Alla Psystar proprio non si danno per vinti. L’ormai arcinota azienda produttrice di Mac Cloni vuole battere il ferro finché e caldo e lo fa lanciando un nuovo modello di Open computer. L’Open(3), introdotto giusto ieri, è la terza incarnazione dell’Open Computer, il PC con Mac OS X preinstallato venduto dall’azienda e ragione del contendere con Apple. Per chi non avesse seguito l’ormai annosa questione, ricordiamo che Psystar e l’azienda di Cupertino sono ai ferri corti e stanno battagliando in tribunale ormai dalla scorsa estate, quando l’ufficio legale di Jobs e Co. ha rifilato la prima stoccata alla “banda” dei clonatori.
Apple vs Psystar
Apple Vs. Psystar, fallisce tentativo di mediazione
Apple e Psystar se la giocheranno di nuovo in tribunale. Secondo quanto riportato da World of Apple, lo scorso 18 febbraio gli avvocati di Cupertino e gli avvocati dell’azienda di cloni con sede in Florida si sono incontrati privatamente per tentare una mediazione extra-giudiziaria. Tale incontro, che era stato imposto dalla corte e faceva parte del’iter previsto, non ha però avuto alcun esito e la situazione non è mutata.
Psystar all’inizio di febbraio aveva ottenuto l’autorizzazione a depositare una nuova denuncia rettificata rispetto alla denuncia originale respinta dal giudice in dicembre. In tale occasione la corte si è così espressa:
“Psystar può avere un interesse legittimo nello stabilire un esercizio erroneo del copyright, indipendentemente dal parere contrario di Apple. Il fine, ad esempio, può essere quello di capire con chiarezza i rischi cui l’azienda va incontro commercializzando i prodotti in esame in questo caso o altri che essa intenda sviluppare”.
Psystar vs Apple: il clonatore vince una piccola battaglia
La guerra fra Apple e Psystar è ancora lunga e Cupertino sta decisamente vincendo. Ciò nonostante la scorsa settimana l’azienda di cloni con sede in Florida ha vinto la sua prima (marginale) battaglia. Il giudice della U.S. District Court William Alsup ha deliberato in favore dell’“amendment” della denuncia da parte di Psystar. Significa, in parole povere, che Psystar è autorizzata a modificare la propria controdenuncia (quella che seguì al primo “attacco” da parte di Apple) in modo che essa possa essere convalidata dal giudice e successivamente portata in tribunale per il procedimento vero e proprio.
Psystar rinnova la controdenuncia ad Apple
Si apre un nuovo capitolo del procedimento processuale che vede contrapposte Apple e Psystar, l’ormai nota azienda produttrice di cloni Mac con sede in Florida. Lo scorso mese il giudice aveva deciso di non accettare le motivazioni della controdenuncia depositata da Psystar in risposta alle accuse mosse da Apple. Il clone-maker aveva tempo fino al 9 dicembre per presentare un nuovo documento, che è arrivato puntuale: niente più accuse di violazione delle leggi antitrust da parte di Apple ma un nuovo attacco alla EULA di Mac OS X.
Psystar ha una sua EULA e nessuna credibilità
Psystar, il produttore di cloni Mac denunciato da Apple in luglio, ha sfoderato diverse armi per difendersi dalle -fondate- accuse di Cupertino. Nel tentativo di ritagliarsi un ruolo da vittima del gigante che non rispetta i diritti delle piccole aziende, Psystar ha provato ad ergersi a paladina della causa dell’Open Source, con mielose dichiarazioni affidate ora al responsabile Rudy Pedraza (“Psystar promuove l’Open Source con ogni possibile mezzo”), ora agli avvocati, o con mosse di dubbio gusto come cambiare in Open Computer il nome dei propri cloni. Anche Psystar però utilizza un EULA per molti versi restrittiva e chiusa nei confronti dell’utente come e più di quella di Apple, contro la quale apertamente si batte.
Caso Psystar, Apple allarga la denuncia a chi “spalleggia” Psystar
Apple ha presentato alcune modifiche alla denuncia originaria contro Psystar per allargare l’accusa anche ad altri ignoti interessati. Nella giurisprudenza americana quando viene depositato un procedimento, chi formula l’accusa include solitamente degli anonimi “John Doe-s” (l’equivalente del nostro Tal Dei Tali) nella lista dei “defendants”, ovvero coloro che si dovranno difendere nel procedimento. In questo modo l’accusante si premura di chiamare in causa altri soggetti potenzialmente interessati dall’accusa ma ancora ignoti ad inizio processo.
Apple non aveva incluso i suoi John Does ad inizio procedimento ed ha dunque chiesto alla corte di poter modificare l’accusa già depositata per includere altri 10 “ignoti” soggetti che secondo l’azienda potrebbero essere interessati ad una vittoria di Psystar nel processo.
Caso Psystar, il giudice respinge la controdenuncia
Il giudice William Alsup del tribunale del Nord della California ha respinto ieri la controdenuncia di Psystar con la quale l’azienda della Florida produttrice di cloni Mac sperava di poter rispondere alla querela per violazione del copyright sporta da Apple in luglio. Si mette male per il produttore degli Open Computer, che sperava di ribattere e difendersi dalle accuse mosse da Apple convincendo il giudice del fatto che l’azienda di Cupertino stesse operando in regime di monopolio.
Psystar lancia un super clone con Blu-Ray e 9800GT
Quando si dice la faccia tosta. Nonostante la causa che la vede contrapposta ad Apple e nonostante le probabilità di spuntarla in tribunale per l’azienducola della Florida siano bassissime (ulteriori dettagli legali dopo il salto), la Psystar ha presentato ieri un nuovo clone dotato di scheda NVIDIA 9800GT e con supporto alla tecnologia Blu-Ray. Il comunicato stampa è volutamente provocatorio e il tono è di sfida: “Psystar Releases Blu-Ray, Nvidia 9800GT Before Apple”. Il riferimento a Steve Jobs, che durante l’evento del 14 ottobre ha spiegato come il ritardo dell’implementazione del Blu Ray sui Mac sia dovuto semplicemente al fatto che tale tecnologia è un “vespaio”, è più che evidente.
Psystar: non ci accorderemo con Apple
Qualche giorno fa si era diffusa la notizia che Apple e Psystar potessero aver deciso di patteggiare una risoluzione extragiudiziale per il caso che vede protagoniste le due aziende. Tale supposizione era suggerita dall’avvio dell’ADR (Alternative Dispute Resolution) una procedura tipica dell’ordinamento giuridico di alcuni stati degli U.S.A. che prevede la possibilità per le parti in causa di accordarsi ricorrendo alla consulenza di figure legali istituzionali specializzate ma evitando processo vero e proprio. Ieri gli avvocati di Psystar hanno però fatto sapere che l’azienda della Florida denunciata da Apple non ha nessuna intenzione di desistere dal proprio proposito e vuole andare fino in fondo senza rinunciare al processo.
Psystar e Apple verso un accordo privato
Il caso Psystar Vs. Apple è arrivato ad un punto di svolta. Le due parti in causa hanno accettato di avviare una “Alternative Dispute Resolution“, ovvero una procedura che permette ai contendenti di cercare un accordo extragiudiziale senza dover ricorrere al tradizionale (e costoso) processo in tribunale. In questo modo Apple e Psystar, il produttore di cloni Mac che fu denunciato da Apple in luglio, avranno a disposizione strumenti giudiziali alternativi grazie ai quali valutare la situazione e giungere ad un compromesso. Il documento di adesione delle parti all’ADR, depositato presso il tribunale della California del Nord, non fornisce tuttavia informazioni su quale delle parti in causa possa aver richiesto per prima il ricorso a questa procedura. Il termine temporale per la durata del periodo di ADR è fissato al 31 gennaio 2009.
Caso Psystar, Apple al contrattacco
C’era tempo fino al 30 settembre per presentare una risposta alla corte sul caso Psystar da parte di Apple. E puntuale la risposta arriva. Nelle puntate precedenti: Apple in luglio ha denunciato Psystar, l’azienda della Florida che vende personal computer con OS X preinstallato. A fine agosto, con una mossa piuttosto azzardata, Psystar ha controdenunciato Apple accusando l’azienda di Cupertino di aver creato un monopolio e di aver deliberatamente violato alcune leggi antitrust con la propria pretesa di non dare in licenza Mac OS X ad altri produttori di hardware. Adesso Apple chiede al giudice William Alsup che la controdenuncia di Psystar venga lasciata cadere in occasione della prima udienza, fissata per il 6 novembre, perché lacunosa ed infondata.