, della vostra area di lavoro.
iPhone: HTTP Live Streaming obbligatorio
Dal feed RSS per gli sviluppatori di applicazioni per iPhone emerge che d’ora in poi, per poter diffondere video in streaming sul melafonino, sarà necessario utilizzare il protocollo HTTP Live Streaming.
La politica di Apple per lo sviluppo di applicazioni di terze parti è sempre stata chiara fin dall’inizio: tutti i developers devono sottostare alle condizioni dettate da Apple affinchè le loro applicazioni vengano approvate per poter essere vendute su App Store. Tra queste condizioni, una delle più importanti, vi è l’obbligo di utilizzare solo ed esclusivamente le funzioni di libreria fornite da Apple (e quindi certificate, con tanto di documentazione) al rilascio di ogni nuovo firmware e del relativo SDK (Software Development Kit).
Vodafone 360: servizi esclusivi e App Store dedicato
Non capita spesso di assistere a rivoluzioni in grado di modificare radicalmente la vita degli utenti di un determinato prodotto; rivoluzioni così vicine una dall’altra da riuscire a creare non poca confusione negli utenti “meno tecnologici”. Apple ha rivoluzionato il modo in cui le applicazioni vengono vendute all’utente finale: un mercato globale, la possibilità a tutti di costruirsi il proprio banchetto, una chiara politica di divisione degli incassi e una incredibile facilità di acquisto. Come ben sappiamo, tutti i maggiori produttori, nel giro di un anno, hanno sviluppato un negozio di applicazioni per la propria gamma di telefoni cellulari e la recente rivoluzione è che anche Vodafone ha creato un mondo di servizi esclusivi per i suoi utenti.
Vodafone 360 non solo offre un negozio di applicazioni ma una rubrica dinamica in grado di interfacciarsi anche con il proprio computer, la possibilità di condividere foto, un backup regolare tra telefono e computer oltre a tante altre features esclusive.
iPhone e applicazioni: gratis con pubblicità è meglio?
C’è un interrogativo riguardo ad App Store a cui spesso torno col pensiero, ovvero il difficile rapporto presente tra una applicazione e il suo costo. Talvolta appare ingiustificato (qualcuno prova, credo con scarsi risultati, a far pagare materiale che è normalmente disponibile gratuitamente) mentre in altri casi mi verrebbe da “lasciare la mancia” per un gioco da 0,79 euro che mi ha soddisfatto pienamente.
Inoltre, la grande distinzione presente in App Store è tra gli applicativi a pagamento e tra quelli gratuiti. Tra questi ultimi si distinguono quelli che, pur offrendo gratuitamente il proprio contenuto, presentano dei piccoli banner pubblicitari: un modo per rientrare delle spese sostenute per la programmazione.
E se tutte le applicazioni per iPhone diventassero gratuite grazie ad un sistema pubblicitario decisamente più marcato?
App Store: 8500 nuove applicazioni a settimana?
App Store, ovvero per chi ancora non lo sapesse “il negozio virtuale di applicazioni per iPhone e iPod touch“, cresce in maniera impressionante ed è difficile rendersene conto anche se si fa parte della schiera dei “clienti affezionati”. Sono talmente tante le nuove applicazioni che raggiungono ogni giorno lo store che anche per noi “addetti ai lavori” è da sempre stato impossibile fornire una indicazione precisa.
A schiarirci un po’ le idee ci ha pensato indirettamente Apple con alcuni dati interessanti contenuti nella risposta alla FCC’s investigation in merito al boicottaggio di Google Voice. Si legge infatti che ogni settimana in quel di Cupertino arrivano più di 8500 applicazioni da controllare (tra nuovi titoli e updates) e ogni App è accuratamente studiata da 2 “controllori”.
Microsoft cerca sviluppatori per lo Zune HD tra quelli di App Store?
La settimana appena trascorsa è stata ricca di notizie per quanto riguarda lo Zune HD di Microsoft che per molti sarà il vero concorrente sul mercato dell’iPod touch. Per combattere ad armi pari, però, è necessario che il riproduttore multimediale di Microsoft fornisca alla propria clientela la possibilità di personalizzazione che App Store garantisce a tutti gli acquirenti di iPod touch e ovviamente anche di iPhone. Pare che a Redmond questo problema sia stato realmente preso in considerazione tanto da mettere in cantiere le future applicazioni già qualche mese fa. A riportare il fatto è il solito Gruber che, dopo aver ricevuto un’E-Mail da parte di un developer di App Store, lancia un’accusa importante: Microsoft avrebbe offerto denaro per far sviluppare applicazioni sulla sua futura piattaforma.
App Store: con i prezzi troppo bassi è la fine?
A margine dei dati economici di tutto rispetto snocciolati da Apple nella Conference Call appena tenuta, torna a farsi sentire un po’ di malumore da parte di alcuni developers che propongono le proprie creazioni attraverso App Store. Non mi riferisco agli sviluppatori amatoriali (quelli che, per intenderci, creano le proprie App quasi per gioco) ma ai grossi gruppi che, avendo deciso di investire considerevoli somme di denaro in App Store, vogliono avere un margine di guadagno tale da permettere anche il futuro sviluppo di altro materiale. Si è tornati dunque a parlare del prezzo base (i famosi 0,99 dollari) che, secondo alcune correnti di pensiero, uccide il meccanismo stesso alla base di App Store perché fa percepire all’utente un valore economico troppo basso delle applicazioni stesse.
Ma non è la richiesta, in genere, a fare il mercato?