Camera+ rimossa dall’App Store: chi scherza col fuoco…

Ricordate la notizia di qualche giorno fa relativa all’ottima Camera+ per iPhone, sviluppata da Taptaptap? Riassumendo brevemente l’accaduto, il team di sviluppatori aveva sottoposto ad Apple un aggiornamento dell’applicazione che permetteva di usare i tasti volume per azionare lo scatto della foto, garantendo maggiore stabilità (dato che si potrebbe impugnare comodamente l’iPhone con due mani) evitando di ricorrere all’uso del tasto a schermo.
La cosa non è andata giù ad Apple che ha rifiutato l’aggiornamento; sembrava comunque che tutto potesse finire lì, dato che quelli di Taptaptap erano perfettamente a conoscenza che una funzionalità del genere sarebbe stata respinta al 100% e non si erano granché lamentati dell’accaduto e avevano anzi applaudito la coerenza del team di approvazione di Apple.
Ma oggi, Camera+ è sparita dall’App Store. Come mai?

Camera+ e l’uso “improprio” dei tasti volume di iPhone

Doverosa premessa: se state cercando un’applicazione per scattare foto col vostro iPhone che racchiuda tutte le funzioni di cui potreste aver bisogno (effetti, condivisione su social network, stabilizzatore di immagini), allora non pensateci due volte e compratevi Camera+ [link iTunes], sviluppata da Taptaptap.
Premessa a parte, Camera+ rappresenta un ottimo compromesso per tutti coloro che cercano un’applicazione in grado di racchiudere diverse funzionalità, con una grafica accattivante ed una buona dose di effetti per personalizzare i propri scatti.
In un’ottica di costante miglioramento, i ragazzi di Taptaptap hanno sottoposto ad Apple, in questi giorni, la nuova versione della loro applicazione che prometteva di scattare foto utilizzando i tasti volume dell’iPhone anziché i pulsanti a schermo.
E indovinate un po’? Apple ha rifiutato l’aggiornamento.

Google Voice rifiutato da App Store

Apple ha definitivamente negato il proprio App Store alle applicazioni inerenti al progetto Google Voice. Sono state infatti eliminate GV Mobile e Voicecentral mentre l’applicazione ufficiale di Google non ha nemmeno passato i controlli della censura di Cupertino. Se da una parte il messaggio è chiaro (niente Google Voice per iPhone), dall’altra, invece, non si capiscono i motivi di tale scelta dato che appare come una retromarcia rispetto ad una decisione già presa in precedenza (GV Mobile e Voicecentral avevano ottenuto il placet). C’è addirittura chi sostiene che dietro questa decisione (sofferta?) da parte di Apple ci sia pure lo zampino di AT&T: l’operatore telefonico americano, però, consente il servizio Google Voice per BlackBerry. Il mistero si infittisce.

iPhone SDK e App Store. Editoriale

L’articolo di ieri con argomento Google che ha infranto le “leggi di SDK” sapevo che avrebbe potuto creare qualche “forte divergenza di opinione” ed è proprio il bello dei “new-media” la possibilità di “dire la propria” attraverso i commenti: per questo a volte vi “invitiamo caldamente a dire la vostra“. Oggi vorrei staccarmi dal filone delle news riguardo Apple e fermarmi un attimo insieme voi per ragionare su App Store e iPhone SDK. Quelle che seguiranno, non saranno solo le mie personali opinioni: in quasi cinque mesi di lavoro costante su App Store ho conosciuto parecchi sviluppatori italiani ed esteri che lavorano sia “in proprio”, sia come dipendenti di importanti aziende.

Genius Lounge: quel che Apple dà, Apple toglie?

Il 30 luglio analizzavamo nell’articolo iCal: finalmente con Google Calendar. la possibilità di sincronizzare anche via WebDAV i calendari presenti in Google Calendar nel nostro gestore delle attività predefinito: iCal.

Le numerose segnalazioni alla Genius Lounge ci hanno fatto scoprire un’amara verità: il metodo descritto nell’articolo non sembra più funzionare correttamente con tutti i tipi di calendario presenti su Google Calendar dopo l’aggiornamento a 10.5.5.

In particolare, ad essere affetti dai problemi sono i calendari sottoscritti e condivisi da altri utenti: non sembra più essere possibile visualizzare in iCal gli eventi aggiunti su Googel Calendar.